San Marino. Carisp-Varano, dopo 14 anni richieste 23 archiviazioni a Forlì

San Marino. Carisp-Varano, dopo 14 anni richieste 23 archiviazioni a Forlì

Resta in piedi, ma pare vacillare, l’accusa di riciclaggio verso i quattro allora vertici della banca

ANTONIO FABBRI. Varano, dopo 14 anni dagli arresti cautelari, un iter travagliato del procedimento, la nullità del capo di imputazione sancita dall’ultimo giudice e la remissione in istruttoria, arriva la richiesta di archiviazione dell’ultimo Pm che se ne è occupato, Federica Messina sostituto procuratore presso il tribunale di Forlì.

Richiesta di archiviazione per 23 imputati su 27, rimanendo in piedi un solo capo di imputazione per 4 persone, gli allora vertici della Carisp. Anche se l’impressione è che quello che resta in piedi serva piuttosto per non sconfessare totalmente l’originaria indagine che portò ai dolorosi arresti.

Si vedrà, comunque, come verrà riformulata l’accusa per il solo reato di riciclaggio transnazionale rimasto in piedi. Tutti gli altri reati e violazioni amministrative che erano contestati sono stati dichiarati prescritti o comunque con elementi insufficienti per sostenere l’accusa in giudizio. La richiesta di archiviazione per le 23 persone è arrivata per l’assenza dell’elemento psicologico, il dolo, relativamente appunto all’unico reato contestato, riciclaggio.

Il Pm esclude anche la responsabilità della persona giuridica, Cassa di Risparmio, riconoscendo che si mosse nell’alveo delle norme e delle pratiche in vigore all’epoca che, sostiene, avevano maglie più larghe rispetto ad oggi. In sostanza quello che fin dall’inizio affermavano le difese. “Degno di nota – scrive infatti il Pm nella richiesta di archiviazione – è senza dubbio l’intervenuto profondo riassetto del sistema economico, creditizio e finanziario, raggiunto proprio a seguito della presente indagine e da essa certamente stimolato, attinente ai rapporti tra istituti di credito italiani e sanmarinesi, ora diversamente regolati e sottoposti a verifiche stringenti da parte dei competenti organismi di vigilanza, nel rispetto della normativa anti-riciclaggio. Oltre a tali trasformazioni normative oggi ormai consolidate, in totale superamento delle errate prassi vigenti all’epoca dei fatti e delle lacune entro le quali le condotte illecite perseguite certamente trovarono allora terreno fertile per insinuarsi, il decorso del tempo e la natura stessa degli elementi di prova spendibili in dibattimento a dimostrazione dei presupposti necessari per la configurabilità della responsabilità degli enti a norma dell’art. 5 del D.Lgs. n. 231/2001 non consentono di effettuare una ragionevole previsione di condanna per tali illeciti”.

Scrive dunque il Pm in sostanza prosciogliendo la banca e lasciando tra gli indagati solo i suoi vertici. Ci sarà da capire come verrà costruita l’accusa nei loro confronti avendo stralciato anche la responsabilità dell’ente. Dunque per 23 indagati “l’approfondito esame delle argomentazioni ivi riprodotte consente oggi di escludere sostanzialmente in capo agli odierni indagati persone fisiche l’esistenza dell’elemento psicologico tipicamente richiesto ai fini dell’integrazione della fattispecie di riciclaggio, commesso in concorso di persone ed aggravato dal requisito della c.d. transnazionalità. Ciò anzitutto in virtù delle rispettive qualità ricoperte da ciascun indagato nell’ambito della vicenda in argomento, cui deve riconnettersi in primo luogo l’assenza di ruoli e poteri decisionali”. Così “tale circostanza – prosegue la Pm – induce dunque a ritenere che, ad eccezione dei vertici dell’istituto di credito sanmari- nese per i quali si sono ritenuti sussistere elementi idonei a sostenerne l’accusa in giudizio in virtù del ruolo apicale ricoperto e della rispettiva consapevolezza di avallare ed incentivare un sistema illecito che consentisse di “ripulire” il denaro, non possano configurarsi responsabilità dolose in capo a tutti gli altri soggetti a vario titolo individuati nel corso delle indagini”.

Decide quindi di procedere contro i soli vertici, anche se, viste le motivazioni della richiesta di archiviazione parziale e il fatto che quanto contestato avveniva nell’alveo delle normative e delle prassi dell’epoca, la strada dell’accusa appare in salita anche per la parte residuale di contestazione rimasta in piedi. Adesso le richieste di archiviazione e lo stralcio dei 4 indagati rimasti dovranno essere avallati dal Gip.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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