Riceviamo e pubblichiamo
“Il post che ho pubblicato i giorni scorsi ha suscitato qualche critica giustificata solo dalla disinformazione fatta dai mezzi di comunicazione nella vicenda palestinese come in quella Ucraina. Pur nella complessità della situazione, guardando gli episodi immediati sono orrendi sia l’attentato di Hamas come nell’invasione Russa dell’Ucraina, ma chi segue le vicende da anni come il sottoscritto, ricordano che:
- in Ucraina la guerra c’era da oltre 10 anni prima dell’invasione russa, sempre inammissibile, con la persecuzione della popolazione russofona del Donbass e della Crimea ed era già costata 14.000 morti;
- l’attentato di Hamas, sempre da condannare, è avvenuto dopo 70 anni di persecuzione, umiliazione, e violazione delle norme internazionali sui palestinesi e di risoluzioni ONU tutte disattese da parte di Israele (compresa la prima che prevedeva la costituzione di due stati autonomi sempre negata da Israele). L’esercito di Hamas è fatto di giovani vissuti sotto il tallone crudele di un invasore che ha sempre rifiutato di ricercare la convivenza e la collaborazione: giovani senza altra speranza che morire piuttosto che vivere in quelle condizioni (condizioni che pochi di quelli che criticano i palestinesi accetterebbero).
Quello che sta succedendo è il peggio che poteva avvenire: per ora siamo già a 10 civili innocenti uccisi per ogni israeliano, ma siamo ancora all’inizio (sarebbe come se, siccome a Palermo c’è la mafia, lo Stato bombardasse Palermo perché non riesce a sconfiggerla). Lascerà sul campo non solo un cimitero e un deserto al posto delle case, ma lascerà un odio moltiplicato e un risveglio dell’orribile antisemitismo. Gli errori verso i palestinesi li fanno non gli ebrei, ma gli israeliani integralisti guidati da un capo fascista e corrotto. Si può dire che Hamas è il risultato di questi 70 anni di politica sbagliata. Ci sono israeliani che vorrebbero un comportamento diverso circa i diritti dei palestinesi, ma sono stati emarginati: io credo che stiano andando verso un disastro (sono circondati da stati musulmani le cui popolazioni assistono ad un tentativo di genocidio di correligionari. ….). La guerra non ha mai risolto problemi, ma solo creato altri problemi.
Giovanni Giardi”