ANTONIO FABBRI – Quello che emerge chiaro dal botta e risposta tra Rete Desk e Motus Liberi che bisticciano su quale progetto paese adottare o boicottare, è che nella sostanza di progetto la maggioranza non ne ha nessuno.
Così gli ex coalizzati della maggioranza si affossano reciprocamente le proposte di sviluppo, ma intanto alcuni progetti lo stato, e soprattutto i cittadini, li hanno già pagati e pure salati. Salati in termini di perdita di tempo, con due anni buttati, perché è praticamente dal giugno 2020 che se ne parla, ma anche in termini di risorse.
Per comprenderlo basti richiamare la delibera numero 10 del 29 giugno 2020 con la quale l’intero governo ha deliberato in merito a “Conferimento incarichi di consulenza in favore di NOMISMA Società di Studi Economici S.p.A. e della Dott.ssa Elisa Zafferani, per la predisposizione di un piano nazionale di sviluppo economico a lungo termine”, ovvero il famoso “progetto Paese” denominato “Progetto San Marino 2030”, il cui percorso non è noto a che punto sia, ma si sa di certo che Motus ha accusato Rete di boicottaggio proprio di quel progetto. Un progetto che, solo a leggere quanto autorizzato nella delibera citata, è già costato 100mila euro.
Un bisticcio di botta e risposta in maggioranza che è evidentemente un po’ costoso per le casse pubbliche e per le tasche di tutti i cittadini, con una litigiosità che da un lato rivela una assenza di progetti e idee chiare in maggioranza, dall’altro perdita di tempo prezioso e, dall’altro ancora, spreco di denaro.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo
