San Marino. “UE, ci sono le condizioni per arrivare alla finalizzazione dell’accordo entro dicembre”

San Marino. “UE, ci sono le condizioni  per arrivare alla  finalizzazione dell’accordo entro dicembre”

Rassegna stampa – Quasi tutta l’aula orientata per l’accordo. Distinguo su alcuni aspetti. Sollevato il nodo referendum. Intanto Mussoni: per le future alleanza sarà discriminante la convinzione europeista

“Miglioreremo la nostra condizione con le opportunità che ogni giorno l’Europa crea Non paragoniamo benefici concreti con svantaggi potenziali”

Sì è aperto nel pomeriggio di ieri il dibattito in consiglio sull’accordo di associazione europea. Da tutti riconosciuta come utile ed esaustiva la relazione del Segretario di Stato agli esteri Luca Beccari che ha dato atto di come si sia giunti a questo punto grazie al lavoro di quattro governi e ha chiarito alcuni aspetti del negoziato che suscitavano dubbi. I progressi nel negoziato sono stati definiti buoni dal Segretario di Stato che ha affermato: “Miglioreremo la nostra condizione con le opportunità che ogni giorno l’Europa crea. Non paragoniamo benefici concreti e certi con svantaggi solo potenziali”. Quindi la prospettiva illustrata dal Segretario Beccari è quella della parafatura dell’accordo entro fine anno e la firma nei primi mesi del prossimo.

Tra i punti oggetto di dubbio chiariti dal Segretario, la libera circolazione delle persone. Previ- sta, sul modello del Liechtenstein, la fissazione di quote per un periodo transitorio decennale rinnovabile. Si è parlato di una ottantina di nuove residenze l’anno. Non applicabile sulla questione migranti, l’ambito Schengen. Sul nodo dei servizi finanziari il Segretario Beccari ha peraltro della vigilanza di tipo alto delle tre Autorità europee – quelle della lettera del giugno scorso – sull’autorità nazionale, Banca centrale, e una valutazione di compliance. Sul tavolo anche un punto, su cui anche Andorra ha insistito, relativo all’apertura del mercato finanziario: l’ingresso dall’esterno non sarà consentito fintanto che non ci sarà effettiva reciprocità e le banche sammarinesi non siano pronte, cioè, ad affacciarsi sul mercato esterno. Il dato politico circa il percorso europeo arriva dal capogruppo Dc Francesco Mussoni il quale afferma che sarà proprio l’integrazione europea il discrimine delle future alleanze dopo le prossime elettorali. Il sostegno convinto dell’accordo sarà quindi un punto imprescindibile. Rete, con Matteo Zeppa, invita a lasciare da parte i discorsi su ipotesi politiche di future alleanze e sottolinea come all’epoca del referendum, il movimento fosse per il no all’adesione all’Ue, ma in tale circostanza si parla non di adesione, bensì di associazione, e allora invita a non ragionare di pancia “Per questo l’obiettivo più grande che deve avere il governo in questo momento, è una campagna comunicativa massiva”.

Poco prima c’era stato l’intervento convintamente europeista di Lorenzo Bugli a sostengo del buon lavoro svolto nel negoziato. Così Rossano Fabbri di Ar-Npr ricorda che è stato il dossier Europa a far partire la nuova risicata maggioranza dopo la fuoriuscita di Rete, mentre Matteo Rossi Psd-Npr, richi mando l’intervento di Cristina Albertini (Dc), indica l’accordo di Associazione all’Ue come “la madre di tutte le riforme”.

Nicola Renzi, ribadisce la posizione di Rf pro-accordo, portato avanti anche nella passata legislatura, sollecitando comunque una “progettualità seria” per affrontare subito le questioni più delicate. Seppure abbia manifestato alcune perplessità sulla linea negoziale e sulla tempistica, Rf ha comunque sostenuto la necessità di procedere con la maggiore integrazione europea ritenuta imprescindibile.

Sollevato poi il tema della necessità di informazione di formazione, sottolineato da Libera negli interventi di Michele Muratori, Matteo Ciacci e Marica Montemaggi e, allo stesso tempo, del referendum, su cui punta Domani Motus Liberi.

“Lo abbiamo chiesto dal primo giorno”, dice Carlotta Andruccioli che pone l’accento sulla tutela delle peculiarità di San Marino.

Michela Pelliccioni, dello sesso partito chiede che vengano fatte ulteriori valutazioni sull’impatto che l’accordo avrà sulla pubblica amministrazione e sulla libera concorrenza. “Non sono entusiasta, perché credo che noi non abbiamo condizioni per non fare questo passo.

Credo che sia una costrizione – dice dal canto suo Roberto Ciavatta di Rete– ma credo proprio per questa ragione che il passo debba essere fatto con maggiore convinzione. Se non firmiamo in questa occasione non firmeremo più”.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 19

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