Approvato un emendamento alla Legge di Bilancio 2024 proposto dal movimento Rete che introduce la conversione di pena dalla reclusione prevista ad oggi a multa per chi detiene o trasporta un quantitativo a uso personale- inferiore a 3 grammi- di cannabis.
Il via libera è arrivato nel corso della seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale di giovedì 21 dicembre.
“Resta tecnicamente un reato– ha spiegato Giovanni Zonzini di Rete – non si tratta di una rivoluzione, ma è un passo in avanti che eviterà di rovinare la vita a dei ragazzi e semplificare le incombenze del Tribunale per fatti oggettivamente non pericolosi”.
Così lo stesso Zonzini ha commentato su Facebook il via libera all’emendamento: “Con la finanziaria approvata stanotte si è aperta una piccola crepa nell’oscura cappa di superstizione e ignoranza chiamata proibizionismo della cannabis, che trae origine negli USA come forma di segregazione razziale negli anni ’30. Come RETE, avevamo proposto di depenalizzare l’uso personale di cannabinoidi, sostituendo la prigionia di secondo grado con una sanzione amministrativa. La DC e i suoi satelliti, dopo un’intera giornata di estenuanti trattative, hanno dovuto muovere – alcuni con molta riluttanza – un piccolo passo verso il ventunesimo secolo, con il vano piagnisteo di chi brama manganelli, manette e carcere per chi fuma le canne. Dal 1° gennaio, chi verrà trovato in possesso di 3g o meno di cannabinoidi, invece di rischiare la prigionia da 6 mesi a 2 anni, potrà pagare una multa irrogata dal tribunale. Non è ancora il radicale cambio di approccio che vorremmo sul tema delle droghe leggere, ma è una piccola crepa nell’infame legge Morri che dal 1997 impone vessazioni grottesche nei confronti di chi non fa nulla di male”.
La proposta era già stata ampiamente illustrata nelle scorse settimane dal movimento Rete, che sul tema aveva organizzato anche un incontro pubblico.
Esprime soddisfazione il gruppo Cannabis for the future: “Siamo di fronte a un grande passo in avanti che eviterà (soprattutto a noi giovani) l’iter del cd. Esperimento Probatorio (analisi delle urine e servizi sociali) o il processo penale. Questi ultimi sono previsti solo se si verrà accusati di consumo e detenzione in periodo di 5 anni dalla prima segnalazione o in caso di possesso di un quantitativo superiore a 3 grammi di cannabis”.