“Se i micro Stati come San Marino vogliono muoversi verso l’Ue, non possono mantenere alcune delle loro politiche fiscali”

“Se i micro Stati come San Marino vogliono muoversi verso l’Ue, non possono mantenere alcune delle loro politiche fiscali”

“Se i micro Stati vogliono muoversi verso l’Ue, non possono mantenere alcune delle loro politiche fiscali”. Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas. Intanto Monaco abbandona il tavolo negoziale per l’Accordo di associazione alla vigilia della prossima tornata di incontri

ANTONIO FABBRI – Accordo di associazione all’Ue, Monaco abbandona il tavolo e interrompe il negoziato, proprio alla vigilia del prossimo round di incontri fissato per il 18 e 19 settembre. Le dichiarazioni del Principe Alberto di Monaco di qualche giorno fa non erano dunque casuali (vedi L’informazione di San Marino del 9 settembre scorso). A comunicare la decisione di Monaco di interrompere il negoziato, è una nota ufficiale diramata ieri dalla stessa Commissione Europea:

Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Maroš Šefčovič, ha ricevuto ieri, 14 settembre, Isabelle Berro-Amadei, Consigliere del governo e ministro delle Relazioni esterne e della cooperazione del Principato di Monaco. Nel corso dell’incontro, il Vicepresidente esecutivo ha confermato l’obiettivo della Commissione europea di concludere i negoziati per un accordo di associazione con Monaco, Andorra e San Marino entro la fine del 2023 sulla base del mandato del Consiglio dell’Unione europea, basato sul rispetto delle quattro libertà di circolazione (persone, capitali, servizi e merci) e sulla preservazione dell’integrità e dell’omogeneità del mercato interno.

Al termine di uno scambio franco e cordiale, le due parti hanno convenuto che non sussistono le condizioni per concludere un accordo e hanno deciso di sospendere le trattative. L’Unione Europea è e resterà un partner privilegiato del Principato.

La Commissione europea resta disponibile e pronta a proseguire i negoziati per un accordo di associazione in futuro. La Commissione continuerà a lavorare nelle prossime settimane con l’obiettivo di concludere i negoziati per un accordo di associazione con il Principato di Andorra e la Repubblica di San Marino entro la fine del 2023, sulla base del mandato affidatale dal Consiglio”.

La notizia in sé dell’abbandono di Monaco è già negativa anche per il Titano e Andorra. Da un lato perché significa che la lettera con gli ammonimenti dei tre enti europei regolatori del settore bancario, finanziario e previdenziale rappresenta tutt’altro che il nulla, come aveva battezzato l’intervento il segretario agli Esteri, Beccari. Dall’altro, perché rappresenta una diminuzione del peso negoziale dei tre micro Stati rispetto alla controparte Ue, e diventerà ora più difficile concordare eventuali deroghe.

Si potrebbe sostenere anche che se l’intoppo alla prosecuzione del negoziato, che comunque ha visto rinnovata la volontà di chiudere entro l’anno, era Monaco e la sua esponenziale raccolta bancaria mutuata da una situazione da paradiso fiscale, per gli altri due, Andorra e Monaco, la negoziazione dovrebbe filare più spedita. Sempre che le condizioni che si riusciranno a spuntare adesso possano essere ritenute vantaggiose. Su questo non c’è da star sereni, a vedere soprattutto quanto espresso da un altro vice presidente della Commissione europea. Il greco Margaritis Schinas, intervenuto giusto giovedì 14 settembre a un convegno a Barcellona sul tema “Transizioni europee, sfide politiche”, ha affermato che quello di Andorra, Monaco e San Marino con l’Ue è un “negoziato autonomo”. Tuttavia ha avvertito i tre Stati che se vogliono “muoversi” verso l’Ue, “non possono mantenere alcune delle loro politiche fiscali”.

Non sfugge come una affermazione come questa arrivi proprio all’indomani della approvazione in Consiglio delle residenze fiscali non domiciliate, seppure con lo slittamento della loro entrata in vigore. (vedi anche sopra l’articolo del “L’Espresso”).

Il primo a commentare notizie e dichiarazioni è Andrea Zafferani, consigliere di Rf, che dal proprio profilo facebook afferma: “Oggi è il giorno di un’altra devastante notizia proveniente dall’unione europea – ha detto – Il vice presidente della Commissione Ue ha infatti detto che se i piccoli stati d’Europa, quindi citando anche San Marino, vorranno aumentare la loro integrazione con l’unione europea stessa dovranno rinunciare ad alcune delle loro politiche fiscali. Questa notizia ha un carattere estremamente preoccupante, perché se San Marino perdesse o fosse condizionato nella sua politica fiscale sarebbe ovviamente la fine, verrebbe meno uno dei pochissimi elementi di attrattività che ci sono rimasti.

Chiunque potrà notare il fatto che queste dichiarazioni arrivano all’indomani dell’approvazione delle residenze fiscali non domiciliate che noi abbiamo fortemente criticato per i rischi che portavano con sé. Credo che maggioranza e governo dovrebbero riflettere molto su quello che sta succedendo”, ha concluso Zafferani.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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