San Marino. Piovono delibere del Congresso, nell’ultima seduta utile raggiunta quota 113

San Marino. Piovono delibere del Congresso, nell’ultima seduta utile raggiunta quota 113

Rassegna stampa – Al momento sul sito degli Interni ne risultano pubblicate 40, tra adozione di decreti, impegni di spesa, incarichi assegnati Le opposizioni hanno già storto il naso.

ANTONIO FABBRI – A vedere il numero delle delibere conteggiate, almeno fino ad ora, nella sola seduta del 19 marzo scorsi, i Segretari di stato devono avere avuto un bel daffare in quella data, giusto il giorno prima della presentazione delle dimissioni dei consiglieri e dell’entrata in ordinaria amministrazione. Se ne contano sul sito della Segreteria agli Interni, stando al numero d’ordine più alto finora pubblicato, ben 113. Di queste al momento ne risultano pubblicate 40. Le delibere adottate nella seduta del 19 marzo riguardano i più disparati temi e vanno dalla cessazione di incarichi diplomatici e il conferimento di altri all’adozione di decreti anche importanti, che dovranno a questo punto essere ratificati nella prossima legislatura, da un altro consiglio e da un altro governo.

Sono stati già resi noti quelli sulle modifiche al codice penale contro la violenza di genere o le Sandbox normative, o ancora il decreto sul cyberbullismo è ancora quello, che ha già fatto parlare di sé, sul sostegno alla riqualificazione delle strutture alberghiere che ha fatto rientrare dalla finestra quello che era stato già bocciato dal Consiglio Grande e Generale.

Diverse le delibere che necessitano del via libera della commissione di controllo della finanza pubblica. Si registra comunque una iperattività in un unica seduta che ha fatto drizzare le antenne alle forze di opposizione che hanno chiesto di condividere, come era accaduto al termine della passata legislatura, l’Odg del Congresso e le delibere da adottare in sedute congiunte assieme alle forze di opposizione, appunto.

I dubbi sulla cospicua produzione normativa dell’ultima seduta del 19 marzo nella quale sono stati adottati numerosi atti normativi, sono dunque tanti da parte delle forze di opposizione.

“Sembra che anche in extremis, prima dell’entrata in vigore dell’ordinaria amministrazione, il Governo abbia omaggiato una categoria, molto cara a qualche Segretario di Stato, sempre a spese dello Stato e quindi di tutti noi. Il decreto di scioglimento del Consiglio Grande e Generale è datata 20 marzo 2024 e il governo ha l’espresso divieto di emanare atti normativi dall’entrata in ordinaria amministrazione, e cioè da quella data. Eventuali decreti emessi successivamente sono da ritenersi illegali e per questo risultano nulli come viene espressamente stabilito dalla legge costituzionale 184/2005.

Vista questa particolare predisposizione alla generosità del Governo uscente e per garantire davvero una chiusura regolare della legislatura, riteniamo sia necessario, come già espresso anche in CGG, ripetere l’esperienza già collaudata alla fine della scorsa legislatura”, ha scritto in una nota nei giorni scorsi Libera. La delibera citata è quella sulla ristrutturazione delle strutture alberghiere sulla quale aveva acceso i riflettori anche Repubblica futura.

Ci sono state nel frattempo altre due sedute del governo, il 26 marzo e il 2 aprile, in ordinaria amministrazione. Tuttavia al momento non si ha notizia di possibili sedute congiunte per trattare le delibere, come avvenuto alla fine della scorsa legislatura e come aveva sollecitato anche il consigliere con una lettera al governo Matteo Zeppa di Rete cui si era associato Guerrino Zanotti.

Intanto Repubblica futura, proprio per rilevare l’abnormità delle 113, e forse più, delibere in una sola seduta, l’ultima utile prima dell’ordinaria amministrazione, si è rivolta alla Reggenza con una lettera per porre l’attenzione su una iperattività ritenuta non consona da parte dell’Esecutivo. 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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