San Marino. Processo 500, proseguono le audizioni. Al centro Carisp e liquidazione Asset

San Marino. Processo 500, proseguono le audizioni. Al centro Carisp e liquidazione Asset

Rassegna Stampa – Sentiti il direttore di Cassa, l’ex direttore di Bac e il presidente del comitato di sorveglianza di Asset Banca

ANTONIO FABBRI. Nuova udienza, ieri, davanti al giudice Vico Valentini per il “processo 500”, così chiamato dal numero del procedimento penale principale. Processo nel quale, come noto, sono in discussione di fatto tre filoni di indagine: il caso dei titoli Demeter, il prestito Leighton contratto da BancaCis con Cassa di Risparmio e la liquidazione di Asset Banca con la conseguente operazione di acquisizione di Asset da parte di Carisp.

Sentiti ieri tre testimoni. Il primo è stato l’attuale direttore di Cassa di Risparmio di San Marino, Luca Simoni, già direttore in precedenza dal 2013 al 2017, quando era stato licenziato per poi tornare recentemente alla guida dell’Istituto. Proprio del suo licenziamento dell’epoca ha parlato egli stesso.

“A fine marzo 2017 – ha raccontato Simoni – tutto il Consiglio di amministrazione e il collegio vennero ricevuti in Banca Centrale. Erano presenti Grais, Savorelli, Sommella e Granata.

Da parte di Savorelli venne praticata una moral suasion” per sostituire gli organi apicali di Cassa. “Ci dissero che c’era bisogno di discontinuità e di persone qualificate nella gestione della banca”. Anche a lui stesso – riferisce Simoni – venne chiesto di rassegnare le proprie dimissioni.

“L’11 aprile, dissi al presidente Romito di avere pronte le dimissioni. Lui mi disse di tenerle ferme” considerato che c’era il bilancio da presentare.

“In seguito ricevetti una raccomandata dal Presidente con la quale venni licenziato”, ha riferito Simoni.

Ricostruite dal direttore di Carisp anche le diatribe che ci furono sul bilancio in quella fase, le consulenze di società esterne e il bilancio che, conteggiando anche le esposizioni in Delta, fece segnare un passivo di 534 milioni di euro.

“C’era una certa fretta di presentare quel bilancio che avrebbe creato difficoltà non solo alla banca, ma a tutto il Paese”.

Quanto all’operazione di acquisizione di Asset, “si fece quella operazione senza pensare a come avere una soluzione. Carisp ha dovuto rimborsare 120milioni di obbligazioni”, ha detto Simoni sottolineando: “Si trattò di una operazione in sé sbagliata”.

Ascoltato come testimone, poi, il dottor Giuseppe De Marco, che ha presieduto il Comitato di sorveglianza durante il commissariamento e la successiva liquidazione di Asset Banca.

De Marco ha ricostruito il periodo che vide in una prima fase come commissari Dispinzieri e Pedrizzi, e il successivo incarico a Roberto Venturini, che è tra gli imputati del processo e ieri era presente in aula.

Asset fu messa in amministrazione straordinaria soprattutto per gravi irregolarità gestionali, quindi per la violazione di norme di vigilanza che sicuramente c’era” ha detto il testimone affermando che poi è emersa dal punto di vista economico-finanziario “una significativa quantità di perdite”.

Ha riferito che da parte dei commissari vennero fatte richieste a Bcsm e che “fu Venturini che per primo ottenne il blocco dei pagamenti”, nel maggio 2017.

Il testimone ha parlato di una perdita complessiva riscontrata in Asset di parecchi milioni di euro.

Sulla mancata convocazione dei soci per fare fronte ad una ricapitalizzazione, il presidente del Comitato di Sorveglianza ha riferito che da parte del Commissario Venturini venne proposto a Banca Centrale di convocare i soci, ma venne risposto che era “improponibile dire ai soci che potessero raccogliere in poco tempo l’importo ingente per la ricapitalizzazione”, inoltre “molti soci avevano sottoscritto azioni della banca facendosi finanziare dalla stessa e altri erano sotto indagine per riciclaggio”.

Queste, dunque le motivazioni addotte per la mancata convocazione dei soci per proporre all’epoca la ricapitalizzazione. Quanto all’acquisizione di Asset da parte di Carisp, “si prospettò a Bcsm quale potesse essere la soluzione più idonea a tutelare i depositanti. L’individuazione di Carisp venne da Banca Centrale”.

Il difensore di Asset, l’avvocato Alessandro Stolfi ha dal canto suo messo in dubbio l’attendibilità del testimone essendo in piedi, ha rilevato il legale, un contenzioso amministrativo che vede il testimone in qualità di presidente dell’allora Comitato di sorveglianza come controparte dei correntisti Asset. Allo stesso tempo il legale ha depositato una lettera di richiesta danni che gli stessi ex soci Asset hanno inviato al dottor De Marco, sempre quale presidente del Comitato di sorveglianza, il quale però ha affermato di non averla ricevuta.L’avvocato Stolfi ha quindi già anticipato che contesterà l’attendibilità della testimonianza.

Di seguito è stato sentito il dottor Luca Lorenzi che all’epoca venne nominato direttore generale di Banca Agricola Commerciale. In particolare Lorenzi, testimone indotto dalla difesa di Raffaele Mazzeo, ha affermato che quando quest’ultimo assunse la vice direzione di Banca Centrale e il coordinamento della vigilanza il rapporto con Via del Voltone cambiò rispetto alla chiusura totale riscontrata con Lorenzo Savorelli alla Direzione.

Il direttore Lorenzi ha rilevato come, quando assunse la direzione della Bac, riscontrò una situazione di criticità con un “problema classificatorio delle sofferenze, ancora classificate come inadempienze probabili, poi difficoltà nelle capacità di recupero, ampie falle dal punto di vista organizzativo, scarsa patrimonializzazione… Situazione che concerneva non solo la nostra banca, ma tutto il sistema, che vedeva addirittura banche con livelli di contenzioso più alti rispetto alla nostra. Una situazione dell’intero sistema che con i parametri italiani non sarebbe stata sostenibile in termini legali, tranne che per una delle banche.

Per tutto il sistema, inoltre, con c’era chiarezza sui numeri”, ha riferito Lorenzi il quale ha tuttavia attestato che con Mazzeo alla vicedirezione di Via del Voltone e al coordinamento della vigilanza il dialogo e il confronto di tutti gli istituti di credito era positivo, senza favoritismi e volto alla soluzione dei problemi del sistema.

Al termine dell’udienza il giudice ha stilato un calendario di date per le prossime sedute. Prossima udienza il 15 aprile

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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