Proseguiamo con la pubblicazione delle dichiarazioni spontanee di Simone Celli nell’ambito del procedimento che lo riguarda assieme al commissario della legge Alberto Buriani.
Dopo la premessa nella quale ha spiegato perché non abbia inteso sottoporsi all’esame delle parti, ha ripercorso la sua carriera “inquadrando i diversi ruoli politici e istituzionali da me ricoperti, e ciò al fine di meglio perimetrare i fatti oggetto del presente procedimento che andrò in seguito ad esporre. Ho iniziato il mio percorso politico nel lontano 2003 iscrivendomi all’allora Partito Socialista Sammarinese. Nel 2006, a soli 23 anni e 9 mesi, vengo eletto membro del Consiglio Grande e Generale nelle fila del Partito dei Socialisti e dei Democratici. Sono stato membro del Consiglio Grande e Generale ininterrottamente fino al febbraio 2019, momento nel quale ho rassegnato le mie dimissioni.
Dall’ottobre del 2009 alla tarda estate/autunno del 2015 sono stato Segretario Politico del Partito Socialista Riformista Sammarinese (poi Partito Socialista). Dal 27 dicembre 2016 al 15 ottobre 2018 sono stato Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio. Dall’ottobre 2009 sino all ‘agosto 2019 ho fatto politica in maniera professionale, e con ciò intendo dire che non avevo altri impieghi lavorativi, se non quelli derivanti dagli incarichi istituzionali e politici che rivestivo.
Preciso, essendo circostanza emersa nel dibattimento, che alle elezioni politiche del 2008 sono stato candidato (ed eletto) nelle fila del Partito dei Socialisti e dei Democratici, forza politica che si collocava in uno schieramento opposto al movimento Arengo e Libertà. Tengo anche segnalare che, ad eccezione del periodo giugno 2006 – settembre 2008 e naturalmente del periodo in cui sono stato Segretario di Stato, ho svolto il mio ruolo istituzionale sempre dalle fila dell’opposizione. Dal febbraio 2019 fino all’agosto del 2019, infine, sono stato funzionario amministrativo e politico di Sinistra Socialista e Democratica, e contestualmente sono anche stato membro della Segreteria Politica del medesimo partito. Questa breve ricostruzione storica auspico possa far comprendere quanto per me la politica sia stata un impegno totalizzante per un lungo periodo della mia vita ( oltre 13 anni)”.
Quindi ha ricostruito il periodo del suo incarico alla Segreteria alle finanze: “Come si può evincere in modo assolutamente chiaro dal memoriale da me presentato alla Commissione di Inchiesta il 15 luglio 2020 a margine della mia audizione e che è stato depositato dal mio difensore agli atti del presente procedimento penale, ho svolto il mio mandato di Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio ritenendo di prioritaria importanza il mantenimento di positive relazioni con il Fondo Monetario Internazionale”. E qui Celli fa una specificazione, dando conto del fatto che quelli che si vogliono far passare come atti delinquenziali, sono invece scelte politiche più che legittime sulla scorta delle indicazioni del Fondo Monetario internazionale.
“Non ho mai fatto mistero – prosegue Celli – che dal mio punto di vista la strada maestra per risolvere le problematiche economiche e finanziarie della Repubblica di San Marino, fosse quella di concordare con le Autorità del Fondo Monetario un programma di assistenza tecnica e finanziaria. Le raccomandazioni degli esperti del Fondo Monetario Internazionale, nel corso del mio mandato, sono state sempre osservate con estrema puntualità e nella gran parte dei casi sono state applicate concretamente, con particolare riferimento alle problematiche del sistema bancario e alla gestione del bilancio dello Stato”.
(Nei prossimi giorni le altre parti delle dichiarazioni)
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integrlmente dopo le 23
