Consiglio Grande e Generale di San Marino, seduta pomeridiana di giovedì 21 dicembre 2023

Consiglio Grande e Generale di San Marino, seduta pomeridiana di giovedì 21 dicembre 2023

 COMUNICATO STAMPA

 CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 13-22 DICEMBRE

-GIOVEDI’ 21 DICEMBRE- Seduta del pomeriggio

 

E’ in dirittura d’arrivo l’esame del Bilancio Previsionale 2024: nella seduta pomeridiana il Consiglio Grande e Generale supera l’impasse, a seguito dell’accordo raggiunto ieri notte tra forze politiche di opposizione, maggioranza e il governo. In estrema sintesi, il lungo confronto durato quasi due giorni si è concluso con il ritiro da parte dei gruppi di opposizione degli oltre 120 emendamenti rimasti da discutere sul Progetto di legge. Restano da affrontare quindi un pacchetto di una decina di emendamenti nati dalle proposte dei gruppi di minoranza- Rf, Rete, Libera, Gruppo Misto- e su cui si è giunti a una mediazione e alla riformulazione. I nuovi emendamenti concordati con Segreteria e Maggioranza trovano infine la sottoscrizione da parte di tutti i gruppi presenti in Aula. I lavori del pomeriggio si concentrano per larga parte proprio sull’esame di questi emendamenti condivisi, quasi tutti approvati poi all’unanimità.

L’avvio di seduta però si apre con la presentazione di un emendamento da parte dei gruppi di opposizione escluso dal pacchetto condiviso dall’Aula e su cui non è stata trovata intesa con la maggioranza: è l’emendamento aggiuntivo di un articolo 18-3 “Integrazione redditi da lavoro dipendente e da pensione”. Nel dibattito che segue alla presentazione del testo di Gruppo misto, Libera, Rf e Rete, i consiglieri che intervengono a livello bipartisan non mancano comunque di rilevare la soddisfazione per il raggiungimento di un accordo che abbia consentito di snellire i lavori e concludere nei tempi previsti l’esame del Bilancio. Anche se, da parte dei consiglieri di maggioranza, viene rilevata la propria contrarietà rispetto la volontà di discutere comunque questa proposta da parte dei proponenti.
Ad aprire la discussione e ad illustrare l’emendamento dell’opposizione è Matteo Ciacci, Libera:
Esprimiamo soddisfazione nell’avere trovato un accordo che ci consente di poter trovare una sintesi su tanti temi che abbiamo cercato di portare all’attenzione da tempo, certo si tratta sempre di una mediazione, attraverso cui ogni forza di opposizione ha trovato ‘soddisfazione’ su temi assolutamente rilevanti e non affrontati prima con la dovuta attenzione da parte governo. In particolare, questo articolo condiviso da tutte le forze di opposizione mira ad adottare un provvedimento a supporto dei redditi visto che, con il rinnovo contrattuale di tante componenti della nostra società e, d’altra parte, un aumento dell’inflazione che ha raggiunto cifre dal 6 all’11%, cifre mai verificate dagli anni ‘80, si sta creando un meccanismo per cui, nonostante i rinnovi contrattuali ci siano stati con un aumento delle retribuzioni, il potere di acquisto dei nostri salari si è ridimensionato. E per effetto di ciò si è creato anche il meccanismo per cui, a livello fiscale, proprio per gli aumenti contrattuali, si vanno a pagare più tasse, il così detto ‘fiscal drag’. Abbiamo perciò cercato di dare risposta a questo problema, andando a prevedere una integrazione per i redditi più bassi e a scaglioni, per evitare questo fenomeno. Nonostante le rivalutazioni, se si passa di reddito allo scaglione successivo, si ha un aggravio fiscale. Vi è questo rischio e una risposta deve essere data. Avevamo chiesto un minimo di sensibilità al Segretario per le Finanze, un intervento per i salari, per evitare il fiscal drag.

Andrea Zafferani, Rf: Con questo emendamento abbiamo chiesto che l’adeguamento degli scaglioni all’inflazione avvenga in maniera oculata, non in modo secco. Nulla vieta di cambiare la norma per adeguamenti modulari, se lo si vuole, non è che c’è solo la possibilità dell non adeguamento o dell’adeguamento secco, per noi è opportuno un adeguamento selettivo e modulato in base alle fasce di reddito. Abbiamo proposto anche aspetti tecnici, il beneficio potrebbe infatti essere erogato anche sulla Smac card eventualmente, per generare un effetto sociale positivo. Emanuele Santi, Rete: Abbiamo trovato un accordo che garantirà di velocizzare i lavori e pertanto come movimento ci limiteremo a pochi interventi e cercheremo di accelerare i tempi al massimo. L’accordo finale non ci soddisfa pienamente, ma è il miglior risultato possibile. Come gruppi di opposizione, come con questo emendamento, abbiamo cercato di intervenire su caro vita, caro affitti  e caro mutui, e abbiamo cercato di dare risposte concrete alle famiglie in difficoltà e alle persone cui l’inflazione sta mordendo di più. Questo l’intento che tutta l’opposizione ha voluto portare avanti, alcune proposte sono state accolte e recepite con emendamenti condividi da tutti i gruppi. Diversamente, questo emendamento, essendo frutto di una mediazione di tutte le forze di opposizione speriamo trovi comunque alla fine adesione anche in maggioranza.
Alessandro Rossi, Gruppo misto: Per ribadire il nostro sostegno all’emendamento.
Nicola Renzi Rf: Ieri sera sono stati ritirati molti emendamenti dell’opposizione. In virtù di un accordo intervenuto dopo un confronto tra tutti i gruppi, le forze di opposizione hanno presentato i loro emendamenti e si è trovata la quadra su una dozzina di emendamenti che andremo a discutere dopo questo che è invece rimasto fuori dal pacchetto. Questo emendamento firmato da tutta l’opposizione e un altro, firmato da Dc e Libera, saranno quindi discussi fuori dal pacchetto.
Non dobbiamo essere ipocriti e negare l’eziologia di questo emendamento, è venuto da una istanza forte anche delle forze sindacali. Possiamo iniziare a dire ‘ma lo sciopero generale non ha avuto successo’ , oppure possiamo essere più maturi e guardare l’altro lato della medaglia, non sempre le piazze sono indicatori dello stato profondo dei cittadini e credo invece che l’aspetto toccato dall’emendamento sia sentito da tanti. I contenuti di questo emendamento, in parte ridistributivi della ricchezza, in una situazione generale potrebbe trovarmi anche contrario, ma nella situazione contingente in cui ci troviamo di difficoltà stratificate nella popolazione, meritano di essere prese in considerazione.
Manuel Ciavatta, Pdcs: A seguito del confronto avuto tra sindacati-governo, sulle richieste dei sindacati il governo ha risposto affermativamente e molte loro richieste sono entrate negli emendamenti della Finanziaria. L’unica richiesta cui non si è venuti incontro è quella relativa a questo emendamento dell’opposizione, che in questo caso è stato integrato con la previsione dell’introduzione dell’Icee, per cui al momento è reso inapplicabile. Anche in vista di ciò, credo ci sia la necessità di rendersi conto di quello che significa essere rappresentativi e di capire il sentore della cittadinanza. Piuttosto che mettere in votazione questo emendamento, consiglio di ritirarlo, è la soluzione migliore.
Guerrino Zanotti, Libera: Non possiamo tacere rispetto all’intervento che mi ha preceduto e sul fatto che sono stare accolte tutte le richieste del sindacato. Qui ci tengo a fare una precisazione, non è vero sono state tutte accolte, ma si sono date risposte solo su alcuni ambiti. Non solo, se oggi nella legge di bilancio ci saranno articoli attuativi subito, da gennaio 2024, lo è grazie ad emendamenti concordati perché l’opposizione si è fatta carico non di rinviarli a decreti delegati, ma di renderli attuativi subito.
Alessandro Mancini, Npr: Per confermare la genesi dell’Udp di ieri sera, le forze di opposizione avevano due strade, quella di ritirare l’emendamento- cosa non avvenuta- e quella di aprire un dibattito su un tema importante, a prescindere o meno dall’esito dello sciopero. E’ una scelta politica che fatico a comprendere dopo tutto il lavoro fatto ieri sugli emendamenti, a questo punto sarà opportuno proseguire la discussione e votarlo.

Stefano Giulianelli, Pdcs: A livello di intervento fiscale e di applicabilità, è un emendamento che ha tante, tante lacune
Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio: La fiscalità non è solo una questione di qualcuno, solo del sindacato, abbiamo detto che la legge prevede una rivalutazione degli scaglioni biennale, e viene richiesta da qualcuno – governo, categoria, sindacato- dopo di che, si decide se rifare la rivalutazione. Essendo biennale la rivalutazione  cade quest’anno. Se si vuole fare il ‘fiscal drag’- detto così impropriamente- a gennaio- febbraio si valuta il costo della vita nel 2023, la differenza nel 2022, e si ridiscute lo scaglione, ma non si deve dire che deve essere fatto dall’anno dei tempi perché non è mai stato richiesto. Oggi, se si sono motivazioni per farlo, ne parleremo a febbraio-gennaio e non c’è nessuna levata di scudi da parte di governo e maggioranza per non farlo. Ne discuteremo.

L’emendamento dell’opposizione viene infine respinto con 30 voti contrari e 23 a favore. Si apre quindi l’esame del pacchetto di emendamenti concordati dall’Aula e sottoscritti da tutti i gruppi.
Il primo emendamento 09-10è sulla “Rivalutazione degli assegni familiari”.
Lo illustra Matteo Ciacci, Libera:
Oggi c’è la necessità di una rivalutazione degli assegni familiari, che aveva trovato una piccola risposta anche nell’ultimo Assestamento in cui l’assegno è stato aumentato su proposta dell’opposizione del 10% rispetto alle precedenti somme scaglionate. La proposta oggi portata avanti prevede un ulteriore aumento del 10%, e si aggiungerà un ulteriore 10% in più che deve essere agganciato all’Icee, quando arriverà.
Andrea Zafferani, Rf:  E’ il  primo emendamento frutto dell’accordo tra i gruppi, direi che da un lato è molto positivo che l’importo degli assegni familiari sia stato incrementato in modo più importante. Sono anni che non venivano adeguati con periodi inflazionistici non assorbiti, in particolare l’ultimo periodo che ha aumentato il costo della vita in modo importante. In Assestamento è stato aumentato su nostra proposta del 10%, ora subito crescerà di un altro 10% e quando arriverà l’Icee di un altro 10%.ancora Sottolineo il forte ritardo in questi anni sull’Icee che doveva essere una priorità per tarare le politiche sociali del Paese.
Nicola Renzi Rf: La prima priorità era di intervenire sul potere di acquisto delle famiglie. Come adeguamento in Assestamento proponemmo in un primo momento il 30% di aumento degli assegni familiari, allora con il governo ci si accordò al 10% e oggi si propone un nuovo aumento. Avremmo voluto una lettura diversa, ma siamo comunque soddisfatti. Questo è uno dei punti qualificanti per superare il muro contro muro. Al di là dei giochini e del voler mettere bandierine, la prima cosa da fare è dare una risposta ai cittadini.
Manuel Ciavatta, Pdcs: L’entità reale di questo intervento, un 10% -30% sull’importo dell’assegno, alla fine non è tanto. Oggi l’assegno familiare è di 70 euro al mese per chi ha un figlio, all’aumento del 10% poi di un altro 10% vorrà significare 20 euro in più per il primo figlio, 30 euro per il secondo…e via via. E’ un piccolo intervento che però riteniamo sia utile, è un qualcosa in più considerando che già oggi con l’assegno per il primo figlio all’anno si ricevono circa 850 euro. E’ una bella risposta che governo e maggioranza avevano voluto dare ai sindacati e lo si è confermato con questo intervento.
Mirco Dolcini, Dml: Intervengo anche io per esprimere la soddisfazione verso questo emendamento, auspichiamo di affrontare il bilancio con buon senso e affrontiamo emendamenti capaci e utili per la cittadinanza. Esprimiamo favore pieno per l’aumento degli assegni familiari, anche se limitato, è un aumento che ci si aspettava da tempo e bisogna sempre fare i conti con il bilancio dello Stato e con gli altri interventi messi in campo. Confermo il voto a favore.
Grazia Zafferani, Gruppo misto: E’ paradossale come possiamo gioire di un piccolissimo aiuto e contributo dello Stato alle famiglie che oggi giorno si trovano sempre più in difficoltà. C’è un aumento del 44% di famiglie in difficoltà, questo è nulla. Ritengo è già qualcosa, per carità. e lo sottoscriviamo, ma cerchiamo di indirizzare questo governo ormai alla fine e il prossimo verso politiche nel paese che riescono, non ad aiutare, ma a ritrovare quel benessere fondamentale, ridistribuendo la nostra economia.
Sds Marco Gatti: Alcuni di questi articoli immediatamente attuativi sono stati oggetto del confronto a seguito del volere del governo, che segue a sua volta il confronto avuto con categorie e sindacati in cui si era condiviso di fare interventi sugli assegni famigliari. Non volevamo cambiare impostazione della legge, che avevamo appunto impostato sulla base dei decreti delegati, ma in ambito della mediazione che c’è poi stata tra i gruppi, avendo trovato condivisione con tutti su queste misure, si è convenuto di poter uscire dalla dinamica della impostazione iniziale e di inserire queste modifiche direttamente nella norma primaria. E a questo punto non seguirà da parte del governo la delega alla fine dell’anno, perché i provvedimenti saranno già attuativi con la legge di Bilancio.
Il primo emendamento condiviso da tutti i gruppi viene infine approvato all’unanimità (52 voti a favore su 52 presenti) . Il secondo emendamento sottoscritto da tutti i gruppi è  Art.11 “Intervento a sostegno famiglie”, modifica dell’articolo 1 del Decreto Legge 26 maggio 2020 n.91 e succesive modifiche, su cui si apre un partecipato dibattito. Lo illustra Matteo Ciacci, Libera: Il reddito minimo familiare oggi è uno strumento che fatica ad essere efficace e a cui non sono state date le gambe, poiché la situazione economica e sociale del paese è cambiata, quindi lo andiamo a ri-tarare in modo differente, ampliando le soglie di ingresso e lo rendiamo più accessibile. Abbiamo rivisito i parametri e auspichiamo possa essere più accessibile. Anche questo emendamento viene approvato all’unanimità (45 voti a favore su 45)
L’Aula affronta quindi l’emendamento successivo,  Art. 25 “Istituzione dell’osservatorio del mercato immobiliare sammarinese”. Come spiega Ciacci, l’emendamento affronta il tema dell’emergenza casa, situazione che per la prima volta viene sentita nel Paese. “
Non c’è mai stata un’analisi dei prezzi di mercato e partiamo da qui, dall’istituzione di un osservatorio per ricercare i dati e focalizzarsi poi su possibili storture e individuare gli indirizzi che poi la politica potrà portare a compimento, ed essere così, in sede istituzionale, capaci di dare proposte normative. Siamo già in ritardo.
Mirco Dolcini, Dml: E’ un emendamento che va analizzato con attenzione, a volte si sente parlare dell’aumento dei prezzi degli immobili in modo negativo, ma dobbiamo ricordarci che molti sammarinesi in passato hanno investito nel mattone, nella prima o anche nella seconda casa, l’aumento del prezzo non è in assoluto un male, per chi ha un immobile è da valutarsi positivamente. Poi ci sono fasce deboli di persone che non hanno intestato beni immobili e non possono permettersi affitti elevati e per questi bisogna intervenire, ma in modo mirato, l’istituzione di un osservatorio va in questa direzione per valutare bene le dinamiche di mercato. E pensare misure che evitino effetti distorsivi.
Emanuele Santi, Rete: Questo è un emendamento che avevamo portato sia noi che i colleghi di Libera, che ringrazio per aver proceduto a dargli una stesura che lo rende immediatamente attuativo. In questo paese non è più rinviabile l’istituzione di questo organismo, c’è veramente necessità di capire quali sono gli immobili sfitti e che potenzialmente si potrebbero vendere, di capire i prezzi di affitto o di vendita. E’ un organismo importante per dare indicazioni concrete e utili perché poi la politica possa intervenire in modo idoneo.
Francesco Mussoni, Pdcs: Noi abbiamo sostenuto ed elaborato con il governo e le altre forze politiche una formulazione migliore rispetto alla proposta originaria delle forze di opposizione, condividiamo questo osservatorio, il paese si è aperto a nuove residenzialità e manca effettivamente un dato analizzato delle proprietà e della compravendita e delle disponibilità immobiliari. Ed è uno strumento importante in questo passaggio storico che ci sta ulteriormente aprendo alla necessità di una maggiore consapevolezza, anche nella pianificazione urbanistica e territoriale. E quindi un osservatorio della proprietà immobiliare sul territorio, unitamente al lavoro del Consiglio dei XII, può essere uno strumento utile, anche a tutela della nostra autonomia e sovranità territoriale.
Andrea Zafferani, Rf: Per avere rilevazioni e indagini puntuali e periodiche sulle dinamiche del settore immobiliare- che oggi il paese non ha- non bisogna affidarsi a iniziative spot di commissioni che non hanno risorse e professionalità adeguate, come fatto fino ad oggi. Abbiamo bisogno di un lavoro sistematico per poter impostare le giuste politiche. L’ultima rilevazione sugli immobili sfitti risale ormai a 15 anni fa. Dai dati si imposteranno le politiche, altrimenti ci si muove a caso. Noi di recente avevamo presentato una interpellanza per sapere lo stato delle compravendite, ma anche lì, non si riescono a mettere dati dei diversi uffici a sistema. Si consenta all’Osservatorio di lavorare al più presto.
Manuel Ciavatta, Pdcs: Anche noi condividiamo l’indirizzo di questo emendamento, tenendo conto che c’è necessità di una  riflessione sull’attuale situazione del paese sulla disponibilità delle abitazioni. Aumentano infatti nuclei unifamiliari e molte persone vivono da sole, questo aumenta il numero di nuclei familiari. Anche questo trend è culturale, non è solo un’analisi numerica di immobili, dovremo fare una riflessione reale su quanto è un valore che si possa aiutare il più possibile la famiglia a tornare al centro della comunità come nucleo famigliare.
Giovanni Zonzini, Rete: È un emendamento molto importante, la risposta a una interpellanza che avevamo presentato ha confermato che gli affitti, rispetto 10 anni fa, sono più che raddoppiati. Il problema è esploso tra il ‘21-’22, quando tutti i contratti fatti prima si sono adeguati al nuovo trend. E’ oggettivamente un problema perché una persona che ha un reddito fisso di 1.500-1.800 euro al mese e deve poi pagare 600-800 euro al mese solo per la casa e ciò rappresenta un problema. La maggioranza ha inteso respingere gli emendamenti di Rete-Libera idonei a intervenire direttamente, ma almeno ha accolto l’Osservatorio, perché su questo settore non abbiamo i dati. Non sapiamo quanti immobili sono sfitti e ci troviamo ad agire alla cieca. E ciò dimostra come la disuguaglianza sta crescendo:, 2/3 dei sammarinesi hanno casa e 1/3 no. Per un giovane oggi chiedere un mutuo in banca per comprare un appartamento è un’ impresa ardua. Riteniamo si debbano fare interventi anche a costo di ridurre i profitti di chi dà in affitto.
Alessandro Rossi, Gruppo misto:  In generale siamo di fronte a un ottimo risultato dell’Aula per la maturità con la quale si è addivenuti a un testo concordato di emendamenti che migliorano la qualità della Finanziaria. E’ un contributo provenuto essenzialmente dall’opposizione, ma recepito dalla volontà della maggioranza e c’è stato un coordinamento importante da parte di tutti. A San Marino, nonostante le piccole dimensioni, c’è scarsa conoscenza dei dati in generale, c’è lo sforzo dell’ufficio Statistica, ma va fatto un ulteriore sforzo su questo fronte.
Daniela Giannoni, Rete: E’ oggettivo ci sia stato un aumento degli affitti, come emerso dalla risposta alla nostra interpellanza, abbiamo contezza di un problema, ma non la contezza della sua portata e della situazione immobiliare in generale a San Marino. Non sappiamo quante abitazioni hanno abitabilità, quante attendono la ristrutturazione o se sono in stato di grezzo, era necessario proporre un osservatorio che potesse dare a quest’Aula le basi tangibili per ricercare soluzioni efficaci a un problema che sappiamo esiste. Infine l’emendamento viene accolto all’unanimità (45 voti a favore su 45 presenti).

Segue l’emendamento 58 “Cessione energia prodotta”, lo presenta  Andrea Zafferani, Rf: La proposta fatta è legata alla necessità di mettere a disposizione del sistema energico nazionale tutto lo spazio disponibile degli edifici privati di persone fisiche che abitano in Repubblica. Il sistema attuale prevede che chi produce energia in misura maggiore rispetto le proprie esigenze poi o la consuma o la perde. E questo porta le persone a installare impianti di energia da fonte rinnovabile con una capacità di produzione in modo coerente rispetto alle proprie esigenze famigliari e non sfruttando lo spazio disponibile sui propri tetti e sprecando così spazio che potrebbe essere utilizzato per produrre energia e rimetterla in rete e generare una produzione interna maggiore. L’idea su cui spingiamo da tempo e che ora sembra essere entrata nella consapevolezza generale è legata al fatto che questo surplus energetico che la famiglia potrebbe avere, installando un impianto superiore alle proprie esigente, sia poi ceduto all’Azienda servizi che glielo remunera a tariffa inferiore rispetto quella che paga sul mercato, in questo modo l’Azienda avrebbe un beneficio e parimenti avrebbe beneficio anche la persona fisica che avrebbe un entrata.  L’emendamento viene approvato all’unanimità (36 voti a favore su 36 presenti)

Segue l’emendamento Articolo aggiuntivo 18-109 “Tavolo congiunto per vigilanza e controllo attività economiche”. Lo illustra Emanuele Santi, Rete: Questo emendamento va ad istituire un tavolo congiunto per la vigilanza e il controllo delle attività economiche per legge, di fatto questo tavolo è già stato istituito con delibera del maggio 2023 e ha come fine quello di prevenire e constatare tempestivamente fenomeni distorsi nelle attività economiche. Il Tavolo sarà partecipato da tutti gli attori che fanno attività di controllo e prevenzione: Aif, Gendarmeria, Guardia di Rocca, l’Ufficio attività economiche e l’ufficio tributario e banca centrale. Questo tavolo congiunto è molto importante in una fase come quella odierna, dove nonostante enormi passi in avanti compiuti dal Paese, vediamo come in alcuni settori vi siano elementi distorsivi- abbiamo visto quello delle auto- ma non è il solo. Il Tavolo deve dare elementi al legislatore per intervenire prontamente. Anche questo emendamento viene approvato dall’aula all’unanimità (43 voti a favore su 43)

E’ la volta dell’emendamento 124 “Commissione speciale sull’andamento demografico”. Lo spiega Andrea Zafferani, Rf : La proposta mira a istituire una commissione prettamente tecnica che punti ad analizzare con numeri e proiezioni di medio-lungo termine le dinamiche demografiche del paese e pervenga a proposte da formulare alla politica, legate a tre interventi in particolare: sostegno alla natalità, rafforzamento dei servizi per la terza età e riforma del sistema welfare, per far fronte a dinamiche  demografiche. Nel medio termine la situazione che stiamo vivendo, con la riduzione drastica della natalità e il progressivo invecchiamento della popolazione, ha effetto sul turn over della forza lavoro e sulle pensioni e, se non modificata, questa tendenza creerà grossi problemi di sostenibilità al bilancio dello Stato in termini di maggiori uscite in pensioni e welfare.  L’emendamento è approvato all’unanimità (36 voti a favore su 36)

Segue l’emendamento Articolo 18-18, “Piccole imprese/ liberi professionisti”, Giuseppe Maria Morganti, Libera lo illustra all’Aula: L’ emendamento è frutto di mediazione su una nostra proposta iniziale su un intervento organico per stabilire elementi di competitività delle piccole imprese, oggi in situazione non favorevole alla loro nascita e sviluppo. Questo nostro intervento prevedeva la possibilità di consorziarsi, per tentare di accedere al credito, fino ad arrivare alla proposta di tassazione favorevole con il regime dei redditi minimi, per arrivare al tema parzialmente accolto, perché inserita a livello sperimentale, di una procedura che riguarda per solo 2 anni di attività, ma apre al tema importante di calcolare i contributi previdenziale di Fondiss legandoli esplicitamente al reddito prodotto, quindi non avere più questa macchina infernale che fissa dei minimi di reddito su cui calcolare i contributi e che mette fuori gioco fin da subito. L’emendamento viene approvato all’unanimità (36 voti a favore su 36).

Segue l’emendamento Articolo 1-8-14-15-38 “Ulteriori deleghe al congresso di Stato” che come spiega Andrea Zafferani, Rf, raccoglie più proposte avanzate dai diversi gruppi. La parte dell’articolo nata dalle proposte di Rf riguardano, al comma 1, la delega al congresso di Stato per avviare il tavolo tripartito che affronti vari temi, tra cui la detassazione welfare aziendale, così come, su spunto di Libera, della riduzione dell’orario lavorativa settimanale. Al comma 2, vene rimodulata la proposta di Rf  per aumentare lo sconto Smac del 5% su alcuni beni a domanda rigida, in primis alimentari, estendendo lo sconto erogando bonus a persone con reddito inferiore per l’acquisto sia di beni per la prima infanzia e sia beni a domanda rigida. Per l’attuazione di questa misura si demanda a decreto delegato entro febbraio 2024. L’emendamento contiene anche una proposta avanzata dal Gruppo misto. “Questo è l’unico emendamento recepito presentato da noi- sottolinea Alessandro Rossi- Purtroppo è stato recepito non con un emendamento immediatamente operativo, ma attraverso delega per emettere decreto. Il tema è legato all’arretratezza del settore privato rispetto al fatto che a San Marino non abbiamo una norma che dia valore legale a documenti elettronici, al di fuori della Pubblica amministrazione. Quindi la validità del documento informatico ad oggi non è normata nel nostro Paese ed è un grosso problema anche alla luce decreto Blockchain che non è applicabile nel settore privato. E perché impedisce alle aziende di conservare il dato digitale ma solo cartaceo. E’ un limite gravissimo per le società che hanno costi di conservazione più grandi e per cui la reperibilità dei documenti è più complicata. E siamo molto poco competitivi rispetto questa attività”. L’emendamento è approvato con 40 voti a favore e un non votante.   

L’ultimo degli emendamenti aggiuntivi concordati è anche quello su cui si è più arenato il confronto tra maggioranza e  Rete, che riguarda la conversione di pena dalla reclusione prevista ad oggi a multa per chi detiene o trasporta un quantitativo a uso personale- inferiore a 3 grammi- di sostane stupefacenti del gruppo Cannabis.

Giovanni Zonzini, Rete, spiega come intento del suo gruppo fosse di arrivare alla depenalizzazione dell’uso personale, ma a seguito della lunga mediazione, si è giunti poi alla riformulazione e al compromesso per consentire l’accoglimento anche da parte della maggioranza e del Pdcs in particolare. “Resta tecnicamente un reato- sottolinea- non si tratta di una rivoluzione, ma è un passo in avanti che eviterà di rovinare la vita a dei ragazzi e semplificare le incombenze del Tribunale per fatti oggettivamente non pericolosi”. Zonzini auspica quindi l’unanimità anche se è consapevole che difficilmente l’aula si esprimerà all’unisono. Già dai loro interventi, alcuni consiglieri di maggioranza anticipano voto contrario, come Gino Giovagnoli, Pdcs e Maria Luisa Berti, Npr. Sulla scia Pasquale Valentini, Pdcs, esprime forti perplessità: “Probabilmente è giusto fare questo intervento perché il carcere è sproporzionato, ma se è per dire che fare uso di cannabinoidi è una sciocchezza, non sono d’accordo, sono preoccupato per il messaggio che vogliamo dare ai ragazzi”.  Il capogruppo Pdcs Francesco Mussoni anticipa che nel proprio gruppo ci sarà libertà di espressione al voto. “Siamo non tanto soddisfatti perché alla fine, dopo tante ore di stallo, è l’emendamento sulla cannabis che ha portato alla mediazione- ammette- ma abbiamo riconosciuto la collaborazione e il rispetto delle altre forze politiche su una posizione nostra un po’ più prudente”. Denise Brozetti, Npr, sottolinea che non si tratta di depenalizzazione: “Un adeguamento di quelle che sono le pene previste nel codice penale ritengo possa essere plausibile”, chiarisce.  “Abbiamo preso una strada che, per quanto riguarda il mio partito, è giusta- ribadisce Gerardo Giovagnoli, Npr- non significa  che usare cannabinoidi diventi positivo, non sono due cose che vanno insieme, è un emendamento che ha dato segno di una certa maturità, fino poco tempo fa di questi temi era difficile parlarne”.   Bevitori di Libera lo valuta una “piccola vittoria di civiltà del nostro Paese con cui si esce da alcune normative antistoriche retaggio del passato”. Nicola Renzi, Rf, conferma: “Non parliamo di depenalizzazione, ma che non ci possa più essere una pena grave come la privazione della liberà, è una modalità di commutazione di una pena che rimane”.  Per Carlotta Andruccioli, Dml, le situazioni di disagio legate all’uso di stupefacenti, soprattutto nei più giovani, non sono da sottovalutare, “e questo non è messo in discussione neanche in questo emendamento”, puntualizza infine.    

 L’emendamento viene quindi approvato con 37 voti a favore, 4 contrari, 7 astenuti e 2 non votanti.

                            Terminato l’esame degli emendamenti condivisi, l’ Aula passa all’ultimo emendamento rimasto all’esame del Bilancio, quello sottoscritto da Pdcs e Libera, Aggiuntivo dell’articolo 18-126.   Gian Carlo Venturini, Segretario Pdcs, apre però alla possibilità di un confronto con tutti i gruppi per consentire una condivisione più ampia possibile del testo, dato che riguarda un tema, quello dell’Accordo di Associazione con l’Ue, di grande rilevanza per il futuro del Paese.  “Prima di entrare nel merito- esordisce- volevo ribadire che siamo all’ultimo atto di questa legge di Bilancio e volevo esprimere ringraziamento alle loro Eccellenze per il lavoro svolto, le premesse non erano quelle del clima di oggi che ha alla fine trovato una condivisione su alcuni temi da parte di tutte le forze politiche che hanno dimostrato un certo senso di responsabilità sulle problematiche Paese. Anche se qualche riflessione andrebbe fatta prima di arrivare in Aula con la Finanziaria e non si dovrebbe arrivare a un vero e proprio mercato dell’ultimo momento tra le forze politiche, e lo diciamo tutte le volte. E’ senso di responsabilità trovare convergenze anche su temi delicati e non facili come avvenuto per il mio gruppo nell’ultimo emendamento,
Sull’emendamento firmato da Dc e Libera: anche se il testo era stato condiviso anche dalle altre forze di maggioranza, poi è emerso il problema alla firma. Questo emendamento è divenuto oggetto di una strumentalizzazione politica su possibili alleanze future, mentre il problema e l’obiettivo riguardano un tema, come quello dell’accordo di associazione, importante per il futuro del paese e su cui era necessario aprire un confronto. Anche perché Accordo di associazione è un traguardo importante, la Parafatura è il punto di partenza e impegna poi nell’attuazione tutte le forze politiche  oggi più che mai. Questo tema dell’accordo non può essere quindi divisivo tra le forze politiche e dobbiamo cercare maggiore condivisione possibile tra tutte le parti coinvolte, ecco quindi questo emendamento va proprio in questa direzione. E per questo motivo è opportuno avviare un confronto per cercare massima condivisione anche sull’emendamento proposto, consapevoli che ci sono soluzioni da adottare, dei vincoli che sono presenti nel regolamento vigente. Per questo mi permetto di chiedere, se per fare questo confronto, si può avere un po’ di tempo con tutte le forze politiche per vedere se è possibile mediare e giungere a una condivisione su un tema così focale e dirimente per il futuro di San Marino”. Alla richiesta aderisce Alessandro Mancini, Npr, condividendo l’importanza della più ampia condivisione sull’accordo di Associazione Ue.   Diversamente, Alessandro Rossi, Gruppo misto, è contrariato e fa notare che nel confronto avvenuto tra maggioranza e opposizione aveva lui stesso più volte sollecitato l’apertura di un round negoziale su questo emendamento. Per cui la chiude lì:“Io andrei sul dibattito sull’emendamento”.

I lavori sono sospesi per il termine della seduta pomeridiana e riprenderanno in seduta notturna dall’ultimo emendamento al bilancio.

 

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