San Marino. Caso dossieraggio Italia desta preoccupazione anche sul Titano

San Marino. Caso dossieraggio Italia desta preoccupazione anche sul Titano

RASSEGNA STAMPA

ANTONIO FABBRIL’indagine sul dossieraggio da parte di un tenente della Guardia di Finanza responsabile delle indagini sulle segnalazioni per operazioni sospette, sta generando una certa preoccupazione anche a San Marino, in particolare dopo che lo stesso Pasquale Striano, il tenente della Gdf al centro dell’inchiesta di Perugia sugli accessi abusivi a informazioni riservate nelle banche dati della Procura nazionale antimafia, ha giustificato i propri accessi alle informazioni come una attività pienamente legittima.

In particolare relativamente il finanziere che si è difeso in una intervista a “La Verità”, il dossier sulla Lega “è stato chiesto ufficialmente. L’input arrivava dalla Banca d’Italia tramite delle omologhe straniere”, come ad esempio l’Agenzia di informazione finanziaria di San Marino.

L’indicazione è arrivata solo dal Monte Titano? Chiede La Verità. “Solo da lì… ma era bella grossa eh? Lì dentro c’era ‘sto mondo e quell’altro. Pure la storia dell’ex sottosegretario Armando Siri” risponde Striano.

L’informativa dal Titano Che sulla vicenda Siri ci sia stata una segnalazione dal Titano verso la Banca d’Italia, è cosa nota fin dal 2019. Il Direttore di Aif, Nicola Muccioli, rilasciò un’intervista a Report, che si occupò del caso in una sua inchiesta. “Il mutuo erogato dalla Banca Agricola Commerciale al senatore Siri è finito sul tavolo dell’Aif, l’Agenzia di informazione finanziaria della Repubblica di San Marino che si occupa di analizzare potenziali operazioni sospette di riciclaggio”, riportava Report.

La segnalazione vide l’interessamento dell’Aif perché l’operazione di finanziamento riguardava una cosiddetta persona politicamente esposta.

Oltre alle segnalazioni interne alla Autorità giudiziaria sammarinese – che poi sfociarono in una indagine, cui seguì l’archiviazione nei confronti di Siri e il processo per amministrazione infedele e ostacolo alla vigilanza verso alcuni funzionari della banca – Aif ritenne di segnalare l’operazione sospetta anche all’omologa Uif (Unità di informazione finanziaria) che fa capo a Banca d’Italia. “Abbiamo ritenuto in questo caso che l’informazione fosse rilevante per le autorità italiane e l’abbiamo trasmessa all’unità di informazione finanziaria per l’Italia, questo è avvenuto il 5 di dicembre del 2018”, disse Muccioli nell’intervista a Report.

La preoccupazione diffusa a San Marino I rapporti tra Aif e Uif rientrano tra i normali e doverosi protocolli di collaborazione, tuttavia le dichiarazioni di Striano che citano San Marino hanno destato preoccupazione e richieste di chiarezza. Anche perché l’affermazione sibillina dell’esponente della Gdf indagato “lì dentro c’era ‘sto mondo e quell’altro”, di interrogativi nel lascia aperto più di uno.

Così, dunque, ha commentato alla Rtv il Segretario di Stato Federico Pedini Amati che è anche membro del Ccr, il Comitato per il credito e il risparmio: la notizia “se confermata, sarebbe gravissima, anche perché bisognerebbe capire perché è stata chiesta questa informativa da San Marino. In ogni caso occorre fare piena luce sulla vicenda”, ha detto Pedini Amati. Se la genesi dell’informativa è, come si diceva, nota e del tutto legittima tanto da non dover gettare ombre sull’attività di Aif, vero è che la richiesta di fare piena luce potrebbe riguardare altri contesti e non sembra del tutto peregrina. Già nel periodo in cui emerse il “caso Siri”, cominciarono ad esempio a circolare informazioni tese ad accomunare il senatore della Lega, all’epoca indagato, ad esponenti politici sammarinesi.

Un Segretario di Stato dovette addirittura intervenire per giustificarsi dell’ovvio, per avere incontrato l’allora Sottosegretario ai trasporti e per avere avuto con lui un colloquio informale su temi istituzionali di cui aveva peraltro informato i colleghi di governo.

Attività politica normale, insomma, ma tanto bastò per innescare veleni, dubbi, sospetti, denigrazioni… che è poi quello che avviene con i dossieraggi. La preoccupazione, allora, che qualcuno possa dal Titano aver ispirato ricerche di informazioni sensibili anche su cittadini ed esponenti più o meno pubblici di San Marino, traspare dalle parole del Segretario Pedini Amati e appare condivisa anche da altri. Si porrebbe, tra l’altro, anche un problema di sicurezza e sovranità per il Monte.

I numeri degli accessi alle banche dati resi noti dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, il quale ha riferito che Striano ha scaricato ben 33.528 file, sono d’altra parte impressionanti. Tra i soggetti interessati da tali ricerche, è emerso nei giorni scorsi, ci sono esponenti politici, Vip, persone dello spettacolo, ma anche comuni cittadini.

Non si escludono tuttavia, alla luce delle affermazioni di Pedini Amati, sviluppi eclatanti anche sul Titano.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy