Caso voto esteri a San Marino, L’Informazione: “Dietrofront del segretario Berti”

Caso voto esteri a San Marino, L’Informazione: “Dietrofront del segretario Berti”

Rassegna stampa – “Caso voto esteri, Berti ha fatto marcia indietro”. Libera/Ps-Psd, Demos, Rf, Dml e Rete stigmatizzano l’operato del segretario agli Interni

ANTONIO FABBRI – Caso dei documenti per gli elettori esteri che il segretario agli Interni, Gian Nicola Berti, voleva far rilasciare con un “lasciapassare elettorale” dai consoli, tutti i partiti che si sono opposti e hanno incontrato la Reggenza raccontano come sono andate le cose ed evidenziano che, anche nell’incontro con la Reggenza, il segretario Berti era arrivato con l’intenzione di tirare dritto. Poi, a fronte della strenua opposizione delle forze politiche, tranne Dc e Ar, ha fatto marcia indietro virando sul potenziamento dell’Ufficio elettorale, peraltro già predisposto dalla direttrice.

“La proposta del Segretario Berti fatta nella Commissione elettorale nel comma ‘varie ed eventuali’, ci ha spaventato, perché è una indicazione che, se si fosse concretizzata, sarebbe stata contro legge”, dice Luca Boschi di Libera/Ps. “Per questo – aggiunge Boschi – abbiamo espresso preoccupazione ai Reggenti su quanto paventato e la soluzione non è arrivata dal Segretario agli Interni che, anzi, voleva tirare dritto”.

“Prima valutazione – esordisce Nicola Renzi di Repubblica futura – il titolo del comunicato di Alleanza riformista, ‘Non vogliono far votare sammarinesi esteri’, è falso e semplicemente vergognoso. Se qualcuno dice che vogliamo impedire il voto estero racconta una bugia strumentale che rimandiamo al mittente.

Secondo: la Dirigente dell’Ufficio elettorale ha dovuto mettersi a scrivere un comunicato perché trascinata in una polemica indecorosa dall’avvocato Berti. Non è possibile che secondo lui nessuno sappia fare il proprio lavoro e a Berti venga invece data la facoltà di decidere delle leggi come le vuole fare e come le vuole interpretare.

Se ci sono delle esigenze, ci si incontra tutti quanti e si decide come fare, ma non possono esserci fughe in avanti che creano distorsioni.

Noi – ha aggiunto – non riusciamo più a capire quando parla il Segretario agli Interni, il membro di Ar o il leader politico. Ma il Segretario gli Interni ha un compito di garanzia per tutti… questo è l’Abc. Anche perché i pregressi di cui è stato protagonista con Ar ce li ricordiamo: polemiche sulla trasferta a Ravenna; poi soprattutto l’episodio più increscioso dell’apericena a Riccione. Ora se quella forza politica organizza un apericena a Riccione per captare consensi, è libera di farlo, però deve ancora spiegare come ha fatto ad avere gli indirizzi, i nominativi e i contatti anagrafici dei cittadini che son stati invitati a quell’aperitivone.

Noi abbiamo fatto una interpellanza e la cosa più scandalosa è che dal Segretario Berti ancora non è arrivata risposta. Una risposta che pretendiamo prima elle elezioni”.

Integra Luca Boschi facendo presente come l’assenza d risposte alle interpellanze sia stata fatta presente alla Reggenza che ha a sua volta invitato il Congresso di Stato a rispondere.

“Le nostre forze politiche si sono da subito trovate in disaccordo con la proposta del Segretario – dice Gaetano Troina di Motus Liberi – L’unica impostazione da rispettare è la legge. Tra l’altro siamo stati informati che l’Ufficio elettorale si stava già attrezzando per avere più macchinari e per consegnare i documenti idonei anche in orari extra.

Adesso Berti ha preso l’impegno davanti a noi e soprattutto davanti alle Loro Eccellenze di formulare questa proposta di potenziamento. La comunicazione verrà data nella prossima seduta della Commissione elettorale del 29 maggio cui seguirà l’incontro con tutte le forze politiche”, dice Troina.

“E’ stata una marcia indietro del Segretario agli Interni – rimarca Emanuele Santi di Rete – perché nonostante la sollecitazione degli uffici che sottolineavano come la procedura da lui proposta fosse contro la legge, intendeva tirare dritto.

Noi siamo andati dalle Loro Eccellenze con spirito costruttivo per cercare una soluzione, perché quella proposta da Berti non era assolutamente percorribile e l’auspicio è che Berti vada in Commissione a dirlo e a proporre la soluzione del potenziamento dell’ufficio. Noi vigileremo. Molto grave anche la posizione di Ar che rigettiamo”.

Per Davide Forcellini candidato indipendente di Demos, si è voluta mascherare una forzatura. “Inoltre queste modifiche, se ci sono problemi, si fanno semmai a metà legislatura, non a due settimane dal voto, quando si è già in campagna elettorale. Noi candidati abbiamo giustamente regole strette e ferree da rispettare, e chi invece deve valutare noi è al di sopra delle leggi?

Questa è più che una forzatura. Bisognerebbe indagare un po’ meglio sui motivi per i quali è stata proposta questa modalità”.

Luca Lazzari del Psd ribadisce che “Berti ha fatto retromarcia sui lasciapassare elettorali. Non sono previsti dalla legge, perché c’è la possibilità che aprano anche la strada ai brogli elettorali. Tanto più che si è capito che c’era una attenzione molto forte di Berti su questi cittadini, dalle sue dichiarazioni per intervenire per riportare le preferenze degli esteri a tre, per assegnare seggi esteri… e poi l’episodio dell’aperitivo a Riccione, sempre con cittadini naturalizzati.

Quindi la mancata risposta a una interrogazione doppiamente importante. Dal notaio delle istituzioni e di noi tutti, ci aspettavamo che ci desse tranquillità e sicurezza sul rispetto delle regole democratiche”. Poi aggiunge “figuriamoci se ci fosse stata una Reggenza con Rossano Fabbri e un asse con la Segreteria Interni in questa fase…

Quanto sta accadendo conferma la scelta corretta del Psd. Si era capito che c’era una propensione non proprio al fair- play da parete di Ar e che era motivo già allora di preoccupazione”, afferma Lazzari.

Tutti poi esprimono solidarietà all’avvocato Marialaura Marinozzi, Capo dell’ufficio elettorale.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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