San Marino. Mobbing in BCSM, inizia un altro processo

San Marino. Mobbing in BCSM, inizia un altro processo

RASSEGNA STAMPA

AANTONIO FABBRI Arriva in aula un altro processo legato alle vicende che ruotano attorno alla galassia Cis. Si tratta della vicenda, per semplificare, del “mobbing” in Banca Centrale.

L’accusa è mossa nei confronti degli ex vertici di Via del Voltone, l’ex direttore Lorenzo Savorelli e il suo successore Roberto Moretti, i membri del coordinamento della vigilanza di allora Filippo Siotto e Mirella Sommella oltre a Francesco Confuorti, considerato l’istigatore morale e deteminatore delle scelte dell’allora direttore di Bcsm per gli spostamenti dei dipendenti finalizzati a favorire BancaCis.

Questa in sintesi l’accusa, ma il capo di imputazione è piuttosto caotico, come già accaduto per altri provvedimenti di rinvio a giudizio della medesima galassia di processi.

Lo hanno rilevato gli avvocati delle difese che hanno criticato la sovrapposizione di tre reati contestati in alternativa: abuso di autorità oppure interesse privato in atti d’ufficio, oppure violenza privata. Una alternatività delle fattispecie di reato che ha fatto chiedere agli avvocati difensori la nullità del capo di imputazione

Eccezione preliminare, assieme ad altre e alla richiesta di remissione in istruttoria, non accolta, comunque, dal Commissario della legge Adriano Saldarelli che ha tuttavia corretto degli errori materiali come richiesto dal procuratore del fisco Giorgia Ugolini, ieri affiancata dalla collega Manuela Albani, e da alcune parti civili.

Prima delle eccezioni preliminari è stata la volta della costituzione delle parti civili. Ammesse tutte quelle che hanno presentato richiesta, nonostante l’opposizione delle difese.

Parte civile nel processo, qundi, l’Eccellentissima Camera, tramite l’Avvocatura dello Stato, ammessa in quanto tra le contestazioni vi anche lo stop al progetto della Centrale Rischi che causo una crisi di rapporti con Bankitalia. Parte civile ammessa anche Banca Centrale e i 9 dipendenti che vennero trasferiti ad altro incarico, demansionati o addirittura licenziati perché, secondo l’accusa, di ostacolo all’agire dell’allora dirigenza volto a favorire BancaCis. ra i dipendenti parte civile anche il Segretario di Stato Luca Beccari.

Insomma l’accusa è di avere spostato demansionato o licenziato i dipendenti parte lesa perché gli imputati, a vario titolo o in concorso, ritenevano che questi dipendenti fossero scomodi in quanto di ostacolo alla commissione di reati, già trattati in altri fascicoli – uno fra tutti il famoso 500 – volti appunto a favorire BancaCis.

Per consentire la commissione di questi reati – tra gli altri a vario titolo una presunta truffa, l’impedimento di una segnalazione all’Aif di movimenti sospetti e l’ostacolo alla centrale rischi – gli imputati avrebbero dunque agito sui dipendenti.

Il processo è stato aggiornato al 15 maggio per ascoltare i primi testimoni.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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