San Marino. La riflessione di Orietta Ceccoli sul tema degli equilibri democratici

San Marino. La riflessione di Orietta Ceccoli sul tema degli equilibri democratici

Riceviamo e pubblichiamo

Ho sentito l’esigenza di rileggere il famoso discorso sulla libertà degli antichi paragonata alla libertà dei moderni che lo scienziato politico francese Benjamin Constant pronunciò all’Athénée Royal di Parigi nel lontano febbraio 1819. Questa esigenza di riflettere sul tema delle libertà parte dalla necessità di capire, come oggi viene sviluppato, il valore- libertà nella nostra Repubblica. L’articolazione tra libertà degli antichi e libertà dei moderni può aiutare ad orientarsi.

Libertà degli antichi

La Repubblica di San Marino è riuscita per più di un millennio a preservare la sua indipendenza repubblicana rispetto alle potenze e agli Stati nazionali che si sono formati nel corso della storia moderna. Oggi si dibatte anche il tema della neutralità attiva che è un aspetto della realtà geopolitica che la Repubblica ha vissuto sia nel periodo di affermazione dei Paesi non allineati, sia oggi nella contrapposizione tra Occidente ed Euroasia. Nel contempo il tema dell’ampiezza della sovranità è da tenere presente nel processo di integrazione alla Comunità Europea che si sta negoziando a Bruxelles. Quindi il principio della libertà degli antichi assume significati e contenuti rispondenti ai tempi attuali.

Libertà dei moderni

Nella Repubblica di San Marino maggiori preoccupazioni si addensano sul versante della libertà dei moderni; versante riferito al campo dei diritti civili e sociali, riconosciuti dalle costituzioni ai cittadini e alle aggregazioni della società civile nella fattispecie degli interessi diffusi e degli interessi collettivi. Nel corso dell’era della modernità e post modernità San Marino ha manifestato ritardi e talune lacune nell’affermazione dei diritti e delle libertà personali, specie in relazione ai criteri di autodeterminazione soggettiva e nei criteri di tutela dei diritti e degli interessi stessi..

Ai giorni d’oggi accanto a queste criticità stiamo vivendo un fenomeno molto preoccupante, se comparato ai valori dello Stato di Diritto, ai connessi valori della legalità e dell’equilibrata divisione dei poteri statuali (legislativo, esecutivo e giudiziario). Assistiamo come cittadini e in alcuni casi siamo colpiti anche personalmente, dall’interpretazione, data dalle istituzioni, che taluni comportamenti, come scrivere commenti sulla stampa, effettuare studi, chiedere informazioni e dati relativi agli eventi collettivi, come la pandemia Covid, e lo stesso diritto di sollecitare e superare le disfunzioni o rispondere ai bisogni e interessi diffusi, attraverso gli istituti di democrazia, le istanze d’Arengo; vediamo e sentiamo che questi comportamenti, in taluni casi, sono considerati o vengono considerati “dalle stesse Istituzioni, comportamenti illeciti da sottoporre a procedimenti giudiziari, nell’attesa delle eventuali sanzioni.”

La pericolosità di questo procedimento in atto sta nell’uso dell’interpretazione, come mezzo per dare “la valutazione di illecità dei comportamenti dei soggetti e dei cittadini” che ritengono invece di essere titolari di diritti e di poter esercitare prerogative che rientrano nella sfera dei diritti e degli interessi legittimi di libertà e di autodeterminazione. Ne consegue che viene richiesto l’avvio di procedimenti e decisioni giudiziarie. Da ribadire altresì quanto già scritto in un precedente articolo cheil potere giudiziario è l’unico tra i 3 poteri dello Stato, legislativo, esecutivo, giudiziario, che ha la prerogativa, attraverso il tribunale, di incidere sulla libertà personale dei cittadini, sui loro patrimoni e sulla dignità e onorabilità delle persone”. ECCO LA REALTA’ IN CUI DOBBIAMO VIVERE! Realtà che ci preoccupa.

Fermatevi! Ristabilite gli equilibri democratici

Dalla società civile sale un doloroso appello: Fermatevi! Ristabilite gli equilibri democratici.

Perché questo appello. Perché questa necessità di ascolto.

Minare la” libertà dei moderni” potrebbe mettere in discussione l’equilibrio che è alla base del patto istituzionale di un piccolo Stato. Nello stesso tempo rende la piccola Repubblica più fragile rispetto alla tutela e alla salvaguardia della “Libertà degli antichi” in una fase storica di importanti decisioni e situazione di caos geopolitico.

Orietta Ceccoli

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