Esaminato in Consiglio, ieri pomeriggio a Palazzo Pubblico di San Marino, il decreto delegato 20 febbraio 2024 n. 29 “Bonus straordinario in favore dei nuclei familiari per l’acquisto di prodotti per la prima infanzia e a domanda rigida”.
Il bonus prima infanzia è stato definito, durante i lavori di ieri pomeriggio del Consiglio Grande e Generale di San Marino da alcune forze politiche di opposizione “uno spot pre-elettorale”: sono state infatti mosse critiche sull’entità degli importi, mentre da altre parti è stata proposta l’introduzione, nel decreto, di un paniere di beni specifici di prima necessità e generi alimentari per i quali il bonus erogato può essere utilizzato.
“Siamo consci del fatto che non andremo con questo provvedimento a risolvere il problema della denatalità”, ha detto il segretario di Stato per la Giustizia e la Famiglia, Massimo Andrea Ugolini, ricordando comunque le misure a sostegno della famiglia messe in campo dal governo come “la legge 14 settembre 2022 con cui abbiamo introdotto diversi congedi parentali, siamo andati a bilanciare la presenza del padre e della madre nella vita familiare, abbiamo innalzato la contribuzione”.
“La pretesa non è dare una risposta a 360 gradi alla denatalità”, ha asserito William Casali (Pdcs), “ma bisogna essere concreti sulla fase della legislatura che stiamo vivendo: sono strumenti che hanno una durata limitata ma sono un segnale della volontà di mantenere l’attenzione su temi che non possono essere trascurati”.
“Se è un provvedimento populista è perché l’opposizione ha voluto che fosse così”, ha affermato il segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, che ha poi aggiunto: “L’obiettivo era per dare una risposta nell’immediato visto anche il poco tempo”.
