L’Informazione di San Marino. Fascicoli e “misteri epistolari”
MARINO CECCHETTI – Iro Belluzzi ha spiegato in conferenza stampa le ragioni per cui ha lasciato Noi per la Repubblica e aderito a Libera. Accanto a lui Alessandro Rossi.
Rossi ha ricordato che l’amico Iro nel 2020 si dimise dalla Commissione per gli Affari di Giustizia e dal Consiglio Giudiziario Plenario quando seppe dal Tribunale di essere sotto indagine in quanto accusato di aver scritto una lettera anonima contro un Reggente in carica. Lettera “stranamente partita a cavallo di una decisione importante” in detti organismi, ha detto Rossi. Belluzzi, poi, è stato scagionato. Si è trovato chi materialmente ha imbucato la lettera. Però il processo, dimessosi Belluzzi, non è andato avanti.
Un altro ‘mistero epistolare’ ha avuto come protagonista proprio Rossi nel ruolo singolare – richiamato ironicamente da lui stesso nella suddetta conferenza stampa – di “mediatore giudiziario”.
Avvenne quando, richiesto da Claudio Podeschi (imputato nel processo Conto Mazzini), Rossi consegnò una lettera in Cancelleria Penale per il giudice Alberto Buriani e per il Magistrato Dirigente Valeria Pierfelici.
Reazioni a Rossi? Buriani: non ritenne lo scritto degno di risposta; Pierfelici: “attesa l’assenza di alcun rapporto con Alessandro Rossi, ed in ragione del tenore delle dichiarazioni” riportate nella lettera, “ha ritenuto doveroso aprire un procedimento penale per approfondire la questione”; Stefano Pagliai legale difensore di Podeschi: fece sapere che avrebbe proceduto “per il reato di calunnia nei confronti del mittente di tali ricostruzioni infamanti inviate in Tribunale”.
Anche di questi ultimi due procedimenti giudiziari non ci è dato di conoscere gli sviluppi. Aspettiamo la ricaduta sulla – imminente? – sentenza d’appello del Conto Mazzini.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 19