San Marino. Infortunio sul lavoro alla Colombini nel luglio 2020, assolti due dirigenti

San Marino. Infortunio sul lavoro alla Colombini nel luglio 2020, assolti due dirigenti

RASSEGNA STAMPA – Avevano in precedenza patteggiato il responsabile della sicurezza e l’infortunato

ANTONIO FABBRI -Il caso finito ieri davanti al giudice Adriano Saldarelli è quello dell’infortuno che si verificò il 30 luglio 2020 alla Colombini, nel quale un operaio sammarinese all’epoca 31enne, dipendente addetto alla produzione che stava controllando una anomalia nel funzionamento di una macchina sezionatrice, si ferì gravemente procurandosi una lesione all’avambraccio sinistro. Dopo i primi soccorsi l’uomo, per la gravità dell’accaduto, venne portato al Bufalini con una prognosi iniziale di 40 giorni. Il danno è stato risarcito, ma per i risvolti penali della vicenda erano finiti davanti al giudice, il responsabile dei lavoratori per la sicurezza, lo stesso operaio e due dirigenti della Colombini. I primi due – operaio e responsabile per la sicurezza – hanno patteggiato la pena dell’arresto che ha assorbito le sanzioni relative alla sicurezza sul lavoro, e sono usciti dal processo.

I due dirigenti, che hanno sempre sostenuto la loro estraneità all’accaduto, hanno visto ieri, invece, le conclusioni del processo e ottenuto l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Da rilevare che nella sua requisitoria il procuratore del fisco, Roberto Cesarini, ha di fatto sottolineato come l’evoluzione dell’interpretazione e applicazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro, ne stia in sostanza depotenziando l’efficacia. “C’è stato un periodo in cui in questi procedimenti penali, nel rispetto del dettato normativo e in forza della legge 31/98 sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, venivano imputati vari responsabili della sicurezza, il datore di lavoro, i preposti… Questo perché la legge prevede che ci si possa avvalere di figure specifiche senza che ciò costituisca esonero da responsabilità da parte del datore di lavoro”.

Questa dunque per il Pf la ratio della norma che nel corso del tempo si è dunque attenuata depotenziandone in sostanza l’efficacia, ha rilevato il Pf. Procura fiscale che dunque aveva chiesto, riconoscendo la responsabilità dei due dirigenti e ricalcando i patteggiamenti già avvenuti, l’arresto per due mesi.

Non così per l’avvocato difensore Tania Ercolani che ha sottolineato come i suoi assistiti fossero all’oscuro del fatto che il lavoratore avesse “manomesso la porta del macchinario per evitare che questo si fermasse quando veniva aperta”, di fatto quindi disinnescando il sistema di sicurezza della stessa macchina. Di qui la richiesta dell’avvocato difensore di assoluzione per non avere commesso il fatto. Tesi questa che è stata evidentemente condivisa dal giudice Saldarelli che ha dunque assolto i due dirigenti.

Articolo tratto da ‘L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le  23

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