Rassegna Stampa – L’Informazione di San Marino, editoriale di Marino Cecchetti: “T2, trattato in «separata sede»”
MARINO CECCHETTI. Quasi l’intero nostro mondo politico valuta l’Accordo di Associazione alla Unione Europea (Ue) una – imperdibile? – occasione per risolvere i nostri mali. Il prof. Michele Chiaruzzi ha fatto notare che, invero, trattasi di “un passaggio storico cruciale per San Marino”, che “influenzerà in modo incalcolabile la vita per le prossime generazioni”.
La segnalazione è stata colta?
I politici hanno deciso per l’Accordo di Associazione quando il Paese era nella “black list” fiscale italiana, come via per parificare le condizioni degli operatori economici sammarinesi a quelli del “mercato europeo” quanto a merci e prodotti finanziari.
Settore finanziario. I politici – per questione di tangenti! – lo avevano gonfiato fino a 12 banche e 60 finanziarie. Un Ministro italiano, in … furiato, per umiliarci ha impalato in diretta due nostri Segretari di Stato davanti alla platea ammutolita del Meeting di Rimini. Ebbene, con l’Accordo di Associazione avremo Bankitalia in Via del Voltone. Nemmeno il ‘ministro infuriato’ pretendeva tanto.
Settore merci. L’Accordo di cooperazione e di unione doganale del 1991, entrato in vigore nel 2002, ci dava 5 anni a partire dal 2002 per trattare eventuali problematiche emerse nel frattempo. Una di queste si chiama in gergo “T2”, dal nome del documento che accompagna le merci all’interno della Ue quando ci sia un passaggio in uno Stato fuori dalle Ue. Ebbene il privilegio di trattare la questione in quei 5 anni direttamente a Bruxelles in base all’art. 26 di detto Accordo 1991, i nostri politici non l’hanno sfruttato e l’argomento “T2” è rimasto lì. Ebbene – incredibile! – anche l’Accordo di Associazione rimanda: il “T2” verrà trattato «in separata sede» ci informa la Segreteria Esteri.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato per intero dopo le ore 19:30
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