Non ci si finisce mai di stupire
MARINO CECCHETTI – Ancora sorprese dai vertici di Banca Centrale. Novità anche da oltre confine.
Una decina di anni fa si seppe delle deposizioni di Stefano Caringi e Luca Papi a Forlì davanti al sostituto procuratore della Repubblica Fabio Di Vizio. Poi c’è stata la illustrazione di una relazione fatta di persona in Banca d’Italia da Antonio Gumina circa la vendita di Banca Smib a Banca Tercas effettuata di nascosto da Banca d’Italia.
Si pensava di aver toccato il fondo quando l’attuale Presidente, Catia Tomasetti, stando a quanto risulta dal verbale del Congresso di Stato, informò le massime autorità sammarinesi di aver riferito, su tematiche inerenti al suo ufficio, ai vertici dei servizi segreti e a membri della Commissione Antimafia, italiani. Non è ancora stato reso pubblico che cosa il Consiglio Direttivo della stessa Banca Centrale ha deliberato in merito, dopo il report del “Servizio Internal Audit” che ha competenze specifiche sul “corretto utilizzo delle informazioni disponibili nelle diverse attività”.
In questi giorni abbiamo appreso che la medesima Presidente di Banca Centrale della Repubblica di San Marino ha – incredibile! – presentato un esposto presso il Tribunale di Roma avente per oggetto “la figura di Celli”, cioè Simone Celli, sì, proprio lui, il “Segretario di Stato per le Finanze di San Marino”. Il virgolettato è tratto dal provvedimento con cui il sostituto procuratore della repubblica Claudia Terracina e il Giudice per le indagini preliminari Angelo Giannetti, hanno archiviato l’esposto della Tomasetti, premiata “Avvocato dell’anno – Infrastrutture” degli Energy Awards 2021.
Nei giorni scorsi la Tomasetti ai Tavolucci davanti a un giudice in pubblica udienza ha affermato che, in tutto l’ambaradan, Celli, in verità, risulta “più vittima che carnefice”. Siamo d’accordo.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 21
