San Marino. “Non si può andare avanti in un clima di caccia alle streghe”

San Marino. “Non si può andare avanti in un clima di caccia alle streghe”

Parla il neo nominato presidente del Psd Luca Lazzari

ANTONIO FABBRI –  Le vicende interne al gruppo Noi per la Repubblica hanno scaldato la vigilia del Ferragosto, e scalderanno i prossimi giorni, ma a distanza di qualche giorno paiono essersi raffreddate, anche se il rapporto resta conflittuale e teso. Tuttavia a pesare di più paiono piuttosto certi atteggiamenti che avvelenano progressivamente il clima politico e sociale.
Luca Lazzari, appena eletto neo presidente del Psd si trova subito con la gatta da pelare della richiesta a Matteo Rossi, capogruppo di Npr, di lasciare l’incarico da parte di Alleanza Riformista. Come valuta questa mossa e come reagirà il Psd?
NpR è una aggregazione, che già di per sé è più difficile di un partito da governare, per giunta senza statuto e quindi senza regole. È normale che si litighi molto. Però alla fine una soluzione la si è sempre trovata. Se fai cadere un governo per delle piccole questioni interne vieni tagliato fuori da ogni alleanza. E nessuno fra noi è così stupido da non capirlo”.

Venite spesso indicati come i “figliocci” di Fiorenzo Stolfi, in consiglio si sono anche accesi gli animi per frecciate lanciate su questo. È vero che il Psd prende direttive sottobanco? “Il PSD le direttive se le dà da sé. Ma è una risposta scontata, che spiega poco. Le voci di un ritorno della vecchia politica ci sono e vanno affrontate. Io penso questo. La sconfitta è sempre politica, anche quando avviene per mano della magistratura. E da una sconfitta di quella portata nessuno si può rialzare. Quell’epoca è finita ed è impossibile che ritorni. Sono stato chiaro? Però bisogna anche aprire una riflessione sulla condizione deprimente che si è creata in politica, piena di paura e vergogna: paura per gli sputtanamenti mediatici e le demolizioni giudiziarie; vergogna per la propria storia e la propria gente. Così non si può andare avanti. Va fatta una scelta di campo: o si sta dalla parte di chi vuole mantenere questo clima da caccia alle streghe (che va a vantaggio dei poteri non-democratici) oppure si sta dalla parte del dialogo, della comprensione, del rispetto e della correttezza. Io ho scelto la seconda, che non significa cancellare i fatti e le responsabilità, ma tornare ad un atteggiamento benevolo e mite. E non ho problemi a dire che parlo con tutti, anche con gli exdirigenti della sinistra. Cerco di fare tesoro della loro esperienza, delle cose cattive così come di quelle buone (perché ce ne sono state anche di buone)”.

A proposito… i mazziniani chiedono indietro i soldi delle confische. Sarà il compimento del colpo di spugna che le opposizioni hanno più volte indicato come fortemente voluto dalla maggioranza di cui il Psd fa parte? “Il linguaggio giornalistico ha bisogno di parole facili e d’effetto, ma non credo si possa parlare in modo generico di “mazziniani”. Ci sono uomini con biografie e posizioni molto diverse. Secondo me è stato un errore far chiudere la partita alla Magistratura. Io sono uno di quelli che crede nel primato della politica. Non perché la politica sia un potere migliore degli altri. Ma perché si rigenera sempre nel voto, che è un processo democratico. Gli altri poteri no. Nel 1946 finita la Guerra e finito il Fascismo il Consiglio Grande e Generale approvò una legge di amnistia (uno dei due Capitani Reggenti era Vincenzo Pedini, il nonno di Federico). Era l’unico modo per chiudere con quello che era successo e andare avanti. Gli anni Novanta e Duemila sono stati a loro modo un altro Ventennio straordinario, segnato dalla ricchezza sregolata, dagli eccessi e dalla dissipazione. Con una differenza non da poco però. Non c’è stata violenza. La politica avrebbe dovuto trovare il coraggio per risolvere il casino. Ma non l’ha trovato e ha lasciato fare alla Magistratura. Com’è andata a finire? Sarebbe bello saperlo. Lei che è un giornalista che segue anche la cronaca giudiziaria magari c’ha capito qualcosa. Ma la gente normale, me compreso, c’ha capito poco. Questo significa che è rimasto un buco nella coscienza collettiva e che quel trauma non è ancora stato risolto”.

Lei, con Movimento Democratico, è confluito recentemente nel Psd. Lavorate per una reunion riformista con Ps ed Elego, poi guardate anche a Libera e Demos. Dall’altro lato c’è però Alleanza riformista, seppure spostata un po’ più a centro-destra, parla pure lei di aggregazione dei riformisti. Come la mettiamo? “Fra il 2008 e il 2009 il PSD è stato il primo Partito di San Marino. Nessuno se lo ricorda ma è così. Quando hai camminato a quelle quote ti rimane l’aspirazione alla grandezza. Ecco: il PSD vuole tornare ad essere una grande forza socialista, democratica, europea, laica, ecologista ed internazionalista. Dopo le divisioni degli ultimi anni credo sia questo il nostro ruolo e il nostro dovere storico. Il ritorno di una grande forza socialista non potrebbe che fortificare il sistema democratico ed imprimere un nuovo impulso al rinnovamento ed al progresso di San Marino. Questo è il progetto del PSD. Ci vorranno anni per realizzarlo.

AR invece è un progetto di ibridazione che non ha un carattere tradizionale, punta tutto sulla sammarinesità e sulla forza personale dei suoi rappresentanti. È una specie di prosecuzione di NpR. L’imprinting politico di AR risiede nella componente exdemocristiana. Mentre la componente socialista può contare su delle riserve di voti personali e consolidate. AR insiste su di un elettorato diverso da quello del PSD. E questo crea le condizioni per una convivenza pacifica fra di noi”.

Si sente spesso parlare di alternativa alla Dc, ma con questa legge elettorale è una prospettiva possibile? Il suo collega di movimento, Federico Pedini Amati, poco tempo fa questa possibilità l’aveva esclusa. “Sono d’accordo con Federico. Ci sono due ordini di problema nel perseguire il progetto di alternativa alla DC. Il primo è che la DC in questo momento è l’unico partito che ha la stazza, l’esperienza e la maturità politica per guidare in modo affidabile San Marino. Se la escludi rischi di finire come il governo di adesso.sm: privato di ogni autorità. L’altro è più psicologico: chi più, chi meno abbiamo tutti interiorizzato un grande complesso di inferiorità nei confronti della DC. Liberarsene non sarà facile”.

Si è parlato di tirare avanti fino all’accordo di associazione Ue, ma è una prospettiva plausibile entro l’anno, oppure è una scusa per tirare a campare per altri motivi? “Quali altri motivi? Io non vedo un motivo più serio, concreto e significativo di questo. L’accordo di associazione è la chiave per portare San Marino al passo coi tempi. Aprirsi al mondo fa paura. Anche a chi come me ha una cultura internazionalista. Ma l’isolamento non è più un’opzione, non nell’epoca dell’interconnessione dei sistemi, della digitalizzazione dei processi e della revisione permanente dei cicli di innovazione. L’immagine di un Paese piccolo e arroccato che sfugge ai grandi disastri della storia è rassicurante e porta alla memoria periodi di grande benessere, ma non è realistica. Oggi il benessere va costruito nell’integrazione e nella cooperazione internazionale”.

I numeri appaiono sempre più compromessi e per un raffreddore rischiano di saltare votazioni e sedute. Insomma, il governo regge? “Il problema dei numeri è secondario. Il vero problema è che non tutti sono convinti di riprodurre questo stesso quadro politico anche nella prossima legislatura. E questo crea molta agitazione. Bisognerebbe avere la responsabilità di rimanere tutti al proprio posto fino al completamento del programma di Governo. Ma è difficile. Più uno si muove, più gli altri si muovono. Quello che faranno le altre forze politiche non so dirglielo. Posso dirle quello che faremo noi. Inizieremo a ragionare di alleanze unicamente all’interno del perimetro della Maggioranza, così da non alimentare il caos. Solo in una seconda fase ci rivolgeremo alle forze che sono all’opposizione. L’accordo di associazione è un nuovo caposaldo. Faremo di tutto per raggiungerlo”.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dop le 23

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