San Marino. Il segretario Lonfernini sul pdl Informazione e Media: “È una ristrutturazione complessiva con aspetti di innovazione”

San Marino. Il segretario Lonfernini sul pdl Informazione e Media: “È una ristrutturazione complessiva con aspetti di innovazione”

È stato esaminato ieri a Palazzo Pubblico, durante i lavori del Consiglio di San Marino, un altro progetto di legge in seconda lettura: “Diritto dell’Informazione e dei Media”, presentato dalla segreteria di Stato con delega all’Informazione, con relatore di maggioranza Lorenzo Bugli del Partito democratico cristiano sammarinese e relatore di minoranza Giuseppe Maria Morganti di Libera.

Lo si evince dal nuovo report di San Marino News Agency sui lavori consiliari di febbraio sul Titano.

Lorenzo Bugli (Pdcs) ha rimarcato che il progetto di legge “Diritto dell’Informazione e dei Media” costituisce “uno strumento indispensabile per regolamentare la materia; l’informazione  è una risorsa vitale, sinonimo di libertà, da qui la necessità di garantire uno sviluppo armonioso e regolamentato. La volontà è assicurare a cittadini, professionisti e istituzioni uno strumento unico, aggiornato e completo. Il progetto di legge norma la pluralità dei media e prevede due parti: Diritti di informazione e comunicazione; Media. In particolare l’articolo 4 introduce il diritto all’oblio; l’articolo 5 tutela le attività di intercettazione sotto stretta sorveglianza dell’Autorità giudiziaria; l’articolo 8 riguarda la Consulta per l’informazione e l’Autorità garante per l’informazione; l’articolo 11, assoluta novità, prevede la possibilità per l’Autorità di funzioni di controllo e vigilanza su siti web e blog e fa seguito a un odg presentato dal consigliere di maggioranza Oscar Mina. Il Progetto di legge prevede misure di sostegno a imprese editoriali e testate e trasparenza nei finanziamenti; viene anche istituito un registro speciale per i corrispondenti esteri. Infine per il servizio pubblico dà mandato al Congresso di Stato per migliorare il rapporto Rai-Rtv”.

Giuseppe Maria Morganti (Libera) ha invece sottolineato che “non si tratta né di un testo unico, né di un codice organico dell’informazione, ma si risolve in una semplice legge ordinaria che non ha rango costituzionale. L’articolo 3 fissa i campi per la restrizione alla libertà di pensiero ed  di difficile interpretazione. Non è facile capire cosa del vecchio impianto è stato conservato e cosa riformato. Senza dimenticare i 70 emendamenti presentati dal governo in commissione. Si segnala il declassamento di norme che dovrebbero essere costituzionali, 0incertezza dei testi normativi e l’articolazione complessa di alcune norme. Comunque il progetto di legge è stato migliorato in commissione e fa significativi passi in avanti rispetto alle norme in vigore”.

È così scattato il dibattito in Aula con 56 consiglieri iscritti a intervenire. Sono stati in otto, oltre al segretario di Stato con delega all’Informazione, Teodoro Lonfernini, a prendere parola prima dell’interruzione delle ore 19.30.

Si tratta di “una ristrutturazione complessiva” della materia “con aspetti di innovazione”, ha sottolineato Lonfernini, mentre tanto gli esponenti della maggioranza quanto quelli dell’opposizione hanno rimarcato il clima costruttivo, di collaborazione, che ha caratterizzato la Commissione.
In particolare, a più voci la maggioranza ha sottolineato che “non si mette il bavaglio a nessuno”, mentre le critiche di Libera e Repubblica futura si sono concentrate sulla nomina da parte del governo del presidente dell’Autorità garante e sulla possibilità di limitare la libertà di espressione in funzione dell’interesse pubblico. Ritenuto troppo corposo, inoltre, il capitolo dedicato a San Marino Rtv.

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