San Marino. Processo “Caso titoli”, sentiti i primi testimoni

San Marino. Processo “Caso titoli”, sentiti i primi testimoni

Rassegna Stampa – Testimonianze ribaltano una certa narrazione e confermano che fu il Ccr, emanazione del governo di allora, a chiedere il licenziamento di Savorelli

ANTONIO FABBRI. Nuova udienza, ieri, per il procedimento penale conosciuto come “il 500”, dal numero del fascicolo, appunto. In sostanza il processo sul cosiddetto “caso titoli” che vede tre filoni di accusa: Titoli Demeter; commissariamento di Asset Banca e assorbimento in Carisp; prestito “Leighton Holding da 13,5milioni di euro. Per questi fatti i 12 imputati devono rispondere a vario titolo di amministrazione infedele, rivelazione di segreto d’ufficio, abuso di autorità e bancarotta oltre a malversazione, contestazione per alcuni introdotta, alla luce dei fatti contestati, con ordinanza dal giudice nella precedente udienza.

Nella seduta di ieri si è aperta, davanti al Commissario della legge Vico Valentini, l’istruttoria dibattimentale con l’audizione dei primi testimoni.

Sono stati ascoltati alcuni membri del Consiglio direttivo (Condir) di Banca Centrale e gli esponenti dell’allora Collegio sindacale. Le domande delle parti sono state mirate a capire il ruolo dell’allora direttore Lorenzo Savorelli e di Filippo Siotto, ma anche la consapevolezza di Via del Voltone circa la crisi di liquidità del sistema bancario e specificamente di alcuni istituti di credito.

E’ emersa comunque una realtà dei fatti che ribalta una narrazione, anche politica, che si è voluta fare passare. Infatti è emerso dalle testimonianze che fu il governo dell’epoca, e nello specifico i membri del Ccr, il Comitato per il credito e risparmio, a chiedere al Condir di licenziare il direttore Lorenzo Savorelli e che, se il pretesto fu quello del contegno dell’ex direttore con il famoso episodio del dito medio al Meeting di Rimini, la questione più allarmante era in realtà il fatto che Savorelli volesse mettere in liquidazione coatta Cassa di Risparmio, atto che sarebbe stato devastante per San Marino. Circostanza che ribalta la narrazione secondo la quale l’allora esecutivo volesse proteggere i vertici di Bcsm. Tutt’altro, anzi, gli esposti fatti dal Collegio sindacale, e poi a cascata anche da altri, che diedero origine a questo fascicolo “500” arrivarono – Per timore? Mancanza di informazioni? Opportunità? – solo dopo che l’allora Ccr chiese e ottenne dal Condir il licenziamento di Savorelli e dopo – pure questo arrivato successivamente al licenziamento – che l’Internal audit di Bcsm ebbe comunicato il proprio report.

In seguito al report dell’audit, inoltre, venne licenziato anche Siotto. Cronologia ricostruita da Silvia Cecchetti, all’epoca vice presidente di Bcsm, e da Antonio Kaulard, a sua volta membro del Condir, che ha anche confermato come non si parlasse all’epoca della crisi di liquidità di Banca Cis, né vi era cognizione dell’operazione “titoli Demeter” da parte dello stesso direttivo.

Le denunce di Collegio sindacale e altri arrivarono dunque dopo il licenziamento del Direttore. Non è un caso che i difensori che hanno formulato le domande ieri li abbiano definiti “esposti ex post”. Sta di fatto che ieri è stato ricostruito un po’ l periodo dei fatti contestati, il ruolo degli organismi interni di Bcsm e ci si è focalizzati sul fatto che Savorelli avesse chiesto in quel periodo un mandato specifico per l’erogazione di liquidità in situazioni emergenziali sulle quali avrebbe comunque dovuto riferire al Condir

E’ emerso anche che in quel periodo le questioni di liquidità di cui si discuteva riguardavano Asset e Carisp.

Prossima udienza fissata per il 22 novembre e poi una successiva per il 6 dicembre. Per quest’ultima data prevista la convocazione come testimone dell’ex presidente di Bcsm Wafik Grais, al quale al momento non è stato possibile notificare la convocazione. In alternativa prevista una convocazione testimoniale “eccellente”, quella di Carlo Cottarelli, noto economista che all’epoca era Direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale per la Repubblica di San Marino.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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