San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta pomeridiana 22 febbraio 2023

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta pomeridiana 22 febbraio 2023

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 20 – 24 FEBBRAIO

 – MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO – Pomeriggio

I lavori del Consiglio grande e generale riprendono in mattinata in seduta segreta per proseguire il dibattito sulla comunicazione da parte della commissione consiliare per il Fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata. E tornano in seduta pubblica dopo le 17 con la discussione del Progetto di legge in seconda lettura “Riforma della Legge 29 gennaio 2010 n. 34 – Istituzione del Comitato sammarinese di Bioetica”, presentato dalla segreteria di Stato per la Sanità.

            Come da relazione unica illustrata in Aula dalla consigliera Francesca Civerchia del Partito democratico cristiano sammarinese, il Progetto di legge “ha lo scopo di introdurre alcune modifiche alla legge istitutiva del Comitato, le cui attività hanno collocato la Repubblica nel panorama internazionale in maniera progressiva e costante. L’apporto di San Marino in alcuni documenti del Consiglio d’Europa è stata fondamentale e la presidenza del Comitato è stata invitata a partecipare al gruppo di lavoro dell’Oms a Lisbona sulla base dell’attività svolta durante la pandemia. In ambito nazionale il Comitato ha lavorato in sinergia con gli altri organismi per aggiornare gli ambiti regolatori della sperimentazione clinica e favorire l’inserimento della Repubblica nel circuito internazionale. Il Progetto di legge non va a intaccare le peculiarità di azione dell’organismo, ma definisce in 11 articoli alcuni passaggi amministrativo-gestionali per supportare l’attività del Comitato anche attraverso una Segreteria tecnico-scientifica”.

            Dopo un breve dibattito si passa all’esame dell’articolato: al termine il Progetto di legge viene approvato all’unanimità con 29 voti favorevoli.

            Si prosegue con un altro Progetto di legge in seconda lettura “Diritto dell’Informazione e dei Media”, presentato dalla segreteria di Stato con delega all’Informazione, con relatore di maggioranza Lorenzo Bugli del Partito democratico cristiano sammarinese e relatore di minoranza Giuseppe Maria Morganti di Libera.

            Bugli rimarca che il Progetto di legge “costituisce uno strumento indispensabile per regolamentare la materia. L’informazione  è una risorsa vitale, sinonimo di libertà, da qui la necessità di garantire uno sviluppo armonioso e regolamentato. La volontà è assicurare a cittadini, professionisti e istituzioni uno strumento unico, aggiornato e completo. Il Progetto di legge norma la pluralità dei media e prevede due parti: Diritti di informazione e comunicazione; Media. In particolare l’articolo 4 introduce il diritto all’oblio; l’articolo 5 tutela le attività di intercettazione sotto stretta sorveglianza dell’Autorità giudiziaria; l’articolo 8 riguarda la Consulta per l’informazione e l’Autorità garante per l’informazione; l’articolo 11, assoluta novità, prevede la possibilità per l’Autorità di funzioni di controllo e vigilanza su siti web e blog e fa seguito a un odg presentato dal consigliere di maggioranza Oscar Mina. Il Progetto di legge prevede misure di sostegno a imprese editoriali e testate e trasparenza nei finanziamenti; viene anche istituito un registro speciale per i corrispondenti esteri. Infine per il servizio pubblico dà mandato al Congresso di Stato per migliorare il rapporto Rai-Rtv”.

            Il consigliere Morganti sottolinea invece che “non si tratta né di un testo unico, né di un codice organico dell’informazione, ma si risolve in una semplice legge ordinaria che non ha rango costituzionale. L’articolo 3 fissa i campi per la restrizione alla libertà di pensiero ed  di difficile interpretazione. Non è facile capire cosa del vecchio impianto è stato conservato e cosa riformato. Senza dimenticare i 70 emendamenti presentati dal governo in commissione. Si segnala il declassamento di norme che dovrebbero essere costituzionali, 0incertezza dei testi normativi e l’articolazione complessa di alcune norme. Comunque il Progetto di legge è stato migliorato in commissione e fa significativi passi in avanti rispetto alle norme in vigore”.

            Scatta così il dibattito con 56 consiglieri iscritti a intervenire. Sono in otto, oltre al segretario di Stato Teodoro Lonfernini a prendere parola prima dell’interruzione delle 19.30. Si tratta di “una ristrutturazione complessiva” della materia “con aspetti di innovazione” spiega quest’ultimo, mentre tanto gli esponenti della maggioranza quanto quelli dell’opposizione rimarcano il clima costruttivo, di collaborazione, che ha caratterizzato la commissione. In particolare, a più voci la maggioranza sottolinea che “non si mette il bavaglio a nessuno”, mentre le critiche della minoranza, di Libera e Repubblica Futura, si concentrano sulla nomina da parte del governo del presidente dell’Autorità garante e sulla possibilità di limitare la libertà di espressione in funzione dell’interesse pubblico. Troppo corposo, inoltre, il capitolo dedicato a San Marino Rtv.

            I lavori riprenderanno in seduta notturna dal dibattito per poi passare all’esame dei 79 articoli del testo di legge.

Di seguito un riassunto dei lavori:

 

Comma 14: Progetto di legge “Riforma della Legge 29 gennaio 2010 n.34 – Istituzione del Comitato Sammarinese di Bioetica” (approvato all’unanimità, 29 voti favorevoli su 29 votanti)

Roberto Ciavatta, segretario di Stato per la Sanità: ringrazio la commissione per la disponibilità fornita, per come si sono svolti i lavori. L’auspicio è che si possa procedere con l’approvazione e aumentare l’operatività del Comitato che si è distinto a livello nazionale e internazionale. C’è l’obiettivo di organizzare il Forum internazionale della Bioetica qui a San Marino nel 2024, per la prima volta in un piccolo Stato. E sono in corso tutte le attività per individuare la sede del Comitato e degli altri enti.

Miriam Farinelli Repubblica Futura: c’era la necessità di intervenire. Il nostro Comitato si è distinto nell’ambito delle terapie per il Covod19. È importante anche per le sperimentazioni cliniche che possono essere attrattivi per l’economia.

Gian Carlo Venturini, Partito democratico cristiano sammarinese: è importante e opportuno un aggiornamento della normativa. Si deve riconoscere il lavoro svolto dal Comitato, in particolare durante il Covid nell’autorizzare tempestivamente le terapie, ma anche in ambito oncologico. Il Comitato è  un notevole supporto in questi ultimi anni per tutta la collettività, anche negli organismi internazionali, ed è motivo orgoglio per un piccolo Paese come il nostro. Esprimo apprezzamento al segretario di Stato e al Comitato.

 Gloria Arcangeloni, Rete: il progetto di legge implementa l’operatività del Comitato e degli organismi affini con la segreteria scientifica. È indispensabile un organismo del genere.

 

Comma 15 Progetto di legge “Diritto dell’Informazione e dei Media”

 Teodoro Lonfernini, segretario di Stato con delega per l’Informazione: ringrazio i commissari che hanno presentato le relazioni, sono molto coerenti con il lungo confronto messo in campo. Il tema impatta in maniera forte e la condivisione in alcuni passaggi è stato un valore aggiunto. I principi politici sono chiari. Non convengo che abbiamo semplicemente aggiornato o riproposto impianti precedenti, è stato una ristrutturazione complessiva con aspetti di innovazione. Sono estremamente soddisfatto dal testo che pone in equilibrio le regole e rappresenta uno degli obiettivi della mia segreteria di Stato. Un ulteriore tassello nel percorso di credibilità normativa. Ringrazio tutti i commissari e la maggioranza che mi ha supportato.

Nicola Renzi, Repubblica Futura: mi riconosco in alcuni spunti della relazione di maggioranza e, in maniera maggiore, con quella della minoranza. Avremmo gradito maggiore organicità e integrazione con gli articoli rimasti, è più difficile avere una visione d’insieme. I lavori in commissione sono stati intensi e difficili, ma interessanti, dal confronto sono venuti spunti molto interessanti e molti emendamenti sono passati con un consenso ampio. C’era un’impostazione di base diversa rispetto alle nostre segnalazioni. Per esempio su tutte le attività di controllo in capo all’Autorità e no anche alla Consulta. Spetta al governo indicare il presidente dell’Autorità ed è una sgrammaticatura, potrebbe creare perplessità fuori dai confini. Si è molto discusso sull’aspetto dell’interesse pubblico, come tema di coercizione al diritto d’informazione. C’è il blocco dedicato alla regolamentazione di Rtv e ai suoi rapporti con l’esterno, ha carattere predittivo e molto dettagliato. Forse non era meglio scorporare le due questioni. Con gli emendamenti certi aspetti sono migliorativi: occorre riconoscere diritti e doveri ai giornalisti. La tutela del loro ruolo dà compiti precisi ed è un punto qualificante. Un livello alto di informazione fa crescere il Paese e la politica. Manca un commento politico professionale, di alto livello, che scenda nel merito e spero vada sviluppandosi. Ci siamo astenuti perché la prima versione era difficilmente sostenibile ma con la commissione è migliorata. Non sarà l’ultima legge in materia e sarà interessante vederne la sua applicazione. C’è bisogno si una stampa il più libera possibile: testate e blog devono dire chi li finanzia e sponsorizza.

Daniela Giannoni, Rete: c’è stato un clima di collaborazione in commissione per regolamentare un settore che evolve di continuo. C’era un gap sull’informazione online e avere inserito il diritto all’oblio è molto importante. Si è cercato un equilibrio tra la necessità di regolare l’esercizio dell’attività giornalistica e la tutela assoluta della libertà di stampa. Si è chiesta trasparenza sui bilanci e la necessità di individuare i responsabili per evitare pubblicazioni in anonimato e deresponsabilizzazione di chi pubblica. Nessun paletto alla libertà di stampa, dunque, ma un focus sulla professionalità. È stato un bel lavoro generale sulla tutela dei diritti di tutti e sulla qualità dell’informazione.

Marica Montemaggi, Libera: il lavoro in commissione è stato propositivo anche con vedute molto diverse. L’approfondimento, anche difficile, è stato fondamentale e non c’è stato uno scontro totale. L’astensione testimonia il lavoro collaborativo. Non si dovevano accentrare molte nomine nelle mani del governo. Come il presidente dell’Autorità. C’è stata però mediazione sui decreti che rimandavano alla possibilità di rivedere articoli di legge. Oggi il tema dell’informazione è di grande attenzione e delicatezza: abbiamo norme che tutelano la privacy in maniera forte che si scontrano con il diritto all’informazione e la disinformazione. È doverosa l’adeguata corrispondenza tra coloro che danno notizie, la responsabilità deve riguardare sia giornalisti professionisti che non. Avremmo preferito scorporare la parte della rete e dei dati a un’altra normativa, si crea un po’ di confusione tra tanti e vari argomenti.

Iro Belluzzi, Libera: cosa dire di una legge che ricalca nelle parti fondamentali la norma già vigente? A rileggere la vecchia normativa per la quale ero al governo la credevo ridondante con oltre 40 articoli. Per cui la ristrutturazione l’avei pensata più succinta. Dettare dei principi sarebbe stato sufficiente. La parte su presidi e controlli non è stata cambiata. L’informazione è un elemento necessario per la democrazia, è la linfa per fare crescere la consapevolezza dei cittadini. Rimarco il costo per la consulenza, costa 80.000 euro il testo di legge, mi sembra eccessivo, specie in questo periodo. Desta grande preoccupazione l’articolo 3: c’è una sorta di censura con il divieto di pubblicare notizie che ledono l’interesse pubblico. È molto pericoloso. Lasciare una norma a uso e consumo dei governi potrebbe diventare una censura. Un suggerimento: affidate i testi di legge all’Istituto giuridico e all’Ufficio legislativo, per una maggiore comprensione.

Giuseppe Maria Morganti, Libera: questo progetto di legge non vuole mettere il bavaglio a nessuno ma è uno strumento utile per professionalizzare l’attività. Quando si parla di persone è delicato, servono forme professionali e la necessità di riferirsi a un codice. Ci sono cose che non si possono dire o fare. Come le campagne mirate a definire atteggiamenti ostili di determinate figure senza motivazioni concrete. La gestione dell’informazione non può essere così influente da non avere un contro-potere. La legge dà direttive precise per dare regole cui ci si deve attenere. La legge dà le prime risposte e cerchiamo di capire che miglioramenti si possono fare. Va anche incontro agli operatori del settore perché possano svolgere meglio il loro lavoro. La parola chiave è libertà di potersi esprimere. Fondamentale diventa il ruolo dell’Autorità garante: per noi doveva essere più distaccata dal potere politico, invece il presidente sarà ancora nominato dal segretario di Stato ed è un’incongruenza. I limiti alla possibilità di espressione sulla base dell’interesse pubblico aprono una serie di ragionamenti, ci aiuterà la prassi. Ci sono dei migliorativi sostanziali anche per le testate che trovano strumenti utili per potenziarsi.

Alice Mina, Partito democratico cristiano sammarinese: sono stati condivisi tanti passaggi, abbiamo lavorato bene insieme su un progetto importante per il Paese. L’informazione è una risorsa fondamentale per la società e la relazione di maggioranza la riconosce come risorsa vitale. Da qui una serie di interventi per uno sviluppo armonioso e regolamentato. Ogni cambiamento nel settore porta con sé opportunità e rischi, serve una regolamentazione che precisi garanzie e assicuri sviluppo. È giusto chiedesi finché l’informazione può spingersi. Il Progetto di legge è ampio e affronta vari elementi, vorrei lo stesso spirito di condivisione della commissione.

Lorenzo Bugli, Partito democratico cristiano sammarinese: é una normativa davvero importante, norma il quarto potere. Una buona informazione è vitale per la democrazia e la partecipazione dei cittadini. Non si vieta la libertà di espressione e non si mette il bavaglio a nessuno, però vanno applicati i doveri che chi vuole informare la popolazione deve ottemperare, nella lotta contro la disinformazione e l’uso scorretto dell’informazione. Abbiamo modernizzato il testo vigente in base alle normative degli altri Stati per garantire qualità dell’informazione e tutela degli organi di informazione. Precisando i compiti di Autorità e Consulta. Con l’articolo 4 si inserisce il diritto all’oblio: sarà importante capire come applicarlo all’online, ma è fondamentale il diritto a essere dimenticati. La sezione su Rtv può sembrare pesante, ma è un indirizzo per aiutare la tv di Stato, anche nella promozione di San Marino. Ribadisco che nessuno ha messo un bavaglio a nessuno si alza il livello qualitativo della nostra informazione.

Matteo Rossi, Noi per la Repubblica: in 10 anni il mondo dell’informazione si è stravolto ora tutti utilizzano i social. Sembrava che volessimo porre limiti al giornalismo con la precedente legge, che fosse contro qualcuno. Ma non è stato così. E nemmeno questa limita e pone restrizioni. Ai tempi c’era stato lo scontro sulle nomine politiche e la questione è in ballo ancora, e in vari ambiti dell’amministrazione. Gli organismi internazionali lo notano. Ma non ci sono limitazioni alla libertà di stampa. Condivido gran parte della legge, ma non tutto è normabile, soprattutto l’informazione.  Gran parte dell’informazione è caratterizzata dal dibattito politico, manca un’analisi politica non di parte. Condivido anche alcune perplessità ma non si stravolge il concetto di informazione, parlare di censure per l’articolo 3 è delicato. È una buon legge che verrà rivista e migliorata.

San Marino News Agency

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