“Ponderare bene le parole e non trattare i cittadini, annientati dai rincari e preoccupati dalle riforme, come se fossero degli smemorati”.
Lo dice l’Unione consumatori sammarinesi, sottolineando in un comunicato che le dichiarazioni del segretario con delega per l’Azienda di Stato per i servizi pubblici, Teodoro Lonfernini, “hanno suscitato parecchie perplessità e, soprattutto, generato preoccupazione tra i sammarinesi: si è parlato infatti di aumenti ulteriori sulle bollette che partiranno nell’immediato; aumenti che si aggiungono a quelli degli scorsi mesi e destano sconcerto alla luce delle dichiarazioni dello stesso segretario che risalgono a non più di un mese fa”.
Fu infatti lo stesso Lonfernini “a rassicurare la cittadinanza che, almeno per quest’anno, sulle bollette non ci sarebbero stati nuovi ritocchi al rialzo grazie al contratto di approvvigionamento stipulato da Aass con blocco dei prezzi”.
“Era forse ingenuo credere che qualcuno potesse essere al riparo dagli aumenti visto quel che c’è in ballo a livello internazionale: una guerra del gas e un vero e proprio choc del settore energetico europeo ma Non si può, eufemisticamente parlando, non percepire una stonatura tra quanto detto ‘appena ieri’ e quanto affermato oggi sugli organi di informazione – sostiene l’associazione di categoria -. Il punto poi è che se i sammarinesi vengono chiamati a fare sacrifici su sacrifici, non resterà loro nulla per far fronte alle necessità delle rispettive famiglie”.
E ancora: “È il caso, dunque, che agli annunci sui rincari facciano seguito misure reali per sostenere chi rischia di non farcela più. Misure che non possono essere soltanto le dilazioni. Servono atti concreti, anzi servivano già da ieri. Inoltre, per l’ennesima volta, le Assoconsumatori non sono state minimamente coinvolte nel percorso che ha portato a questa decisione fortemente impattante sui consumatori.
Non è possibile che le informazioni ci arrivino per voci di corridoio o dai media, è una mancanza di rispetto per tutti i consumatori che rappresentiamo”.
Secondo Ucs, “ questo modo di calare dall’alto e d’imperio le direttive, senza alcun confronto o condivisione, non è il giusto modo di agire per chi dovrebbe ritenere importante far squadra per poter trovare le corrette visioni prospettiche, anche quando si è magari costretti a prendere decisioni ‘scomode’” e “ci aspettiamo che questo modo di fare venga immediatamente abbandonato e che si inizi a pensare a come far riprendere questo Paese, senza continuare a mettere le mani in tasca alla cittadinanza, scelta troppo facile nell’immediato ma devastante per il future”.