San Marino. Demos: “Aborto: legge tardivamente storica”

San Marino. Demos: “Aborto: legge tardivamente storica”

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Movimento Demos sulla recente introduzione della Legge sull’interruzione volontaria di gravidanza.

Finalmente con 44 anni di ritardo rispetto ai nostri cugini italiani, anche le donne sammarinesi potranno accedere alla interruzione volontaria di gravidanza senza essere criminalizzate.
Potrà avvenire attraverso una normativa moderna che garantisce alla donna la libertà di fronte alle scelte procreative e un supporto adeguato nel momento di una possibile scelta inevitabilmente dolorosa. Una svolta tardivamente storica che oltre a consacrare il diritto di scelta della Donna di fronte ad una gravidanza indesiderata, toglie il Paese da un profondo imbarazzo culturale nei confronti delle legislazioni più evolute. Lo status normativo previgente, infatti si traduceva in una bandiera ideologica al di fuori del contesto di realtà. Sia ben chiaro rispettiamo profondamente, il pensiero di chi ritiene che la vita nasca dal suo concepimento e che quindi deve essere tutelata ad ogni costo da quel momento. Anche per noi la vita è sacra e va tutelata, ma in un contesto di realtà.
La realtà ha infatti la disponibilità di diversi strumenti medici che mettono a disposizione la possibilità della interruzione della gravidanza. La realtà, purtroppo dice che non tutti i casi le persone possono assumersi la responsabilità di una maternità e di una famiglia se le condizioni della stessa sono estremamente difficoltose. Era pertanto un dovere del legislatore regolare la realtà, al fine di sostenere al meglio la Donna di fronte a realtà non idilliache, al fine di aiutarla a scegliere in autonomia quello che la realtà le mette a disposizione. Ogni scelta comporta effetti e deve essere assunta con il massimo della responsabilità e consapevolezza. Riteniamo pertanto adeguato e civile definire un limite temporale entro il quale la Donna con la propria libertà
possa accedere a questo strumento, e riteniamo che l’impianto della normativa, con i dovuti limiti, sostenga la donna lungo il percorso e la accompagna verso una decisione libera responsabile e consapevole. L’istituzione del consultorio ed il percorso disegnato, pur mantenendo il vincolo della obbligatorietà del consultorio per il rilascio del documento preventivo al percorso medico della IVG, introduce un Istituto che se gestito correttamente potrà sostenere e guidare la donna verso la decisione più giusta per la propria essenza e le proprie condizioni e potrà essere di aiuto per la diffusione di una più profonda educazione sessuale che possa scongiurare sempre più situazioni che portino le donne di fronte a domandarsi cosa scegliere di fronte a difficili condizioni.
Siamo pertanto soddisfatti del risultato ottenuto nell’aula Consigliare, che ha dimostrato seppur di fronte a duri scontri, la dovuta maturità nel redigere un testo normativo moderno, scevro da dogmi ideologici, che ha l’unico scopo di sostenere la donna verso la scelta più libera e consapevole per la propria essenza e condizione. Ringraziamo UDS per lo sforzo prodotto nel sostenere il referendum, senza il quale, con ogni evidenza la classe politica non sarebbe stata portata di fronte alle proprie responsabilità, e ringraziamo tutti i Consiglieri per la prova di maturità dimostrata che riteniamo conferisca dignità e senso a tutti i pensieri e alle visioni in merito a questo tema che afferisce al più intimo al senso della vita. Purtroppo, oltre al ritardo, vi è anche il rammarico che questo risultato avviene paradossalmente proprio quando la politica sembra incapace di tutelare a pieno il diritto alla salute dei propri cittadini e di tutelare la scelta libera e consapevole per il proprio corpo, in tema di salute.

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