Marina Urbinati, Usc: “Accordo con Ue diventi davvero un’opportunità da sfruttare per ridisegnare o migliorare il paese”

Marina Urbinati, Usc: “Accordo con Ue diventi davvero un’opportunità da sfruttare per ridisegnare o migliorare il paese”

Sfruttare l’accordo con l’Unione Europea per attirare nuove aziende a San Marino, potenziare il settore dell’ospitalità e cambiare in meglio San Marino.

È questo l’auspicio del’Unione sammarinese commercio e turismo alla luce dell’accordo tra Titano e Bruxelles. La posizione dell’associazione che raggruppa molte piccole e medie aziende sammarinesi è stata espressa dalla Presidente Marina Urbinati alla conferenza politica del Pdcs “Ridisegnando San Marino, una rinnovata sovranità, sostenibile e sostenuta con l’apporto di tutti” che si è svolta il 2 dicembre al Kursaal.

“Ringrazio tutti per l’invito – ha detto la Presidente – perché in questo passaggio epocale per la Repubblica di San Marino è importante che tutte le parti politiche, sociali ed economiche possano dare il loro contributo e dialogare.
Unione Sammarinese Commercio e Turismo da me rappresentata è portavoce delle aziende del settore commerciale, turistico e delle Piccole Medie Imprese, vorrei sottolineare che l’accordo di associazione con l’Unione Europea riguarderà tutte le nostre aziende presenti e future, indipendentemente dal settore di appartenenza; tutte hanno la necessità di operare alle stesse condizioni dei loro competitor europei”.

Urbinati non ha nascosto un po’ di scetticismo sul contenuto del patto con Bruxelles: “Sinceramente non siamo completamente convinti in merito agli accordi che ci accingiamo a firmare. Prendiamo atto degli importanti ed evidenti benefici che la parte istituzionale dell’accordo porterà sicuramente alla gran parte della cittadinanza, e su questo siamo totalmente a favore ma siamo qui a rendere consapevoli del grande timore che una buona parte degli imprenditori stanno esprimendo in merito ai “costi e benefici”, economici o imprenditoriali, di questo accordo.
Siamo consapevoli che in un mondo globalizzato non possiamo esimerci dal confrontarci con il resto del mondo e la vicina Europa e non possiamo chiuderci.

Siamo consapevoli – ha aggiunto – che tante aziende si sono già aperte e strutturate, con tanta fatica nonostante le tante limitazioni, per poter operare al di fuori dei nostri confini, spesso dovendo ricorrere allo spostamento della propria sede nella vicina Italia.
Finora dovevamo affrontare il problema di vendere all’esterno della Repubblica; ora si sta verificando un ulteriore problema: l’approvvigionamento di merci. Infatti, per quanto riguarda gli acquisti da fornitori che hanno sede amministrativa in un paese europeo fuori dall’Italia, la nostra operatività, sia documentale che doganale, ha difficoltà a dialogare con il sistema europeo e deve necessariamente essere armonizzata al fine di superare ogni problematica. Ci auguriamo – ha auspicato Urbinati – che questo accordo possa risolvere queste circostanze sfavorevoli”.

Quindi l’appello: “Siamo una realtà importante, ma comunque piccola rispetto al grande mercato europeo che ci circonda, e questo ci rende poco appetibili, sia in termini di operatività che di attrattività; lo sviluppo si potrà verificare solo se ci saranno le condizioni che permetteranno, a chiunque voglia investire in questo paese, una facilità di insediamento nella nostra Repubblica, alla pari degli altri paesi europei.
E’ il sistema economico-finanziario, insieme al sistema sociale, a quello culturale e politico di San Marino che costituisce la base su cui si fonda il Paese. In un’ottica di sviluppo, se non verrà effettuato finalmente il famoso cambio di passo da parte di tutti, associazioni, sindacati e politica compresa, non ci sarà accordo che tenga per sollevare le sorti di questo paese. Quando parlo di sistema economico mi riferisco in particolare a industria, artigianato, commercio e turismo”.

A proposito di turismo, Urbinati ha sottolineato come sia un settore fondamentale per lo sviluppo di San Marino. “Siamo convinti – ha detto – che in parte il turismo siamo tutti noi, e che la permanenza in territorio delle persone legate alle attività imprenditoriali, creano un indotto quotidiano e costante che può generare benefici per tutto il comparto, potenziando il settore dell’ospitalità. Siamo convinti che se riusciremo ad attrarre nuove aziende si potrà sviluppare maggiormente anche il turismo.
In sintesi, l’opportunità che questo accordo può portare, deve essere colto in primis dalla politica, la quale deve abbandonare qualsiasi tipo di personalismo; dall’apparato pubblico, che deve entrare in un’ottica all’altezza del percorso europeo; da una revisione legislativa che sappia integrarsi con le normative che, ci piaccia o meno, dovremo recepire, sempre tenendo conto della nostra piccola realtà; e per finire, occorre garantire una continuità al lavoro svolto dalle Segreterie, i buoni progetti vanno portati avanti nel tempo, indipendentemente dal susseguirsi delle legislature”.

“Si può essere – ha concluso – più euroscettici oppure più convinti, non è questo il problema: se riusciremo a fare questo cambio di mentalità culturale, allora si, a questo punto arriveranno anche gli investimenti e lo sviluppo. Dal nostro punto di vista le alternative che abbiamo sono poche, e vista la volontà politica di intraprendere questa strada, ci auguriamo che questa diventi davvero un’opportunità da sfruttare per “ridisegnare” o migliorare il paese.”

 

digià

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