San Marino. Libera: “Emergenza caro vita, il Governo non risponde a nessuno”

San Marino. Libera: “Emergenza caro vita, il Governo non risponde a nessuno”

“Sono passati oramai diversi mesi da quando Libera ha chiesto un incontro urgente al Congresso di Stato per affrontare quella che riteniamo essere la priorità assoluta dei cittadini sammarinesi in questa difficile fase storica: l’emergenza “caro vita””.

Lo scrive in una nota il gruppo consigliare di Libera, muovendo una serie di critiche al Governo.

Aggiunge Libera: “Tra tassi di interessi che hanno provocato l’aumento delle rate dei mutui, bollette impazzite (accresciute per la congiuntura internazionale ma gestite in maniera dilettantistica dal nostro Governo), innalzamento del costo dei carburanti e caro affitti, una famiglia media sammarinese, nell’ultimo anno, ha visto aumentare i costi fissi mensili di oltre 600 euro. Una condizione assolutamente insostenibile per gran parte dei nostri concittadini.
Ovviamente i Congressisti non si sono nemmeno degnati di risponderci se non annunciando un tavolo permanente con associazioni dei consumatori e con quelle delle categorie economiche. Ad ascoltare le parole dei sindacati sammarinesi che ieri, in maniera unitaria, hanno denunciato lo scarso interesse dell’Esecutivo relativamente a questi temi, ci viene da pensare che i lavori del “tavolo” non stiano procedendo in maniera costruttiva.
Eppure la gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti: famiglie che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese, inflazione galoppante, nuove povertà soprattutto tra i piccoli imprenditori che devono fronteggiare da soli il rincaro dei prezzi di acquisto delle materie prime.
Ma cosa dovrebbe fare un Paese con un Bilancio dello Stato in deficit strutturale di 70 milioni e con 120 milioni da pagare da qui al 2027 solo per gli interessi del debito pubblico?
Libera ha avanzato diverse proposte: dalla destinazione di 1 milione di euro del debito estero contratto per calmierare le bollette al prolungamento dei piani di ammortamento dei mutui per abbassare l’importo delle rate anche attraverso un tavolo di confronto tra Politica, Banche e associazioni di consumatori, da una profonda revisione delle politiche dei redditi all’aumento degli assegni famigliari in particolar modo per le fasce più deboli.
Ma, al netto delle proposte, che vanno analizzate e vagliate attraverso un attento confronto con i dati reali, è assolutamente necessario che Governo e Maggioranza giungano finalmente alla consapevolezza che sono questi i temi da porre al primo punto dell’agenda politica. Purtroppo l’atteggiamento tenuto in questi 4 anni di legislatura e l’imminente avvio della campagna elettorale durante la quale sarà più facile sostenere una “bella bugia” che una “dura verità”, non ci lasciano grandi speranze”.

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