San Marino. Seppellita la verità

San Marino. Seppellita la verità

Giovedì Beccari e Santi hanno seppellito la verità, a vantaggio dei furfanti del settore, a danno dello Stato.

MARINO CECCHETTI.  Giovedì il Consiglio Grande e Generale ha bocciato l’Istanza d’Arengo  (già approvata all’unanimità nel 2018 e nel 2020, ma non messa in esecuzione) tesa a rendere pubblici gli atti che “definiscono le modalità di fusione, l’accorpamento delle attività e l’assorbimento dei debiti di Banca del Titano, Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank, Asset Banca.

Secondo il Segretario di Stato Luca Beccari detti atti “non sono nella disponibilità del governo”! Il che vorrebbe dire che sono stati erogati centinaia di milioni di euro, senza un documento pubblico a giustificazione.

Poi Beccari ha detto che si tratta di “atti privati”, per cui diffonderli “non è legale”. Proprio il suo partito, la Democrazia Cristiana, diffuse uno di tali atti in conferenza stampa appositamente convocata. Su un atto ha riferito di persona  in Banca d’Italia il capo della vigilanza di Banca Centrale (A. Gumina) previa relazione tecnica di un funzionario (F. Ielpo) ora membro del Consiglio Direttivo di Banca Centrale.

Beccari ed Emanuele Santi (Rete) hanno poi sostenuto che l’Istanza deve ritenersi superata, stante la quantità di documenti bancari che le Commissioni di indagine sulle banche hanno recentemente prodotto. Tralasciando di dire che a detti documenti le persone comuni non possono accedere, e … nemmeno i giornalisti.

Giovedì Beccari e Santi hanno seppellito la verità, a vantaggio dei furfanti del settore, a danno dello Stato.

Un tempo sarebbe stato organizzato un referendum per riproporre il contenuto dell’Istanza, dato l’evidente interesse pubblico,  riconosciuto nel 2018 e nel 2020. Ora, chi lo promuoverebbe?

Venerdì notte la società internazionale di rating, Fitch, ci ha messo fra i Paesi a rischio bancarotta.

 

Tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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