RASSEGNA STAMPA – Oggi si celebra la ricorrenza della liberazione dal cardinale Giulio Alberoni. Fatto storico eccezionale in una comunità eccezionale.
MARINO CECCHETTI – Quanto San Marino sia eccezionale, lo ha sottolineato due settimane fa il prof. Stefano Zamagni nel forum organizzato dalla Agenzia per lo Sviluppo Economico. Da sempre, qui, si è lottato verso l’esterno per il riconoscimento della sovranità avuta in eredità dal Santo. Da sempre, qui, all’interno, vige la regola dell’eguaglianza: qui mai nessun principe, all’infuori del Santo.
Romano Prodi a Bruxelles suggeriva ai funzionari dell’Unione Europea di salire sul Titano in occasione dell’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti per toccare con mano come è sorta la democrazia in Europa.
Ho richiamato queste cose, a noi note e arcinote, perché fuori dai nostri confini sono ancora materia da specialisti. Diffuse, in pratica, solo attraverso i libri, il mezzo dei dotti.
Per dare lustro a San Marino fra la gente comune, la Segreteria di Stato al Turismo si è proposta di investire su un ‘cine-panettone’ che abbia come ‘location’ il nostro Paese e ha fatto già venire per un sopralluogo Massimo Boldi con la sua squadra.
Perché, invece, non puntiamo a realizzare un film sull’episodio alberoniano, svoltosi fra qui e Roma dal 17 al 29 ottobre 1739? Mi pare da ‘Cinema western’ e al contempo da ‘Spy-story’, il duello – senza regole, senza esclusione di colpi – fra il Cardinale, protagonista sulla scena europea del Settecento, e Giuseppe Onofri, esponente della intellighenzia sammarinese. Queste le armi: cultura politica, cultura religiosa, intelligenza, furbizia e spregiudicatezza.
L’iniziativa potrebbe suscitare l’interesse anche di impresari del settore usi a muoversi in ambito internazionale.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22