Intervista a Gian Carlo Venturini: “Il programma di governo va portato avanti. Settembre deve essere il mese delle riforme”

Intervista a Gian Carlo Venturini: “Il programma di governo va portato avanti. Settembre deve essere il mese delle riforme”

Gian Carlo Venturini, segretario del Pdcs, rompe il silenzio a poche ore dall’inizio della 49esima Festa dell’Amicizia e rilascia a Libertas una intervista a tutto campo, pungolando colleghi di maggioranza e Segretari di Stato verso quella che ritiene una strada obbligata: lasciar perdere le polemiche e portare a termine il programma di governo a partire dalle riforme.

Venturini, partiamo subito dalla stretta attualità: come risponde alle dure accuse lanciate dal vostro alleato Domani Motus Liberi e al piano di sviluppo promosso dal Segretario Righi?

“Guardi, capisco certe dinamiche politiche e mi rendo conto che in una maggioranza ampia come quella attuale ci siano sensibilità e ragionamenti diversi. Ma non è pensabile mettere in forse la tenuta della maggioranza con atteggiamenti spregiudicati. Sappiamo bene quali sono le cose da fare: sono quelle contenute nel programma di governo sottoscritto da noi e dagli alleati”.

 

Vi si accusa di criticare e bloccale le iniziative promosse da Fabio Righi – Motus, come San Marino 2030 e l’accordo con Amazon Aws, ma allo stesso tempo di portare avanti proposte parimenti rischiose come il progetto per il Distretto economico.

“Sono situazioni differenti. E comunque la proposta del Distretto speciale deve essere ancora approfondita. Vanno fatti i dovuti approfondimenti in ogni singolo aspetto, verificando con chiarezza e trasparenza le possibili opportunità o vincoli che possono scaturire da questa scelta, salvaguardando sempre la nostra Sovranità. Non è stato deciso ancora nulla”.

 

E qui c’è la seconda accusa: quella di immobilismo che arriva anche da qualche alleato.

“Un certo rallentamento c’è stato ma non dimentichiamoci che abbiamo affrontato pandemia prima e guerra in Ucraina poi. Ad ogni modo i dati ci dicono che non possiamo fermarci: dobbiamo portare a termine le riforme, intervenendo il prima possibile sui problemi che incombono da tanto, troppo tempo”.

 

È una frase che in Consiglio si sente in continuazione da anni… A che punto siamo sulla concretizzazione? E di quali riforme parliamo?

“Siamo a buon punto. Nelle prossime settimane, dopo gli ultimi confronti, dovrebbe esserci il deposito dei testi della riforma delle pensioni e di quella del lavoro. Altro importante intervento è la revisione dell’Imposta Generale sui Redditi che ha già visto la presentazione alle forze politiche e alle categorie economiche e finanziarie. Settembre sarà il mese delle riforme anche perché ci sarà la visita Article 4 del Fondo Monetario Internazionale che è molto importante”.

 

Poi c’è l’accordo con l’Europa, che è una rivoluzione più che una riforma. Confermata la strategia?

“L’Accordo di Associazione all’Unione Europea per me è una imprescindibile opportunità per la nostra Repubblica. Il nostro obiettivo, così come chiarito dal Segretario Beccari, è di chiuderlo entro il secondo semestre del 2023,  vista la rilevanza politica ed economica di un’effettiva integrazione nel mercato interno europeo. Certo, sappiamo che le specificità del nostro Paese dovranno essere particolarmente tutelate ai tavoli negoziali e che non sarà facile superare alcuni scogli.

Ma far parte di un mercato unico ci potrà dare notevoli opportunità rimanendo San Marino uno Stato terzo con le sue prerogative. In particolare potremmo migliorare l’offerta e le opportunità lavorative per i nostri giovani, allargare gli orizzonti e cogliere ogni prerogativa per lo sviluppo di San Marino.

Resta comunque fondamentale presentarci in Europa dopo aver completato le riforme che delineeranno il futuro del Paese per i prossimi anni”.
A proposito di riforme, non ha citato il nuovo Prg. A che punto è?

“La Segreteria la Territorio sta lavorando per aggiornare il progetto Boeri presentato nella scorsa legislatura, coniugando tutela del territorio e sostenibilità ambientale con lo sviluppo economico. È una sfida non semplice ma va affrontata. Dobbiamo sì salvaguardare e valorizzazione il paesaggio e i centri storici, ma anche pensare allo sviluppo delle imprese e alle infrastrutture di cui il Paese necessita”.

 

Di quali infrastrutture parliamo?

“Lo ha indicato il Consiglio Grande e Generale nelle linee guida approvate a marzo: «Edilizia scolastica, sociale, sanitaria, ricettiva alberghiera e cimiteriale, di impianti di gestione dei rifiuti e delle terre e rocce da scavo, delle strutture sportive e della nuova struttura sanitaria in relazione all’ambiente». Senza dimenticare l’autonomia idrica ed energetica. Sull’acqua è indispensabile una gestione integrata delle risorse e il ricorso ad un sistema di raccolta interno. Sull’energia dobbiamo coniugare efficienza, autonomia energetica e sostenibilità ambientale. Consapevoli che serve coraggio e lungimiranza”.

 

Non so perché collegando “coraggio” e “autonomia energetica” mi viene in mente la parola “rifiuti”.

“Sgombero subito il campo da possibili equivoci: a San Marino non è pensabile un inceneritore. Detto ciò sulla produzione di energia dai rifiuti non differenziati la tecnologia sta facendo enormi progressi in termini di innovazione e sicurezza”.

 

Non abbiamo ancora parlato di sanità… Eppure è al centro di continue polemiche anche interne allo stesso Iss.

“Parto dal sottolineare come il nostro sistema sanitario abbia saputo resistere, al netto di disagi e ritardi nelle prestazioni, ad una pandemia mondiale. Non dimentichiamocelo. Detto ciò sappiamo che la sanità di San Marino vive alcune difficoltà e criticità che sono ancora in parte da risolvere, come la riorganizzazione della assistenza territoriale.

Occorre utilizzare nel modo migliore le risorse umane disponibili, valorizzando le professionalità interne e favorendo la formazione professionale del personale. Aggiungo che dobbiamo fare crescere le professionalità interne all’Iss cercando di utilizzarle in via prioritaria rispetto ai professionisti e consulenti esterni. Anche perché solo così possiamo pensare di creare le condizioni affinché un professionista scelga di venire nella nostra struttura”.

 

E sulle tensioni nel Comitato Esecutivo? 

“Seppure sia normale avere diversità di idee, il Comitato Esecutivo non può venir meno alle proprie funzioni e responsabilità. Non possono esserci rinvii o decisioni non sufficientemente ponderate”.

 

Torniamo a parlare delle altre forze politiche. Come vede il fermento politico delle ultime settimane?

“Guardo con particolare interesse al progetto lanciato da Npr e alla volontà di aggregazione dell’area socialista. La creazione di un polo liberale, socialista, non legato a vecchie logiche spartitorie e personalistiche ma al passo con i tempi, è certamente un fatto politico importante.

Auspico che il progetto non sia un semplice cartello politico elettorale ma che possa diventare una vera formazione politica che unisca un’area molto frammentata e che superi le varie divisioni interne”.

Chiudiamo con una domanda personale. C’è chi dice che lei sia stanco e meno presente di qualche tempo fa.

“Rispondo con una battuta. Forse qualcuno vorrebbe che rallentassi e fossi meno presente. La realtà è che lavoro ininterrottamente da molto tempo per il bene del mio paese e continuerò a farlo finché potrò”.

 

Davide Giardi

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