San Marino. Lettera a Canzio

San Marino. Lettera a Canzio

Il colpo di spugna sulla tangentopoli sammarinese e il direttore di banca graziato

MARINO CECCHETTI. Mi rivolgo a Lei dr. Giovanni Canzio, Dirigente del nostro Tribunale, per chiederLe, per favore, di rassicurarci che “La legge è uguale per tutti”. Pare  che qualcuno – “legibus solutus”? –  non sia tenuto a rispettarla.

La Presidente di Banca Centrale il 5 aprile 2019 ha raccontato essere andata a Roma a riferire di persona sul sistema finanziario sammarinese ai servizi segreti italiani. Non si ha notizia che, sul caso, sia stato avviato un procedimento. Eppure se n’è parlato tanto, anche in Tribunale nel corso di udienze pubbliche.

Luca Boschi (Capitano Reggente al momento della formazione dell’attuale Governo formatosi a cavallo fra 2020 e 2021) il 13 luglio 2021, in diretta dal Consiglio Grande e Generale,  ha fatto sapere che, appunto il governo attuale, è stato ‘confezionato’ da un giudice. Pleonastico ricordare che il principio della separazione dei poteri è un cardine della democrazia. È stato aperto un fascicolo?

Fra le sfaccettature della denuncia Boschi c’è il colpo di spugna sulla tangentopoli sammarinese derivato dalla reinterpretazione del reato di riciclaggio per occultamento prodotta dal Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme a guida prof. Giuseppe De Vergottini, nominato – poco prima di Lei, dr. Canzio – dal medesimo Governo di cui sopra, cioè l’attuale.

Mi limito – fra tanti –  a proporre un ultimo caso,  anche questo noto. Un direttore sottrae alla propria banca milioni di euro. Confessa e se ne va con la fedina penale pulita senza restituire nulla. Graziato con “provvedimento istruttorio di archiviazione processuale” firmato – con nonchalance? – da un Suo predecessore. Pagherà Pantalone, cioè lo Stato.

Auguri dr. Canzio, a incarico rinnovato. Il lavoro non Le manca.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22

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