MARINO CECCHETTI – Un’Istanza d’Arengo presentata ieri chiede di rendere pubblici gli atti che hanno comportato un esborso di danaro pubblico a vantaggio di banche in difficoltà: Banca del Titano, Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank, Asset Banca.
Vecchia questione. La stessa istanza fu presentata l’8 aprile 2018: considerata di interesse pubblico, fu approvata dal Consiglio Grande e Generale il successivo 31 luglio, però non fu messa in esecuzione. Ripresentata il 5 aprile 2020, fu approvata il 16 settembre, ma non fu messa in esecuzione.
Dal 2018 ad oggi c’è stato un cambio di governo; alla Segreteria delle Finanze si sono avvicendati Simone Celli, Eva Guidi, Marco Gatti; delle otto Reggenze che si sono succedute, sette hanno concesso udienza al primo firmatario della istanza, che ogni volta la illustrò in dettaglio.
Si è andati avanti – a scapito della verità, della dignità delle istituzioni, dei diritti dei cittadini – come se l’istanza non fosse stata mai approvata. Nessuno, in CGG o fuori, ne ha mai contestato fondatezza e interesse pubblico.
A mettersi di traverso, pare, solo Banca Centrale. La quale non avrebbe trasmesso ai Segretari di Stato alle Finanze i documenti, trincerandosi dietro il segreto d’ufficio. Però nessun soggetto (governo, partito, sindacato, associazione, singolo consigliere) si è adoperato per superare il diniego con una deliberazione specifica del CGG o coinvolgendo il Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme.
Quanto al segreto d’ufficio, non è certo la Presidente di Banca Centrale, dr.ssa Catia Tomasetti, che può invocarlo: lei andata di persona a riferire cose ai servizi segreti e a membri della commissione antimafia, italiani, come lei stessa raccontò a Palazzo.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 21