San Marino. Vicenda Ingrid Casali accusata di offese su facebook all’ex segretario Roberto Ciavatta, in appello

San Marino. Vicenda Ingrid Casali accusata di offese su facebook all’ex segretario Roberto Ciavatta, in appello

Rassegna stampa – Processi d’appello

Ieri davanti al giudice Bricchetti il caso di Ingrid Casali accusata di offese su facebook all’ex segretario Roberto Ciavatta. Udienza a porte chiuse per l’appello sull’aggressione ai portici di Borgo

ANTONIO FABBRI – Arriva in appello la vicenda della condanna nei confronti Ingrid Casali, accusata di offese all’ex segretario Roberto Ciavatta. In un post su facebook aveva criticato un riconoscimento conferito a Ciavatta circa la lotta alla violenza sulle donne affermando che questi era stato sottoposto “a processo” per un caso di violenza su una donna “non ricordo l’esito” aveva aggiunto.

Circostanza non vera per la quale era stata sporta denuncia e, dopo l’impugnazione del decreto penale di condanna, il processo di primo grado con la condanna a quattro mesi pena sospesa. Condanna di primo grado che ha suscitato all’indomani una diffusa solidarietà nell’opinione pubblica nei confronti della Casali.  La sentenza è stata impugnata per conto della sua assistita dall’avvocato Antonella Mularoni.

Ieri l’udienza davanti dal giudice delle appellazioni Renato Bricchetti. Motivi dell’impugnazione, l’eccesso della condanna alla pena detentiva irrogata, definita “aberrante”, sulla base di un articolo del codice penale sul quale pende anche un’ipotesi di incostituzionalità. Sul fatto che non vi sia stato dolo da parte dell’imputata, ma piuttosto un errore e confusione sul fatto che vi fossero stati in passato a carico di Ciavatta procedimenti per rissa e lesioni, seppure non verso le donne, oltre a episodi di violenza verbale recenti (come il cosiddetto blitz” in Carisp).

Dunque difetto dell’elemento psicologico ed esercizio del diritto di critica. Due elementi sui quali ha posto l’attenzione anche il procuratore del fisco Giorgia Ugolini, ricalcando le richieste già formulate in primo grado, chiedendo l’assoluzione per mancanza dell’elemento psicologico del reato e richiamando alcuni precedenti sul diritto di critica.

Non così per l’avvocato di parte civile, Maria Selva, che ha rimarcato l’attribuzione di un fatto determinato non vero chiedendo la conferma della condanna e delle statuizioni di primo grado. Il giudice si è riservato di decidere.

Di seguito l’appello, con udienza a porte chiuse, per i fatti ai portici di Borgo dell’11 aprile 2021, che vede due ragazzi accusati di aggressione a sfondo sessuale nei confronti di una ragazza.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

 

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