Visita del presidente Mattarella a San Marino, discorso delle Reggenza improntato su Europa, guerra, cambiamenti climatici e rapporti bilaterali

Visita del presidente Mattarella a San Marino, discorso delle Reggenza improntato su Europa, guerra, cambiamenti climatici e rapporti bilaterali

Riportiamo il discorso degli Eccellentissimi Capitani Reggenti pronunciato in occasione della visita del Presidente della Repubblica italiana, S.E. Sergio Mattarella, a San Marino.

La Reggenza è profondamente lieta e onorata di accogliere nella Repubblica di San Marino il Presidente della Repubblica Italiana, S.E. Sergio Mattarella, al quale desidera porgere il più vivo benvenuto in questa Terra della libertà.

Rivolgiamo gli stessi sentimenti di deferenza e gratitudine alla Gentile Signora Laura Mattarella, per essere al fianco del Padre in questa sua prima Visita di Stato nel nostro Paese, unitamente all’alta e qualificata Delegazione al seguito.

Grazie, Gentile Presidente, per questo graditissimo omaggio che oggi Ella rende alle Istituzioni e al Popolo di San Marino che, in questa solenne occasione, desiderano esprimerLe i sentimenti della più alta considerazione, per il limpido esercizio del Suo alto Mandato, condotto con autorevolezza, indiscussa onestà politica e morale, e nell’alto profilo di “viva vox constitutionis”, propri di un Grande uomo delle Istituzioni.

Con questo spirito l’accogliamo nella Sala del Consiglio Grande e Generale, luogo simbolo dei valori democratici e repubblicani, conquistati e difesi nei secoli; quegli stessi valori di cui non è retorica celebrarne il contenuto, bensì un virtuoso esercizio quotidiano delle nostre Istituzioni e dei nostri cittadini, per l’innato orgoglio identitario, che accompagna anche l’attuale percorso di piena ed effettiva integrazione a livello multilaterale.

Alla luce di questi valori intrinseci, desideriamo renderLa partecipe dell’ attuale e intenso rapporto di San Marino con l’Unione Europea, con la quale si sta completando il percorso negoziale che condurrà alla firma, verosimilmente imminente, di un Accordo di Associazione, dal quale scaturirà una più compiuta integrazione nel mercato unico, generando ulteriori opportunità di sviluppo per le imprese, di crescita per i giovani e di benefici per tutti i nostri concittadini, nella salvaguardia delle prerogative e delle specificità dello Stato sammarinese.

La Sua presenza a San Marino, Gentile Presidente, è anche segno della concreta vicinanza che, dalle prime fasi del percorso negoziale ad oggi, ha distinto l’Italia e resa partecipe, solidale e proattiva, alle scelte adottate dalla Repubblica di San Marino di essere parte del Mercato unico europeo.

Una vicinanza che ci ha consentito e che ci consente tuttora, di guardare con fiducia ed ottimismo al percorso che ci attende, nella confidenza delle strette relazioni politiche ed economiche intercorrenti con il nostro principale partner e nella prospettiva di comuni benefici.

Come Ella frequentemente rimarca con l’affermazione “serve più Europa”, condividiamo altresì la visione di un’Europa che sappia rispettare i principi di sussidiarietà e di proporzionalità, che sappia preservare le differenze, che valorizzi la ricchezza delle sue storiche diversità, abbracciando la pluralità di pensiero e le diverse sensibilità, proprie delle peculiarità delle identità nazionali.

Gentile Presidente,

nel corso della storia, i nostri due Paesi hanno, giorno dopo giorno, instaurato legami profondamente radicati nello sviluppo di una storia condivisa e in una prossimità geografica e ideale che ha condotto, a tutti i livelli, all’instaurazione di una partnership dinamica e collaborativa. Negli ultimi anni in particolare, abbiamo assistito a una crescita costante dei rapporti, particolarmente evidente a livello governativo.

La stipula di numerosi accordi bilaterali, memoranda d’intesa e protocolli, è emblematica di questa relazione virtuosa. I costanti confronti e le conseguenti reciproche operatività in materia di cooperazione economica e sociale, hanno contribuito alla creazione di un quadro stabile e favorevole allo sviluppo comune.

Sono trascorsi circa due anni e mezzo dalla Visita Ufficiale al Quirinale, resaLe dai Capitani Reggenti allora in carica, che ha ulteriormente confermato la forza dei rapporti bilaterali tra i nostri due Stati e impostato una più stringente collaborazione, anche alla luce delle nuove sfide che ci attendono e che richiedono un impegno sempre più coordinato, soprattutto fra Stati contigui, che condividono una comune eredità storica, politica e culturale.

In questi due anni e mezzo abbiamo assistito a profondi e drammatici sconvolgimenti a livello geopolitico, con una conseguente grave catastrofe umanitaria nelle aree, tutt’ora purtroppo in conflitto. Dinnanzi a questi scenari strazianti, tutti abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce, per far prevalere un impegno internazionale che trascenda le culture, le religioni e le posizioni politiche; un impegno che denunci il pericolo di una guerra di civiltà e che riaffermi con forza i valori dell’umanità e della sua coscienza collettiva: i sempre più frequenti episodi di violenza ci ricordano che non possiamo rimanere inerti spettatori, limitandoci ai soli dibattiti e proclami, ma che occorre un concreto, costante e complesso lavoro diplomatico – istituzionale che riconduca l’uomo alla pacifica coesistenza e al reciproco rispetto. La nostra coscienza ci impone di lavorare incessantemente per il raggiungimento di questo essenziale e vitale risultato, in particolare per garantire un futuro carico di speranza per le nuove generazioni.

San Marino, come in altre pagine buie della storia, più o meno recente, si dichiara al fianco dei Paesi che lavorano convintamente alla pace e al ricorso, sempre e comunque, al dialogo e alla riconciliazione, nell’assunto che fermare la guerra sia un imperativo comune e che rappresenti il moto intransigente delle società, edificate sul rispetto dei diritti e sulla serena convivenza dei Popoli e delle Nazioni.

Il Suo accorato appello: “abbiamo il dovere di non arrenderci alla guerra e alla piena affermazione dello stato di diritto”, pronunciato nei giorni scorsi ad una delegazione parlamentare del Consiglio d’Europa, è un richiamo, assolutamente condiviso, alle sorgenti della nostra comune tradizione democratica e libertaria.

Un impegno comune, quindi, che si trasforma in umana accoglienza quando si tratta di rivolgere lo sguardo verso coloro che fuggono dalla guerra. Certamente encomiabile si è infatti dimostrata, sia da parte sammarinese che da parte italiana, l’attenzione rivolta ai numerosi profughi in fuga dal conflitto in Ucraina, offrendo ai più bisognosi condizioni sostenibili di soggiorno, di formazione e di lavoro. Anche la straordinaria dedizione umanitaria che quotidianamente la Repubblica Italiana pone in essere nell’accoglienza dei migranti provenienti da tantissime aree del Mediterraneo in difficoltà, è indiscutibile e merita un’attenzione prioritaria da parte dell’Europa e della comunità internazionale.

Auspichiamo pertanto la prosecuzione di un impegno, corale, affinché le armi cedano il posto alla pace, a beneficio di quei tanti – troppi – civili travolti dalle devastazioni della guerra.

Al riguardo San Marino è da sempre al fianco della risoluzione politica e diplomatica delle controversie, così come si definisce da lunga tradizione Stato neutrale; un concetto amato e sostenuto per il significato intrinseco che non intende apparire indifferenza o disimpegno statuale, bensì richiamo costante ed operoso al rispetto del diritto internazionale, alla difesa strenua dei principi e dei valori di sovranità territoriale e di osservanza del diritto umanitario: questa era ed è tutt’ora la posizione di questa Terra della libertà.

Gentile Presidente,

in questi ultimi anni, il rapporto bilaterale tra Italia e San Marino ha registrato una sempre più ampia convergenza di vedute, di posizioni e di comuni interessi, rafforzato anche dalle frequenti interlocuzioni a livello ministeriale, tecnico e diplomatico, confluite nell’adozione di intese strategiche e nell’istituzione di tavoli permanenti, di lavoro e di confronto, sui principali dossier in ambito economico-finanziario, sociale e culturale. Ci unisce l’intensità di un rapporto solido e di fiducia, che quotidianamente intreccia la vita delle nostre Istituzioni e dei nostri Popoli, in uno scambio virtuoso di collaborazioni e di sostegno vicendevole nel rispettivo cammino.

Registriamo con ampia soddisfazione il vigoroso cambio di passo nelle modalità di confronto bilaterale e di sviluppo della interrelazione cogente che, ora più che mai, si pone ad un livello di preventiva concertazione e di condivisione prospettica: ad entrambi i Paesi appartiene una visione che conferma l’unicità di una relazione che, oltre ad affrontare le situazioni contingenti e a gestire le emergenze, sta evolvendo verso una collaborazione strutturata e rafforzata, per la realizzazione di interventi e progetti di mutuo interesse.

Recentemente stiamo purtroppo assistendo a sconvolgimenti naturali di dimensioni allarmanti, su scala globale, che hanno colpito anche i nostri territori e che ci hanno fatto tremare, per le conseguenze dolorose in termini di perdite di vite umane e di gravosi risvolti in ambito economico, sociale, artistico e ambientale. Per questi motivi diventa essenziale collaborare nella corsa contro il tempo a livello ambientale, in cui ogni Stato ha serie responsabilità istituzionali nell’assicurare una convivenza sostenibile. La forza di questa collaborazione va oltre i confini governativi, estendendosi alle sinergie tra enti e cittadini. La partecipazione attiva della società civile contribuisce a rafforzare il tessuto dei rapporti tra Paesi, creando legami che vanno al di là della sfera politica, istituzionale.

Negli ultimi anni, entrambi gli Stati hanno dovuto fronteggiare fenomeni naturali straordinari che hanno messo a dura prova la resilienza delle comunità. La risposta unitaria a tali emergenze ha evidenziato la solidarietà tra i cittadini e le istituzioni italiane e sammarinesi.

Nelle tristi giornate della scorsa primavera, che hanno segnato le alluvioni del Centro Italia e che oggi continuano ad abbattersi su vaste zone in una tensione esponenziale, per i rischi collegati a fenomeni dirompenti ed estremi, l’amicizia tra i cittadini dei nostri due Stati si è mostrata solida e fraterna. Lo testimoniano i tanti sammarinesi che spontaneamente si sono recati a soccorrere chi aveva bisogno di aiuto: ragazze e ragazzi che si sono uniti alla popolazione nello spalare il fango e nel garantire supporto alle persone colpite, trasmettendo il calore di una prossimità generosa, che nei momenti del bisogno crea unità e comunità.

Gentile Presidente,

in questa nostra allocuzione vorremmo racchiudere l’intera lunga serie di eventi che hanno caratterizzato – e stanno ancora oggi caratterizzando – la vita delle nostre Istituzioni e dei nostri Popoli, per avvalorare – particolarmente nell’ambito di questa Sua graditissima visita -, l’unicità e la specialità di un rapporto fondato sulla forza inarrestabile dei nostri comuni valori e dei nostri destini incrociati.

Dall’alto del Monte Titano, sormontato dalle tre fortificazioni, baluardi medioevali a difesa della libertà e balconi aperti sull’Appennino, sulla Val Marecchia e sulla costa adriatica fino alla Pianura Padana, volgiamo lo sguardo attento all’intero nostro territorio, con la serena consapevolezza che al di là dei confini sammarinesi vi è chi dal territorio italiano ogni giorno, guardando l’orizzonte, è accompagnato dalla “azzurra vision di San Marino” celebrata da Giovanni Pascoli nella sua “Romagna”.

Uno scambio di sguardi costante, quotidiano, fraterno tra i nostri territori, arricchito dal rapporto di vicendevole e stringente collaborazione, tra chi ne presidia i confini e la sicurezza, che nel corso degli anni ha portato al raggiungimento di importanti risultati e di una grande crescita a livello di interscambio conoscitivo e formativo.

Gentile Presidente,

questa Sua Visita di Stato rappresenta un altissimo onore, che infonde nei sammarinesi – in tutti i sammarinesi, residenti all’interno e fuori dai confini nazionali – un profondo senso di rispetto e di responsabilità istituzionale. Sarà un’opportunità straordinaria poterLa accompagnare nelle antiche vie del centro storico di questa suggestiva “polis vivente”, per visitare i luoghi suggestivi della storia e della memoria, nella narrazione del nostro peculiare e irreplicabile percorso di civiltà, avendo modo di rappresentarLe anche quel concetto di “bellezza” oggettiva e dai caratteri innati, propria della Repubblica di San Marino, che nel 2007 valse l’inserimento nel Patrimonio mondiale dell’Unesco del suo Centro Storico e del Monte Titano, attribuendo a questo vero e proprio “teatro della storia e delle Istituzioni” un indiscutibile valore storico e culturale.

Le formuliamo di cuore, Gentile Presidente, i migliori auguri di prosperità e pace per l’amica Repubblica Italiana e per il prosieguo del Suo alto Mandato, del quale Lei è straordinario interprete nell’indirizzo di attuazione e di rispetto della Costituzione, così come ambiamo ad esserlo noi per San Marino, poiché tutti ispirati dalla storia e dalle tradizioni dei nostri Stati liberi, democratici e solidali.

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