San Marino. Assestamento bilancio, si chiede verità su assestamento da 76 milioni

San Marino. Assestamento bilancio, si chiede verità su assestamento da 76 milioni

Mentre il Segretario alle finanze ha parlato di 5 milioni di attivo, dai conti fatti da Rete si registra un passivo di decine di milioni.

La Commissione consiliare è convocata per tutta la settimana per l’esame della legge sul mercato del lavoro, ma in Comma comunicazioni emerge una incongruenza pesante, oltre alla presentazione di un ordine del giorno per vederci chiaro sul famigerato articolo 3bis dell’assestamento di bilancio, quello che ha previsto la copertura di oltre 10,5 milioni nella ex Bns oggi Società di gestione degli attivi. Poi si stabilisce anche che nella giornata di giovedì sin procederà all’audizione richiesta in consiglio da Rf con un odg, poi ritirato perché il Segretario di Stato Lonfernini si è preso l’impegno per l’audizione, che dunque avverrà in settimana. I temi caldi in comma comunicazioni, sono però due. Il primo con un ordine del giorno firmato da Libera, Repubblica Futura e il consigliere Rossano Fabbri del Gruppo misto di minoranza, è l’Odg sull’articolo 3 bis che verrà votato al termine della seduta. Il secondo tema, forse più dirompente del primo, riguarda però divergenze sui conti dell’assestamento di bilancio. E’ stato sollevato dal consigliere di Rf Nicola Renzi, che ha rilevato come il Segretario alle finanze Marco Gatti in Consiglio abbia detto come dall’assestamento di bilancio risultava, a conti fatti, un attivo di 5 milioni. Per contro il consigliere Emanuele Santi di Rete ha invece affermato che si è di fronte ad un deficit di 76 milioni di euro. Così, in Commissione Emanuele Santi: “In queste settimane come Rete abbiamo avuto modo di fare un approfondimento. Il prossimo sarà un bilancio molto importante. Devo dire che l’esercizio di ‘capire come gira’ lo abbiamo fatto. Noi abbiamo un saldo di 373 mln di entrate nette. D’altra parte abbiamo 450 mln di uscite nette. Quindi 450 di uscite, meno 373 di entrate, significa che abbiamo 76 e spicci di differenza. In questi anni abbiamo fatto diversi interventi per diminuire il gap, manca oggi l’intervento sull’Igr e nelle casse dello Stato entra poco. (…)

Articolo tratto da L’informazione

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