San Marino. Approvato in Consiglio l’assestamento di bilancio. Tensione sui 10 milioni per l’ex Bns

San Marino. Approvato in Consiglio l’assestamento di bilancio. Tensione sui 10 milioni per l’ex Bns

La sessione del Consiglio Grande e Generale di ottobre 2022 è terminata alle ore 22.30 di ieri sera a Palazzo Pubblico con un giorno di anticipo rispetto alla convocazione.

Al centro della seduta di ieri pomeriggio è stato l’esame della seconda Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2022. I lavori si sono concentrati in particolare sull’emendamento del governo aggiuntivo art. 3bis (Conferimento nella Società di Gestione degli Attivi ex Bns SpA), su cui si è sviluppato un ampio dibattito all’indomani di un confronto serrato avvenuto nella stessa maggioranza.

L’emendamento del governo, illustrato dal segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, prevede in sostanza il conferimento di 10.582.000 euro alla Società di Gestione degli Attivi, ex Bns, attraverso la sottoscrizione di quote o partecipazioni azionarie e nel 3° comma si mantiene la possibilità di azioni di risarcimento e di responsabilità “in relazione alle condotte che hanno prodotto danno o che hanno eroso il patrimonio o le somme rimborsabili allo Stato in quanto creditore”.

Gatti ha spiegato che quei 10,5 milioni di euro di euro rappresentano somme che erano state sequestrate preventivamente in Banca Cis e poi, nel 2020, confiscate, ma nel frattempo si era avuta la risoluzione dell’istituto. Di fatto, l’intervento del 3 bis si rende necessario per contabilizzare quella somma nel bilancio dello Stato e rappresenta una partita di giro.

Emanuele Santi (Rete) è intervenuto quindi per spiegare quello che definisce l’articolo della “discordia” su cui si è confrontata la maggioranza: con esso “si riapre un tema, la gestione banca Cis e poi Bns, e in questi giorni veniamo a sapere che oltre a tutti gli ammanchi noti, i 200 mln di obbligazioni che abbiamo dovuto coprire e i 105 mln dei fondi pensioni, probabilmente mancano all’appello anche fondi delle confische”.
Santi ha poi rivelato che “risulta un procedimento aperto su questo possibile ammanco e sarà la Magistratura a vedere quando è venuto a meno questo vulnus”, se prima o successivamente alla risoluzione bancaria.

Nel dibattito sono emersi da parte dei consiglieri di maggioranza di Gruppo misto e Domani-Motus Liberi alcune critiche per essere rimasti esclusi dal confronto sull’emendamento.

Dall’opposizione, Matteo Ciacci (Libera) ha chiesto un’audizione in Commissione Finanze sulla gestione di Bns con l’amministratore unico, proposta che è stata approvata anche da Gian Matteo Zeppa (Rete).
Mentre Rossano Fabbri (Movimento ideali socialisti) ha suggerito di intervenire sulle norme per evitare che “questo tipo di reati cadano in prescrizione”, Nicola Renzi (Repubblica futura) ha sottolineato il “super pastrocchio” avvenuto in maggioranza su questo articolo: “A metterci mano sono state tre forze di maggioranza, gli altri sono stati lasciati fuori. E allora non capisco come possano votarlo chi è rimasto fuori”.

L’emendamento 3bis del governo è stato infine approvato con 26 voti a favore, 9 contrari, 4 astenuti e 1 non votante.

Successivamente è avvenuta l’approvazione dell’emendamento di Rete, Partito democratico cristiano sammarinese e Noi per la Repubblica, articolo aggiuntivo 3bis “Sequestri ai sensi delle disposizioni in materia penale”, con 28 voti a favore e 3 astenuti.
L’ha illustrato Santi (Rete): “Si prevede che da adesso in avanti, gli strumenti finanziari oggetto di sequestro devono essere trasferiti in conti presso Banca centrale che ne diventa custode. Si va quindi nella direzione affinché non possa succedere quanto accaduto in Banca Cis e si trasferisce questa liquidità in Banca Centrale. Era un principio da sancire già prima del 2002”.

L’Aula ha poi affrontato una serie di emendamenti del governo, presentati dal segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti, sulle politiche energetiche e relativi a incentivi sul fotovoltaico che sono stati approvati.
Sono invece stati respinti gli emendamenti di Repubblica futura e Libera sullo stesso tema: il primo, emendamento di Rf aggiuntivo dell’articolo 3-septies “Modifica al Decreto delegato del 2014 n.120 art. 9 Art. 9 (Regime speciale di Scambio sul posto)” e quello di Libera aggiuntivo Articolo 3 Decies per l’introduzione del “bonus bolletta”.

All’emendamento del governo, articolo 3decies, “Posticipo redazione quarto Piano Energetico della Repubblica di San Marino”, Zeppa (Rete) ha anticipato il suo voto contrario, ritenendo invece urgente e necessaria l’elaborazione di un Piano energetico nazionale.
Canti ha invitato a “non buttare anche il Pen tra le strumentalizzazioni. Va fatto, ma la richiesta dell’articolo arriva dal presidente dell’Autorità per la regolazione dell’energia. In questo particolare momento di congiuntura economica e internazionale, essendo impegnati nella gestione della crisi energetica, ha chiesto di rinviare di un anno la redazione del Pen, finché non si stabilizzi la fluttuazione del mercato”.
La seduta è terminata con l’accoglimento dell’Articolo 4 Quater.

Leggi il resoconto integrale della seduta della San Marino News Agency.

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