Firma di Canzio e Tomasetti della lettera pro-Draghi, il segretario Beccari minimizza. Dirigente del Tribunale e presidente di Bcsm “hanno parlato a titolo personale e non per il governo o le istituzioni, quindi penso che questo non crei confusione”
ANTONIO FABBRI – Chissà se il segretario alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, tra un saluto, una foto e uno scambio di battute con Giorgia Meloni al Meeting di Rimini, avrà trovato modo di dirle che un mesetto fa il dirigente del Tribunale sammarinese, Giovanni Canzio, assieme al presidente della Banca Centrale, Catia Tomasetti, e a tanti altri che però non hanno incarichi istituzionali sul Titano, ha firmato la nota petizione del Sole24Ore a sostegno di Mario Draghi e del suo governo, del quale la Meloni e Fratelli d’Italia sono stati l’unica opposizione.
Di certo, anche se non si dice o se si fa finta che qualunque governo andrà bene, nella politica sammarinese c’è un certo timore per il ruolo che avrà Giulio Tremonti, chiamato dalla Meloni proprio nelle fila di Fratelli d’Italia.
E se le cose andassero come dicono i sondaggi, la firma di Canzio e Tomasetti alla lettera pro-Draghi, potrebbe risultare uno scivolone inopportuno. Sul punto tuttavia, a specifica domanda, se quella azione possa essere motivo di imbarazzo per San Marino dopo le elezioni del 25 settembre, ha minimizzato in conferenza stampa, martedì scorso, il segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari. “Credo che in questi casi ci voglia sempre un po’ di buon senso – ha detto -. Stiamo parlando di due cittadini italiani che hanno e hanno avuto un percorso istituzionale in Italia di lungo corso e quindi come tanti cittadini italiani si sono espressi in un momento particolare che riguarda il loro Paese di appartenenza dal punto di vista di residenza e di vita.
E’ chiaro che questo tipo di situazioni si è verificato innumerevoli volte. Abbiamo avuto tante volte a San Marino esponenti di nostre autorità o istituzioni che poi, ovviamente, avendo avuto attività in Italia o dei percorsi politici o dei percorsi professional, li hanno visti in qualche modo vivere i due mondi e a volte prendere delle posizioni. Noi ovviamente incoraggiamo sempre tutti i nostri esponenti a mantenere una distanza da quello che è il loro ruolo rispetto a quella che è la loro attività di vita nel loro paese di residenza. Credo che la loro (quella di Canzio e Tomasetti, ndr.) sia stata… – tra l’altro Draghi non è appartenente ad alcun partito politico quindi neutro politicamente – credo che sia una figura che in Italia in questo momento ha esercitato un ruolo e ha unito tra l’altro quasi tutti i partiti politici in un momento particolare. Evidentemente non ci vedo un qualcosa che possa avere un riflesso rispetto a quello che sarà poi il risultato elettorale che arriverà dalle consultazioni politiche italiane”.
“Ovviamente – specifica poi Beccari – non hanno parlato per il governo, non hanno parlato per le istituzioni sammarinesi, hanno parlato a titolo personale e quindi questo penso sia un qualcosa che non crei confusione. Dal mio punto di vista ovviamente, come lo dico agli ambasciatori che magari sono giornalisti o alle persone che magari svolgono attività a San Marino e in Italia, chiediamo sempre massima attenzione. Assoluta libertà di espressione, sì, ma comunque senza coinvolgimento del Governo o delle autorità di San Marino, coinvolgimento che ovviamente in questo caso non è avvenuto”.
Secondo Beccari, dunque, nessun eventuale imbarazzo futuro per la firma della lettera pro-Draghi da parte di Canzio e Tomasetti. Ciò non toglie che l’azione possa essere vista come inopportuna e che chi oggi minimizza o fa finta di nulla e tace, in passato per molto meno, non ha esitato a gridare allo scandalo.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
