I Cultori per l’Ambiente in prima linea contro il degrado a San Marino

I Cultori per l’Ambiente in prima linea contro il degrado a San Marino

Il Partito socialista e il suo gruppo interno ambientalista, i Cultori per l’Ambiente, in prima linea contro il degrado nella Repubblica di San Marino.

“In una visione più contemporanea del socialismo pensato verso una sana educazione ambientale e una giusta informazione ambientale, non si può che prendere spunto dalla evidenza del degrado che si osserva in diversi angoli e parti del territorio – dichiarano in un comunicato i Cultori per l’Ambiente, gruppo ambientalista interno al Partito socialista -. Quelle più visibili si possono riscontrare ogni giorno nella cattiva condotta dell’uso degli spazi pubblici in generale: strade, marciapiedi, aiuole, aree verdi, parchi, piazze, parcheggi e beni pubblici sono in evidente stato di cattivo uso e manutenzione, soprattutto spazi impropri con immondizia abbandonata”.

Questo “rende l’immagine di una società urbana sempre più degradata nonostante si professi una cultura di emancipazione e progresso”, ciò “non può essere condiviso con i principi fondamentali di una comunità, a maggior ragione quando si è costituita in una Stato con una propria costituzione”.

Di conseguenza, i Cultori per l’Ambiente” intendono perseguire con la loro organizzazione e le loro azioni una logica di rieducazione, di una corretta informazione e di una scelta coerente delle politiche territoriali”.

Ecco, infine, i tre fronti precisi:

“1) Proposta dei Cultori dell’Ambiente di inserire in ambito scolastico principi di educazione civica e ambientale;

2) La messa in pratica da parte di cittadini o aderenti in associazioni ambientalistiche appartenenti all’organo della Consulta di una serie di attività volontarie definite dalle leggi dell’ordinamento delle associazioni in cooperazione con gli enti pubblici o istituzioni riguardanti l’ambiente;

3) I Cultori per l’Ambiente desiderano diffondere un pensiero ambientale e operare in modo che si creino le condizioni per la ricostruzione di piccole comunità di cittadini che si prendono cura di piccoli spazi urbani e di piccole aree di prossimità dei nuclei abitati e propongono  un punto di ascolto per la partecipazione aperta a tutti i cittadini che sentono l’esigenza di un nuovo punto di osservazione sull’ambiente in modo serio e consapevole per giungere a un autentico momento di cambiamento”.

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