Rassegna Stampa – Dritan Demiraj era ricoverato dal 2016 per danni cerebrali irreversibili subiti durante un pestaggio in carcere: si è spento giovedì scorso. Per i familiari si apre ora la strada della richiesta di risarcimento
LORENZO MUCCIOLI. Giovedì scorso ha chiuso gli occhi per sempre, lì nella stanza del reparto Geriatria dell’ospedale di Parma che occupava stabilmente da otto anni, da quando cioè la sua mente era regredita a quella di un bambino per via dei danni cerebrali subiti dopo una brutale aggressione in carcere. È morto, all’età di 39 anni, Dritan Demiraj. Il killer del lago Azzurro era stato condannato all’ergastolo per un duplice omicidio: quello di Silvio Mannina, che aveva torturato e ucciso la sera del 28 febbraio del 2014, dopo averlo attirato in una trappola a Rimini con la complicità dell’amante Monica Sanchi; e quello dell’ex compagna e madre dei suoi figli, Lidia Nusdorfi, massacrata il giorno seguente con 11 coltellate nel sottopasso della stazione di Mozzate, nel Comasco. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino