RASSEGNA STAMPA – San Marino potrebbe essere l’unico ministato a scegliere l’Associazione alla Unione Europea
MARINO CECCHETTI – Ci si aspetta dal nostro Governo una pubblicazione, per la gente comune, che – come ha fatto Andorra – spieghi succintamente quali ricadute avrà nel Paese l’Accordo di Associazione alla Unione Europea (UE). Accordo all’esame del Consiglio Grande e Generale (CGG) anche venerdì scorso. Al termine è stato approvato un ordine del giorno con 43 voti a favore su 44 votanti.
Molto preoccupante, però, a giudicare dall’esterno, l’abnorme mole di impegni, anche burocratici, che ne derivano.
Gli altri ministati europei cosa stanno facendo? Liechtenstein rimarrà nello Spazio Economico Europeo (SEE), uno status precluso agli altri tre. Monaco, forte della protezione della Francia, non se ne cura. Il Governo di Andorra è favorevole all’Associazione, ma diversamente dal nostro, ha già deliberato di sottoporre la decisione finale a referendum.
Insomma potrebbe accadere che, dei quattro, solo noi scegliamo l’Associazione. Con quel che comporta, come si è detto, e non solo nella fase iniziale, per un Paese così piccolo.
Decisione non facile, la nostra. In un verbale del CGG del 1964 si legge: occorre arrivare alla «definizione de jure di San Marino nei confronti del Mercato Comune Europeo senza la quale potrebbero rivelarsi problematiche sia la tutela dei lavoratori sammarinesi sia la circolazione delle merci nell’area del MEC. San Marino che non ha interesse alcuno ad un rapporto di adesione o di associazione dovrebbe tuttavia tendere ad una parificazione ai Paesi membri in alcuni settori». Detta – circoscritta – « parificazione» potrebbe tradursi in uno status pari a quello del Liechtenstein da conseguire in forza del trattato di cooperazione e unione doganale firmato con Bruxelles nel 1991 e tutt’ora in vigore
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
