Relazione minoranza: Nps, Pop, Ans, Ns

Relazione  minoranza: Nps, Pop, Ans, Ns
RELAZIONE MINORANZA:Nps, Pop, Ans, Ns
(Nuovo Partito Socialista, Popolari Sammarinesi, Alleanza Nazionale Sammarinese, Noi Sammarinesi)
RELAZIONE CONCLUSIVA DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI INCHIESTA SU PRESUNTI COMPORTAMENTI RIGUARDANTI L’APERTURA DI UNA CASA DA GIOCO A SAN MARINO, AI SENSI DELLA LEGGE 28/09/06 N. 103
                                        PREMESSA       COME SIAMO ARRIVATI AD UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA             Da molti anni ormai, la questione casinò agita il dibattito politico. Ma dopo le dispute condotte a livello quasi accademico sull’eventualità o meno di una casa da gioco a San Marino tra gli anni ’80 e ’90, la cosa si fa molto seria e certamente più concreta solo nel Gennaio 2002, quando la Giochi San Marino di fatto inaugura, all’insaputa di tutti, il cosiddetto “casinò strisciante”. E’ solo a questo punto che le ombre, i dubbi e i sospetti, da sempre più o meno circolanti sulla materia, diventano quasi certezze e alimentano sempre più l’immagine negativa del nostro Stato.
            Più volte nella passata legislatura, attraverso tutti i governi che si erano nel frattempo succeduti, sono state chieste Commissioni di Inchiesta. Non solo per la questione giochi, ma anche per scandali clamorosi come sono stati quelli della “patente” e dei “lotti di Valdragone”.
            Sempre invano.
            Il nuovo Governo, scaturito dalle elezioni del 4 Giugno 2006, anche per dare un segnale di discontinuità, ha invece accettato tale richiesta all’indomani del suo insediamento. Anche se probabilmente, in quel momento, non era ancora consapevole dei risultati che ne sarebbero scaturiti.
            I sottoscritti firmatari di questa “ Relazione Conclusiva della Commissione di Inchiesta”, che si è insediata ufficialmente il 23 Ottobre 2006, condividono la parte relativa alla cronologia dei fatti, all’acquisizione dei documenti e allo svolgimento delle audizioni.
            La relazione testè prodotta si sviluppa attorno a 3 grandi filoni a cui la Commissione ha lavorato: Casino’s Austria, Trillium Gaming, Gruppo R. Freeman.
A questi filoni, va aggiunto il corposo capitolo che ruota intorno alla Giochi San Marino Spa, già GHM di Singapore.
           
DOCUMENTO DI UN SENATORE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
 
Il documento cosiddetto “Guzzanti” è giunto in Consiglio Grande e Generale in modo irrituale. Infatti è stato presentato dal Segretario del Partito Democratico Cristiano Sammarinese nel corso della Sessione Consiliare del 26/27 Luglio 2006 e letto in occasione della seduta in cui si insediava il nuovo Governo dopo le Elezioni Politiche Generali del 4 Giugno 2006.
Copia delle dichiarazioni attribuite  a Guzzanti è giunta al Segretario della DC prima che le stesse fossero lanciate dall’Agenzia ADN-Kronos.
La dichiarazione asseriva fra le altre cose, che “tangentisti e pirati della Finanza prendono il Governo a San Marino” e ancora:”risulta che il Casinò Trillium Gaming, Canadese, il CasinòHarras, americano con sede in Slovenia, il Casinò Austria, il Casinò White Sands, di Las Vegas, abbiano segretamente incontrato Fiorenzo Stolfi (da domani probabile Segretario agli Esteri) e il suo uomo Alvaro Selva, corrispondendo a quest’ultimo centinaia di migliaia di Dollari per fantomatiche consulenze mai prestate e mai fatturate.
Fra gli uomini di punta della nuova maggioranza vi è anche l’imprenditore Germano De Biagi, che ha subito una condanna dal Tribunale di Bologna a 4 mesi di carcere per reati finanziari commessi in Italia…..”
            In pratica una e-mail è stata inviata dalla Segreteria dell’Onorevole Guzzanti presso la sede del PDCS e poi la medesima è stata trasmessa via fax dalla sede della DC direttamente al fax del Consiglio Grande e Generale e raccolto dal Segretario della Democrazia Cristiana, Consigliere Pier Marino Menicucci.
            Se l’irrituale modo con il quale il documento è giunto può ingenerare il sospetto che tutto sia avvenuto con l’obiettivo di creare ostacoli e problemi alla costituenda maggioranza e al suo costituendo Governo, nella realtà dei fatti tutto questo non si è verificato, infatti 1) l’Eccellentissima Reggenza giustamente non ha concesso la sospensione per alcuni minuti della seduta Consiliare, così come aveva invece richiesto il Consigliere Menicucci dopo aver dato lettura del contenuto del documento di cui era venuto in possesso; 2) i lavori del Consiglio Grande e Generale sono proseguiti regolarmente e le forze politiche hanno mantenuto le posizioni già annunciate nei giorni precedeti, in particolare le hanno mantenute il Nuovo Partito Socialista, Noi Sammarinesi e i Popolari Sammarinesi che avevano annunciato un voto di astensione sul programma della maggioranza e sulla costituzione del Governo.
            Il Governo della Repubblica di San Marino è stato quindi legittimamente, democraticamente e regolarmente nominato secondo quanto previsto dalle nostre leggi e regolamenti, rispettando rigorosamente i commi posti all’Ordine del Giorno del Consiglio Grande e Generale.
            Alle dichiarazioni rilasciate dall’Onorevole Guzzanti non hanno fatto seguito nei giorni e nelle settimane seguenti, iniziative parlamentari in Italia, così come invece aveva preannunciato nel suo intervento il Capo Gruppo della Democrazia Cristiana, il quale peraltro, in sede di dichiarazioni rilasciate come teste di fronte alla Commissione Consiliare d’Inchiesta, ha corretto la sua posizione asserendo che spesso i parlamentari italiani farebbero seguire al lancio di notizie attraverso agenzie stampa iniziative parlamentari, dando atto che ciò non è invece avvenuto nella specifica circostanza.
            Lo stesso Senatore Guzzanti ha precisato la portata delle sue dichiarazioni fornendone a più riprese versioni diverse e non sempre lineari.
            Il 27 Ottobre 2006, su iniziativa di parte sammarinese, si svolgeva a Roma un incontro fra il Segretario di Stato agli Affari Esteri Fiorenzo Stolfi e il Senatore Paolo Guzzanti.
            Stolfi nel corso dell’audizione del 22.11.2006 afferma:”ho incontrato Guzzanti a Roma. L’ho cercato io telefonicamente in Agosto e mi ha detto della possibilità di un incontro dopo Agosto. L’incontro c’è stato, a Roma, nel suo studio. All’incontro ero accompagnato da un Diplomatico Sammarinese che ha fatto da tramite,”             A questo punto vale la pena di ricordare che dal punto di vista cronologico quanto sopra descritto è avvenuto dopo l’incontro svolto presso l’Aereoporto di Miramare fra lo stesso Segretario di Stato per gli Affari Esteri Fiorenzo Stolfi, il Segretario PDCS, Pier Marino Menicucci, il Presidente del Gruppo Consiliare DC, Gabiele Gatti e il Consigliere Democristiano Claudio Podeschi, alla presenza di Mario Scaramella, già consulente di fiducia del Senatore Guzzanti nella Commissione Parlamentare “Mitrokin”, salito recentemente all’onore delle cronache internazionali.
            Per una logica associazione di idee si potrebbe pensare che il successivo incontro di Roma fra Stolfi e Guzzanti possa essere il frutto dell’interessamento di Mario Scaramella.
            Ma, per quanto logico possa apparire, siamo nel campo dei dubbi e delle mere ipotesi.
            Tornando invece ai fatti concreti, nella stessa giornata, a seguito dell’incontro romano avvenuto nello Studio di Guzzanti, quest’ultimo inviava un fax al Segretario Stolfi in cui, fra le altre cose, egli asseriva: “….le confermo con vivo piacere quanto dettole nel corso del nostro colloquio odierno a Roma e cioè che io non ho mai rilasciato alcuna dichiarazione in cui sosterrei che”tangentisti e pirati della Finanza prendono il Governo a San Marino”, dichiarazione che disconosco integralmente e che è preceduta da un titolo particolarmente offensivo che non proviene in alcun modo da me…” e precisava il Senatore Guzzanti:”vero è che io mi sono sempre preoccupato e mi preoccupo tuttora, per la eventualità che la Repubblica di San Marino possa essere oggetto di attenzioni esterne criminali o non trasparenti, nella certezza che il bene della Repubblica che Ella rappresenta, coincida con gli interessi comuni e l’amicizia. Cordiali saluti.”            Tale dichiarazione viene però ulteriormente ritoccata con la lettera di risposta che il Senatore Guzzanti ha inviato al Presidente della Commissione Consiliare d’Inchiesta, Dott. Massimo Roberto Rossini, il quale, in data 1 Ottobre 2006. invitava lo stesso Guzzanti a una audizione, invito che lo stesso Guzzanti declinava:”…come ho già avuto occasione di spiegare ad altre personalità politiche della Repubblica di San Marino, tali dichiarazioni sono frutto di rielaborazioni molto libere da parte di alcune delle stesse agenzie di stampa e nelle quali soltanto in piccola parte mi riconosco…”.            Sta di fatto che se alcune parti della nota letta in Consiglio Grande e Generale dal Segretario della DC sono state disconosciute o comunque corrette o attenuate, altre parti riguardanti i rapporti con alcuni Casinò, i compensi percepiti dall’Avvocato Alvaro Selva a vario titolo, l’assenza di fatturazione da parte di Selva rispetto ai medesimi compensi e la condanna da parte del Tribunale di Bologna nei confronti di Germano De Biagi per reati finanziari commessi in Italia, risultano rispondenti alla realtà.
            E’ inoltre importanti ricordare che le dichiarazioni del Senatore Paolo Guzzanti non sono state e non potevano ragionevolmente essere, la causa scatenante della istituzione di una Commissione Consiliare d’inchiesta da parte del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino.
 
LETTERA DELLA TRILLIUM GAMING INC.
(Società Canadese di gestione di case da gioco)
 
            Della lettera firmata da Domenic Alfieri, Presidente e Direttore Esecutivo della Trillium Gaming Inc., viene data lettura dal Capo Gruppo DC, Gabriele Gatti, nel corso della sessione Consiliare del 26 e 27 Luglio 2006 in sede di replica, perché sollecitato dall’intervento del Consiliere Alvaro Selva “al fine di fornire allo stesso una risposta”. Il Capo Gruppo Gatti si è così espresso:”….voglio solo leggere quello che è dichiarato in un documento ufficiale di Domenic  Alfieri, Amministratore della Trillium, società di Casinò canadese, che dice: è sta portata alla nostra attenzione che voci stanno circolando a San Marino-Italia relative al Sig. Alvaro Selva e al Sig. Fiorenzo Stolfi in relazione ad un numero di società di gioco che hanno espresso il proprio interesse per San Marino, ( poi dice diverse cose, e riprende) dice: successivamente mi venne richiesto dal Sig. Peri, di far pervenire 150.000,oo Dollari Canadesi al Sig. Alvaro Selva. Un bonifico bancario venne inoltrato il 25 Agosto 1999 e consegnato al Sig. Selva. Non ricevetti nessuna ricevuta, nessuna”fattura fiscale”, comunque ricevetti una copia dell’ordine del bonifico dal Sig, Selva che confermava il suo ricevimento, datato 26 Agosto 1999.”            Va rilevato che il Consigliere Alvaro Selva, il quale nel corso del suo primo intervento aveva dichiarato di non avere mai preso soldi, dopo la replica di Gatti intervenne nuovamente confermando di non avere mai ricevuto soldi, ma aggiunse: se non per prestazioni professionali.
            Nel corso dell’audizione del 22.11.2006 l’Avvocato Selva conferma di essere stato avvicinato dalla Trillium nella persona do Dominic Alfieri, tramite il Dott. Peri e il Dott. Cartoni e di aver convenuto, nel corso di un incontro nel suo studio con lo stesso Alfieri ed altri, la stesura di un progetto per la realizzazione di un Casinò a San Marino.
            Selva ha affermato che i 150.000 Dollari Canadesi di cui si parla nella lettera di Alfieri gli sarebbero stati liquidati con un assegno per “l’opera da me prestata” e che Alfieri “mi chiese altresì se poteva, mio tramite, provvedere al pagamento delle prestazioni del Dott. Peri ed altri.”             In effetti, come documentato, Selva, dopo avere incassato l’assegno di 150.000 Dollari Canadesi,  gira a favore di Peri un assegno della Rolo Banca dell’importo di 100.000.000 di Lire.
             Nel corso dell’audizione del 6.12.2006, il Dott. Peri, mandatario in partecipazione per San Marino della Trillium, fornisce una versione analoga anche se un pò confusa. Infatti in un primo momento dice: “….ci siamo incontrati in un secondo tempo a San Marino, occasione in cui gli chiesi ( a Selva) di ricevere un assegno della Trillium non disponendo io di un conto corrente nella Repubblica di San Marino, nell’occasione in cui Alfieri era a San Marino.” Immediatamente dopo afferma che “Alfieri diede l’assegno intestato all’Avvocato Selva con l’accordo che, dopo il relativo incasso,l’Avvocato Selva avrebbe girato il relativo importo versato con l’assegno in oggetto – della Rolo Banca – il restante importo, escluso il fondo spese di 40.000.000 di Lire, chiedendo che tale importo fosse lasciato a titolo di fondo spese all’Avvocato Selva.” Peri analogamente a quanto già fatto dall’Avvocato Selva, ha poi depositato copia fotostatica dell’assegno della Rolo Banca.
            Sull’attendibilità del teste Peri vi sono però molti dubbi, in quanto l’audizione dello stesso è stata sollecitata anche dall’Avvocato Selva, il quale il giorno dell’audizione lo ha incontrato a San Marino e intrattenuto fino a poco prima dell’audizione davanti alla Commissione d’Inchiesta, così come confermato dallo stesso Peri rispondendo ad una precisa domanda in merito.
            Nella lettera di Dominic Alfieri, d’altronde non si parla affatto di assegni ma si dice che a fronte della richiesta avanzata “dal Sig. Peri di inoltrare 150.000 dollari canadesi ( allora corrispondenti a 100.000 Dollari USA) al Sig. Selva, un bonifico è stato effettuato il 25 Agosto 1999 e trasmesso al Sig. Selva. Non ho ricevuto nessuna fattura fiscale. Ho comunque ricevuto una copia del bonifico con una nota del Sig. Selva che ne accusava ricevuta, in data 26 Agosto 1999.”            Lo stesso Peri leggendo la lettera di Dominic Alfieri in cui si parla di una ricevuta del bonifico rilasciata da Selva ad Alfieri, afferma di non saperne nulla.
            Esiste inoltre un Mandato Tecnico Esclusivo, depositato agli atti dal Dott. Peri il 6.12.2006, sottoscritto da Dominic Alfieri a favore dello stesso Peri in cui è chiaramente detto che le prestazioni professionali dovevano essere liquidate a parte, infatti il testo del mandato, sottoscritto a San Marino, recita.”…il sottoscritto mandante, a titolo di fondo spese, versa al mandatario l’importo di 150.000 Dollari Canadesi ed altri 100.000 Dollari Canadesi entro 60 giorni a partire da oggi, nei modi convenuti, mentre i compensi e le cointeressenze globali per il mandato e per quanto siano intervenuti operativamente nello svolgimento del medesimo incarico, vengono definiti nell’allegata scheda, la quale – come il presente mandato – verrà riconfermato anche dal futuro Amministrato re della Società Finanziaria Sammarinese, che guiderà come Holding l’intera operazione. San Marino 11 Agosto 1999.”            Va rilevato inoltre che del presunto compenso di Selva e dell’operazione relativa all’assegno di 100.000.000 di Lire della Rolo Banca emesso a favore di Peri non esiste traccia nella dichiarazione dei redditi dell’Avvocato Selva e non risulta neppure la ritenuta d’imposta del 20% prevista all’epoca dalla legge sammarinese.
            La questione legata al versamento di 150.000 Dollari Canadesi è molto controversa.
            La sensazione è che la somma di 150.000 Dollari Canadesi, di cui all’assegno incassato da Selva, non sia l’unica somma versata. E neppure chiare risultano essere le specifiche competenze per le quali sono stati versati. E’ comunque certo doversi escludere che tale somma sia stata versata per le prestazioni professionali sostenute dall’Avvocato Selva, come invece sostenuto dallo stesso Selva nel corso delle sue audizioni da parte della Commissione Consiliare d’Inchiesta.
 
IL DOCUMENTO  AVV. ROBERT FREEMAN
(Gruppo americano di gestione di case da gioco)
 
            Nel corso dei lavori della Commissione è giunto a numerosi Commissari un primo documento in forma anonima che è stato messo agl’atti.
            Trattasi di copia di una dichiarazione datata 4 Novembre1999, redatta su carta intestata dello Studio Legale e Notarile Alvaro Selva e dallo stesso Selva firmata, che testualmente recita: “Dichiarazione – a tutti gli effetti della validità degli accordi intercorsi e di riconoscimento dell’impegno delle parti, confermati da questo atto nelle loro totalità, il sottoscritto Avvocato SELVA ALVARO con la presente scrittura assegna, trasferisce e conferisce in via definitiva all’Avvocato ROBERT A. FREEMAN, nato il 26 Dicembre 1944, residente a Miami, Florida e titolare del Passaporto n. 152626088, ai suoi eredi ed assegnatari tutti i poteri attribuiti derivanti dalla lettera di MANDATO emesso dalla Repubblica di San Marino a favore del sottoscritto per la realizzazione, gestione, finanziamento ed operazione di un casinò da realizzarsi nella Repubblica di San Marino.”            Come detto segue la firma di Alvaro Selva e anche la firma di due testi, che, lo stesso Alvaro Selva, nel corso della sua seconda audizione, conferma essere il Dott. Luigi Carnacina e il Geom. Romano Zanotti.
            Nel corso dell’audizione del 30.11.2006 l’avvocato Selva chiede copia del documento e riservandosi di rispondere alle domande nella seduta successiva afferma che “non mi sottraggo a rispondere su questo documento se pur pervenuto in forma anonima, voglio solo ribadire che risponderò in termini dettagliati dopo le opportune verifiche.”            Nella stessa occasione egli conferma comunque che la firma apposta sul documento è la sua.
            Nell’audizione del 27.12.2006 Selva conferma la sottoscrizione del documento poiché richiestogli dal Dott. Luigi Carnacina per conto dell’Avvocato Freeman.
            Selva in questa fase dell’audizione si dimostra incerto, diviene da prima reticente, poi ipotizza che il documento possa essere frutto di un fotomontaggio, senza però essere in grado di dimostrarlo, anzi afferma che dalle ricerche eseguite non ha trovato riscontro circa il documento originale o altre copie ed infine si trincera dietro il silenzio più assoluto e si rifiuta di rispondere ad ulteriori domande sul documento, contraddicendo quanto affermato il 30.11.2006 alla Commissione :”non mi sottraggo a rispondere su questo documento…”, tanto è vero che le domande predisposte dai vari commissari vengo allegate al verbale senza nessuna risposta.
            L’Avvocato Selva è stato poi nuovamente invitato ad una audizione alla quale però si è rifiutato di presenziare, comunicando la sua decisione con una lettera inviata al Presidente della Commissione d’Inchiesta, con la quale così si è espresso: “non mi presenterò ad audizioni inutili e strumentali.”                                                                                          La Commissione nelle audizioni del 19.12.2006 e del 27.12.2006 ha ascoltato rispettivamente Luigi Carnacina e Romano Zanotti.
            Il Dott. Carnacina mantiene per tutta l’audizione un atteggiamento cordiale ma sfuggente, dando la sensazione di dire solo mezze verità mescolate a palesi reticenze.
            A precisa domanda risponde dichiarando di avere incontrato Selva prima dell’audizione. Carnacina comunque riconosce la sua firma sul documento “ricordo tale dichiarazione risalente al 1999 e ricordo bene il testo vero che era in inglese, successivamente da me tradotto in italiano” ( perché Selva non conosce l’inglese).             Il Dott. Carnacina afferma anche che gli pare, ma non potrebbe giurarlo, manchi qualcosa: una dichiarazione che consentisse a Freeman di dimostrare ala sua struttura negli Stati Uniti l’esistenza di un concreto rapporto fra lui ed un suo pari grado.
            In pratica Carnacina spiega alla Commissione che la traduzione del documento originale dall’inglese all’italiano doveva semplicemente servire a Selva per capire quanto era  contenuto in esso.
            Se così fosse, e la traduzione del documento in italiano fosse veramente stata fatta ad esclusivo uso e consumo dell’Avvocato Selva, non si comprende perché lo stesso Selva lo abbia firmato e lo abbia fatto controfirmare ai due testi,  proprio Carnacina e Zanotti. E’ evidente che la cosa non avrebbe nessun senso.
            Carnacina, nel corso della sua deposizione, afferma che, informato dal Segretario della Commissione, Dott. Bernardini, delle motivazioni per le quali era stato invitato all’audizione, aveva provveduto a portare  alcuni documenti, ma a precisa richiesta dichiarava di non avere con sè e di non sapere se ne fosse in possesso, il documento più rilevante, vale a dire l’originale o copia della dichiarazione in inglese da lui tradotta a favore di Selva.
            Il Geom. Romano Zanotti riconosce immediatamente la sua firma sulla lettera di mandato.
            Afferma di ricordarsi perfettamente che il fatto sia avvenuto poiché Selva lo aveva chiamato per dei documenti urbanistici necessari vista la presenza a San Marino del Dott. Carnacina.
            Zanotti dice: “Selva mi chiese di fungere da teste. Alvaro ha firmato e io anche.” Zanotti precisa però di non aver letto il documento e quindi di non sapere a che cosa si riferisse.
            A specifica domanda il Geom. Romano Zanotti dichiara che non gli succede spesso di firmare documenti senza leggerne il contenuto, ma che in quella precisa circostanza non prese visione del documento.
            Egli afferma di ritenere che con la sua firma ha semplicemente avvallato la veridicità della firma di Alvaro Selva. Ma evidentemente ciò non risponde a verità poiché Selva all’epoca era notaio nella Repubblica di San Marino e quindi non aveva nessuna necessità di fare autenticare la propria firma da due testi.
            In relazione alla vicenda Freeman, in seguito, nel Gennaio 2007, in forma anonima è stato recapitato un plico contenete alcune pagine di uno studio preliminare di fattibilità di un Casinò a San Marino, studio che, successivamente, sempre in forma anonima, è stato recapitato nella sua completezza.
            I Commissari Casali prima e Morri poi, ai quali documenti sono pervenuti, ne hanno chiesto l’annessione agli atti della Commissione.
            Lo studio risale al 1998, quindi un anno prima della dichiarazione con cui Selva ha trasferito a Freeman tutti “i diritti derivanti da una lettera di mandato della Repubblica di San Marino” per la costituzione di un casinò in Repubblica.
            In alcune parti dello studio, svolto dalla Price Waterhouse Coopers, si legge :”questo studio preliminare è stato commissionato dalla Robert Freeman PA su incarico delle parti interessate: Freeman Group e il Gruppo degli Azionisti fondatori che hanno costituito la Società esplicitamente con il proposito di sviluppare il casinò a San Marino in congiunzione con il governo della Repubblica” ed ancora: “il Sig. Freeman ha collaborato strettamente con il Dott. Alvaro Selva per sviluppare il progetto del casinò. Il Dott. Alvaro Selva è stato Ministro degli Interni di San Marino e Membro del Consiglio. Noi acquisiamo che il Consiglio ha il potere di emettere la licenza del casinò” ed ancora: “il Gruppo Freeman mantiene eccellenti relazioni con il Governo attraverso il Dott. Alvaro Selva, uno degli azionisti fondatori e già Ministro degli Interni della Repubblica.”            Quanto risulta nello studio preliminare della Price Waterhouse Coppers si commenta da solo ed ancora una volta si è verificato che al fine della realizzazione di una casa da gioco nel nostro paese, Selva e i suoi referenti politici si sono mossi in modo spregiudicato e senza scrupoli.
 
DOCUMENTO CASINO’S AUSTRIA
 
            Nel corso della riunione della Commissione svoltasi Venerdì 2 Febbraio 2007, il Commissario Augusto Casali ha depositato agli atti una documentazione frutto di una ricerca di archivio nell’ambito del Nuovo Partito Socialista, di cui già aveva fatto cenno in precedenti riunioni.
            La documentazione consiste in una “RELAZIONE RISERVATA PERSONALE ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL SEGRETARIO DI STATO DOTT. FIORENZO STOLFI” datata 14 Novembre 2002, firmata da Alvaro Selva.
            Nella relazione si parla di un incontro avvenuto a Vienna fra alcuni parlamentari italiani e i rappresentanti di Casino’s Austria International nel corso del quale si è trattato del casinò di San Marino.
            La prima considerazione che viene da fare è relativa al sorprendente fatto che in quella occasione si è parlato di un casinò da realizzare a San Marino, ma nessun rappresentante ufficiale della Repubblica di San Marino era presente. All’incontro fra italiani e austriaci ha però assistito l’Avvocato Alvaro Selva.
            Nella relazione, fra le altre cose, testualmente scritto “La delegazione italiana ha espressamente dichiarato a quella di Casino’s Austria di auspicare una decisione sammarinese per l’apertura della casa da gioco. Tale iniziativa, se sostenuta da Casino’s Austria, non incontrerebbe ostacoli da parte italiana, in quanto da un lato l’emendamento introdotto alla finanziaria rende inefficace l’accordo del 1953 e dall’altro la gestione di Casino’s Austria ( e non di altri soggetti) offrirebbe tutte le garanzie necessarie per i problemi di ordine pubblico di cui al comunicato congiunto del 1987” ed ancora : “Casino’s Austria ha presentato alla delegazione italiana lo studio da loro effettuato per il casinò”, continua la relazione: “dopo l’incontro con Casino’s Austria, ho avuto un incontro riservato con la delegazione italiana. Essi mi hanno assicurato che Berlusconi, il Ministro dell’Interno ed il futuro Ministro degli Esteri sono favorevoli all’immediata apertura di una casa da gioco a San Marino, purchè la gestione sia affidata a Casino’s Austria. Ciò non è solo un auspicio, ma una precisa e puntuale richiesta”, si legge ancora: “per conferma di ciò sono disponibili ( i parlamentari italiani) per un incontro, riservato, entro il mese di Novembre, a Roma, con il Segretario di Stato Stolfi ed il sottoscritto ( pranzo di lavoro). In tale occasione saranno concordate le procedure da seguire con l’assicurazione del loro appoggio totale e solutivo per l’approvazione dell’Accordo di Cooperazione Economica”,ed ancora: “ho illustrato ai miei interlocutori la situazione politica attuale ed ho detto che l’incontro riservato potrà avvenire entro Novembre come richiesto; l’incontro ufficiale per gli accordi dovrà avvenire entro Gennaio 2003.”            In un punto della relazione Selva dice a Stolfi: “prima dell’incontro, ho preparato un appunto riservato per far presente la situazione di San Marino in materia di casinò.”            L’appunto di cui sopra, datato Vienna 11.11.2002, allegato alla relazione è titolato : “RELAZIONE RISERVATA CONCERNENTE LA REALIZZAZIONE DI UNA CASA DA GIOCO NELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO”.            Nel capitolo II – soggetti – lettera A) è scritto : “A) – GOVERNO DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO – va precisato che negli anni trascorsi il Governo sammarinese non ha mai affrontato con chiarezza e determinazione il problema della casa da gioco. Incontri con il Governo Austriaco si sono svolti ma non hanno portato a concreti risultati. Al contrario, proprio mentre il Governo sammarinese trattava con il Governo austriaco per avviare un rapporto di collaborazione,concedeva alla società Novomatic in forza di una legge interna l’autorizzazione ad avviare nella Repubblica l’attività nel settore dei giochi ed in particolare autorizzava l’apertura di una sala per il Bingo. Va anche precisato che il Governo che si è insediato nel Giugno 2002 non ha concesso alla Novomatic l’autorizzazione ad aprire una sala con slots ai confini con la Repubblica. Attualmente è in atto una nuova crisi di Governo. Si presume che un nuovo Governo di coalizione formato da Socialisti, Democratici Cristiani e Democratici sia insediato entro la prima decade di Dicembre. Si prevede che la carica di Ministro degli Esteri sarà assunta dal Dott. Fiorenzo Stolfi, che conosce perfettamente la pratica casinò.”            Alla relazione sono stati inoltre allegati
–        fax di Luigi Carnacina inviato all’Avvocato Selva con il quale si comunica la trasmissione della traduzione in italiano del verbale di riunione redatto in Vienna
–        Il verbale di riunione
–        La prima bozza di nota da Austria a San Marino. Quest’ultima è indirizzata al Segretario di Stato per gli Affari Esteri.
Di fronte a tale documentazione, su proposta dei Commissari di Maggioranza, la Commissione ha stabilito una nuova audizione del Segretario di Stato per gli Affari Esteri Fiorenzo Stolfi.
Stolfi è stato sentito il giorno di Martedì 6 Febbraio. Va rilevato che la sua testimonianza è stata costellata di imbarazzanti “non ricordo”.            Sulla documentazione specifica ha fornito spiegazioni poco convincenti, a volte approssimative se non addirittura palesemente false.
            Del documento predisposto da Selva, Stolfi ha detto : “ne ho memoria,anche se preciso che non l’ho mai ricevuto” e affermando che Selva glielo avrebbe fatto vedere nella sede del PSS, prosegue affermando di avere evidenziato a Selva di mandare il documento “agli Esteri perché era più pertinente.”            Evidentemente il Segretario Stolfi, non rammentava, al momento dell’audizione, che si trattava di un episodio avvenuto nel mese di Novembre 2002 in cui il Governo in carica era in piena crisi, e che nella documentazione in oggetto era specificato che doveva tenersi a Roma un incontro fra i parlamentari italiani, l’Avvocato Alvaro Selva e lo stesso Segretario di Stato Stolfi e che veniva confermato che a San Marino il Governo in carica era in crisi e che a metà Dicembre 2002 sarebbe cambiato e il nuovo Segretario agli Esteri sarebbe stato proprio il Dott. Stolfi che “conosce perfettamente la pratica casinò”. Come infatti è esattamente accaduto. Il 16 Dicembre si è insediato il nuovo Governo e il Dott. Fiotrenzo Stolfi ha assunto la carica di Segretario di Stato per gli Affari Esteri.
            Dunque l’invio “agli Esteri – dell’epoca –  perché più pertinente” non ha nessun fondamento poiché non avrebbe avuto nè logica nè senso ed evidentemente appare inverosimile anche agl’occhi dei più sprovveduti.
            Vale inoltre la pena ricordare che appena due giorni dopo l’insediamento di Stolfi alla Segreteria degli Esteri, e cioè il 18 Dicembre 2002, l’Ambasciatore Austriaco fa pervenire agli Esteri una lettera, il cui contenuto è riportato dal Quotidiano “Il Resto del Carlino” del 12.02.2003,  in cui è detto: “In seguito ad una visita dell’allora Segretario di Stato agli Affari Esteri Gabriele Gatti si erano verificati alcuni incontri…”. Sono le stesse identiche parole presenti nella “Prima bozza di nota da Austria a San Marino” ,allegata alla relazione riservata personale redatta da Alvaro Selva per il Dott, Fiorenzo Stolfi.
            Infine, a testimonianza dello stato confusionale in cui è caduto il Segretario Stolfi nella su Audizione del 6.2.2007, va ricordato che parlando della visita del suo Coordinatore, Dott. Luciano Bollini, a Vienna, avvenuta nel Febbraio 2003, che tanto clamore provocò da parte degli alleati democristiani, i quali erano stati tenuti all’oscuro di tutto, come dimostra la rassegna stampa dell’epoca depositata agli atti della Commissione, ha affermato che la visita si era resa necessaria perché “…ricordo che nel Settembre/Ottobre 2002 ci furono atti di Governo come la nomina di una Commissione mista con la Casino’s Austria che si doveva occupare della questione casa da gioco.”            Tale affermazione è clamorosamente falsa, infatti il 17 Ottobre 2002 il Congresso di Stato fece una Delibera per l’istituzione non di una Commissione mista con Casino’s Austria, come asserito da Stolfi, ma bensì un “Gruppo di Lavoro fra i governi d’Austria e San Marino”, con il compito non di occuparsi esclusivamente della casa da gioco, come asserito da Stolfi, ma bensì di “trattare tematiche di comune interesse in ambito bilaterale e multilaterale europeo, con particolare riferimento alla stipula di accordi sulla doppia imposizione e di cooperazione a livello turistico, e altri eventuali accordi e al reciproco sostegno in ordine alla tutela del Segreto Bancario.”            E comunque sia va rilevato che il Segretario di Stato Stolfi, inviando a Vienna il suo Coordinatore in gran segreto, ha scorrettamente scavalcato il Gruppo di Lavoro nominato il 17 Ottobre 2002 dal Congresso di Stato.
            Di fronte a tutto quanto sopra esposto, assume rilevanza anche la risposta all’interpellanza, a questo punto da qualificare come falsa, fornita dal Segretario di Stato Stolfi al Consigliere di Alleanza Nazionale Sammarinese, Glauco Sansovini, con la quale lo stesso Sansovini chiedeva se vi fossero in corso trattative per l’apertura di una casa da gioco a San Marino. Era il Febbraio/Marzo 2003.
            Infatti il Segretario di Stato Stolfi rispondendo a quella e ad altre numerose interpellanze affermò che “il Congresso di Stato non ha in corso nessuna trattativa finalizzata alla realizzazione di una casa da gioco.” Tale dichiarazione avvalora, se mai ce ne fosse stato bisogno, il fatto che  i vari Governi della Repubblica, compreso quello in carica nel 2003, non aveva assunto nessuna posizione rispetto al casinò e non aveva incaricato nessuno di trattare in nome e per conto del Governo, e che Stolfi stava lavorando per la realizzazione del progetto casinò all’insaputa degli alleati.
            Tanto è vero che altrimenti il Ministro degli Esteri Austriaco, Sig.ra Ferrero, non avrebbe avuto nessun motivo di inviare a Stolfi in data 5 Febbraio 2003, una nota, guarda caso mai protocollata presso la Segreteria di Stato Affari Esteri, in cui è detto :”caro collega, ho appreso dall’Ambasciata Austriaca a San Marino che la realizzazione del progetto del Governo della Repubblica di San Marino relativo all’apertura di un Casinò è giunta alla sua fase finale.”
 
LA GIOCHI SAN MARINO SPA, GIA’ GHM DI SINGAPORE
 
Come già detto in premessa la relazione si sviluppa attorno a 3 grandi filoni oggetto del lavoro della Commissione, ai quali è necessario aggiungere il capitolo Giochi San Marino Spa.
Quanto ciò sia vero , si dimostra con il prosieguo dell’applicazione della legge e l’immancabile intreccio di ricatti e bugie.
Negli ultimi mesi, la GSM ha inondato i giornali di pubblicità: è un gioco arricchire la Repubblica e illustra erogazioni milionarie al fisco ( si qualifica come il secondo contribuente dello Stato, più grosso della maggioranza delle banche) nonché regali milionari alle federazioni sportive.
Ma il suo bilancio del 2005, come è stato rivelato dai giornali, non arriva neanche a un milione di euro. Come fa la GSM a donare cifre più grandi di quelle che guadagna?
Già nel 2004 si è verificato un episodio analogo. La GSM pubblica un bilancio che arriva appena a un guadagno di 50 mila euro (cento milioni di lire) mentre la Novomatic, spiega ai suoi soci in un comunicato stampa che la GSM di San Marino guadagna oltre cento milioni all’anno di euro ( 200 miliardi di lire).
Domanda: quanto non ha versato, la GSM, al fisco sammarinese?
Si è verificata dunque una situazione totalmente assurda per cui una società straniera è arrivata a San Marino per fare un mega albergo extra lusso, tra l’altro con la promessa di un terreno regalato per cento anni.
Non fa l’albergo, ma apre il casinò in un prestigioso stabile dello Stato, senza neanche pagare l’affitto, ma con la promessa di trasferirsi subito nell’ex garage Masi.
Invece di andare nello stabile che ha comprato, la società va a Rovereta, contro ogni legge e deliberato consiliare.
Quando arriva il referendum, arriva anche una legge che mette fine alle concessioni e regalie a privati in materia di giochi.
Ma ecco il risultato: con la scadenza del 31 Gennaio, la GSM chiude i battenti con un Knowhow miliardario, per il quale lo Stato non ha fissato alcun criterio di trasferimento:
con uno stabile come l’ex garage Masi, che vale miliardi;
Non è la GSM che ha arricchito, o arricchirà San Marino; ma San Marino che ha arricchito in maniera inverosimile la GSM, i suoi soci protettori, ricevendone in cambio solo problemi e un danno d’immagine che sarà difficilmente recuperabile.
            Ma da sempre la San Marino Giochi ha esercitato una notevole influenza su alcuni settori e alcuni esponenti della politica sammarinese.
            Basti pensare che i rappresentanti della società erano informatissimi su ciò che sarebbe avvenuto a livello di Governo, anzi lo sapevano prima degli stessi Consiglieri.
            Lo dimostra l’esistenza di copia di una e-mail, depositata agli atti della Commissione di Inchiesta inviata da un certo Thomas von Ballmoos in dfata 12 Novembre 2002, alle ore 16,33, a un non meglio identificato interlocutore, nella quale, fra le altre cose, si dice: “ieri ho avuto un colloquio telefonico con il Sig. Buchter della “Giochi San Marino”. Egli mi ha confermato i punti seguenti: il Governo si è dimesso…. Il nuovo Governo ha attualmente una maggioranza di 2/3 del Consiglio; il nuovo Governo manterrà fede al progetto Diamond ed ha già rilasciato dichiarazioni ufficiali che il Centro Diamond  di Rovereta aprirà i battenti entro quest’anno; anche il Ministro Casali, uno dei soggetti che ha condotto una lobbi contraria al progetto Diamone, ha rassegnato le proprie dimissioni….”            Fra le altre cose va evidenziato che il Comitato del Controllo per i Giochi, da quanto emerso dei lavori della Commissione, non ha mai effettivamente esercitato nessun serio controllo. Tanto è vero che il riferimento depositato alla stessa Commissione di Inchiesta testualmente comunica: “ve da dire anche che, stante le carenze a livello di Segreteria più volte evidenziate, un protocollo ufficiale della corrispondenza e della documentazione agli atti non è mai stato attivato”. 
LA RELAZIONE FINALE DI ALVARO SELVA
 
            Nel corso dei lavori della Commissione un posto d’onore va riservato all’ “affare Selva”.
            Infatti il giorno 24 Gennaio 2007, dall’indirizzo di posta elettronica dell’Avv. Alvaro Selva, è stata, più o meno involontariamente, diramato alle redazioni di Tv e Quotidiani di San Marino, un documento titolato:”Relazione Conclusiva della Commissione Consiliare d’Inchiesta su presunti comportamenti riguardanti l’apertura di una Casa da Gioco a San Marino.”
            In pratica, Alvaro Selva, il maggior indiziato, il cui nome ricorre in tutti i documenti che hanno originato l’istituzione della Commissione d’Inchiesta, in combutta con uno o più commissari di maggioranza, scriveva le conclusioni, ovviamente auto-assolutorie, della Commissione.
            Di fatto il giudice ha dato facoltà all’imputato di scriversi la sentenza!
            Fra le altre cose, dalla stampa locale, si è appreso che la data di creazione di quella “relazione” risale a Venerdì 29 Dicembre 2006 ore 15,19. Il che significa, visto che il fatto si è scoperto il 24 Gennaio 2007, l’Avvocato Alvaro Selva era stato posto dai suoi complici nella condizione di aggiornare  la propria relazione giornalmente.
            L’accadimento di per sé è stato di una gravità inaudita e senza precedenti. E’ stato inferto un colpo durissimo alla credibilità delle Istituzioni e dell’intera classe politica. E’ stato abbattuto in un sol colpo ogni punto di riferimento certo.
            Una associazione mafiosa, costituitasi di fatto, ha delegittimato la Commissione; ha sbeffeggiato il Consiglio Grande e Generale che la Commissione l’ha nominata; ha mancato di rispetto all’ Eccellentissima Reggenza che ha solennemente insediato la Commissione d’Inchiesta; ha preso in giro gli elettori di cui i Consiglieri dovrebbero essere degni e trasparenti rappresentanti.
            Alvaro Selva è stato costretto alle dimissioni da Consigliere della Repubblica, ma ciò non basta a cancellare una delle più brutte pagine della nostra democrazia. Poiché permangono, impunite, le pesanti responsabilità dei complici di Selva, fatalmente riconducibili alle fila della maggioranza.
            Solo il senso di responsabilità dell’opposizione, unitamente ad alcuni settori della maggioranza, hanno reso possibile ricondurre le cose nell’alveo delle Istituzioni, rendendo nuovamente operante la Commissione d’Inchiesta, affinché possa portare a termine il lavoro per il quale è stata istituita.
            Ma ciò che è avvenuto è già di per se stesso una durissima e drammatica sentenza che non si può e non si deve cancellare.
 
CONCLUSIONI
 
            A) L’autenticità del documento attribuito ad un Senatore della Repubblica Italiana è confermata, anche se il diretto interessato, Sen. Paolo Guzzanti, ne ha in parte ridimensionato e chiarito la portata.
            La provenienza del documento “Guzzanti” può senz’altro definirsi irrituale, ma è indubbiamente certa.
            Il documento risulta,  comunque sia,  ininfluente rispetto alle dinamiche che hanno portato alla istituzione della Commissione Consiliare d’Inchiesta.
            La lettera a firma del Presidente della Trillium Gaming Inc., Dominic Alfieri, è autentica in tutto e per tutto, supportato anche dall’esistenza di un progetto di fattibilità di una Casa da Gioco a San Marino, ad opera della stessa Trillium.
          La provenienza del documento Trillium risulta essere certa, anche se potrebbe avere subito influenze esterne che però non sono dimostrabili.
            Sono veri e attendibili, anche se recapitati in forma anonima,  i documenti relativi alla Dichiarazione di Alvaro Selva a favore dell’Avv Freeman  datato 4 Novembre 1999;  il verbale del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, datato 13 Luglio 2006;  lo Studio Preliminare di fattibilità per la costituzione di una Casa da Gioco a San Marino svolto dalla Price Waterhouse Coopers in nome e per conto della Freeman Group e del Gruppo di Azionisti Fondatori che hanno costituito una Società a San Marino, datato Luglio 1998; la Relazione Riservata Personale allla cortese attenzione del Segretario di Stato Dott. Fiorenzo Stolfi e relativi allegati, datata 14 Novembre 2002, proveniente, quest’ultima, dall’archivio del Nuovo Partito Socialista.
              B) La veridicità delle dichiarazioni attribuite al Sen. Guzzanti sono state in parte disconosciute dallo stesso diretto interessato. Anche in questo caso potrebbero avere inciso pressioni esterne, che però, ancora una volta, non possono essere dimostrabili. Quindi deve concludersi  che le dichiarazioni sopra citate sono vere solo in parte.
La veridicità del contenuto della lettera  di Dominic Alfieri, Presidente della Trillium Gaming  Inc. è stata ampiamente confermata.
              C) Non emergono elementi probanti relativi ad eventuali sollecitazioni di parte sammarinese rispetto ai vari documenti, anzi le testimonianze rese in Commissione d’Inchiesta portano ad escludere tale eventualità
               D) L’esistenza di comportamenti non corretti da parte di esponenti politici in merito all’apertura di una Casa da Gioco a San Marino è stata appurata.
               E’ stata esaminata documentazione relativa a tre diverse ipotesi di creazione di un Casinò a San Marino: Ipotesi Trillium Gaming (1999); Ipotesi Fremaan Group (1998) e Casino’s Austria (2002).  Ebbene, pur trattandosi di tre distinte opportunità emerse in fasi temporali diverse, vedono protagonisti sempre gli stessi personaggi, i quali hanno ripetutamente millantato il buon nome della Repubblica di San Marino e l’interessamento del Governo della Repubblica, quando è risaputo e certo che nessun Governo a tutt’oggi ha mai assunto posizioni precise e definitive sulla costituzione di un Casinò, probabilmente perché tutti sono a conoscenza dei vincoli convenzionali esistenti nei confronti dell’Italia, e tanto meno ha mai dato mandata ad alcuno per trattare, in nome e per conto della Repubblica di San Marino, la nascita di una casa da gioco. In questo senso non esistono davvero, in assoluto, atti ufficiali.
            Fra i personaggi più attivi in senso negativo,sulla vicenda Casinò, risulta senz’altro l’Avv. Alvaro Selva, il quale evidentemente nel corso degli anni ha potuto tenere comportamenti poco trasparenti, discutibili, a volte spregiudicati e millantatori, per non dire privi di ogni scrupolo, in quanto ha potuto evidentemente godere di forti coperture e complicità politiche.
             D’altronde le mire di Selva sulla costituzione di un Casinò a San Marino sono note da tempo se è vero, come è vero, che già nel 1987, quando lo stesso Selva ricopriva la carica di Segretario di Stato per gli Affari Interni, l’allora Consigliere Emilio Della Balda avanzò un interpellanza al Governo di allora con la quale, fra le altre cose, affermava:”…..Il Segretario di Stato per gli Affari Interni pur di fare “l’affaire casinò” è disposto a tutto fino a rovinare l’immagine della Repubblica. L’importante sono i soldi e solo i soldi…..”            Preso atto che è stato chiaramente evidenziato che fin dagli anni passati la questione casinò è stata trattata a più livelli, anche ufficiali, in maniera trasversale, nel caso specifico, se il ruolo di Alvaro Selva in tutta la”vicenda  Casinò” è ormai chiaro, il politico di riferimento è senz’altro più difficile individuarlo.
            Nel caso del progetto Freeman, pur avendo evidentemente in qualche modo dovuto un politico garantire la lettera di MANDATO, di cui Selva trasferisce a Freeman ogni diritto, dall’esame della documentazione visionata in Commissione d’Inchiesta fino ad oggi, al di là di qualche logico sospetto non è possibile individuare il complice di Selva.
               Anche per quanto riguarda il progetto Trillium il politico rimane più coperto, anche se comincia ad affacciarsi a più riprese e a vario titolo, il nome dell’attuale Segretario di Stato Fiorenzo Stolfi.
                Ma la certezza che il politico di riferimento, con il quale Alvaro Selva coltiva e persegue obiettivi personali, sia il Consigliere della Repubblica, Fiorenzo Stolfi, la si raggiunge per quanto riguarda il progetto Casino’s Austria.
                 Selva e Stolfi, in assenza assoluta di precisi mandati e di atti ufficiali, sfruttando la carica Istituzionale ricoperta  da Fiorenzo Stolfi, manovrano sfacciatamente, in nome e per conto del Governo della Repubblica di San Marino. Addirittura lo fanno a cavallo di due diversi Governi: uno morente e l’altro nascente (il 16 Dicembre 2002 infatti cade il Governo PSS/AP/PDD e nasce il Governo PSS/DC, nel quale Stolfi assume la carica di Segretario di Stato per gli Affari Esteri come da copione), operando all’insaputa degli stessi compagni di Partito e degli alleati del Governo uscente, sia degli alleati del Governo entrante.
            In buona sostanza la nostra Repubblica ha dovuto assistere in questi anni all’azione di personaggi, anche delle Istituzioni, tesi a perseguire l’obiettivo di sfruttare le prerogative dello Stato, cioè di tutti i cittadini, a vantaggio esclusivo di pochi.
            Tale comportamento è colpevole, inaccettabile e lesivo del buon nome della Repubblica e degli interessi superiore di tutti i cittadini sammarinesi, messo in atto attraverso ben identificati abusi di potere.
           
Arzilli Marco
Casali Augusto
Morri Romeo
Sansovini Glauco
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